Pugilist: da Fender una distorsione cattiva e pungente
di redazione [user #116] - pubblicato il 22 marzo 2019 ore 07:30
Pugilist Distortion è una distorsione dal sapore vintage, aggressiva sulle medie e con un bel po’ di controlli per sagomarla al meglio al proprio strumento. L’abbiamo provata con Michele Quaini nel suo O.U.T. Side Studio.
Nello chassis in alluminio, spesso e resistente, trova posto il circuito controllabile con sei potenziometri e due switch. Questi permettono di agire su due stadi di gain differenti, ognuno dei quali ha un proprio guadagno e tono e possono essere utilizzati sia in serie che in parallelo grazie all’interruttore dedicato. Grazie al blend si può scegliere il mix tra i due circuiti. Restano fuori da questo elenco il controllo di volume, con cui si può settare il livello in uscita e il bass bosst.
Anche nelle peggiori condizioni sul palco non si avranno problemi a vedere le regolazioni perché su ogni manopola è presente un led blu, molto luminoso, ma non luminoso quanto l’amp jewel LED arancione.
Anche se è un aspetto spesso sottovalutato, il peso del Pugilist è davvero contenuto e, messo in pedaliera, non aggiunge troppo peso e a lungo andare la schiena ringrazia.
I due circuiti sono perfettamente identici, ma hanno regolazioni separate. Questo permette di avere a disposizione due sonorità differenti, controllabili grazie al blend. Anche se non si può passare da una modalità all’altra con un footswitch, la caratteristica è comunque interessante, soprattutto se si è soliti usare il volume della chitarra per intervenire sulla distorsione.
Il Fender già a basso gain risulta cattivello, con una dose di medie belle in evidenza tanto che proviamo subito a stemperarle con il controllo di tono. Il timbro però, è smaccatamente vintage. Poca compressione e le alte frizzanti vengono accentuate soprattutto con i single coil, ma con i P90 diventa calda quanto basta.
Salendo verso la metà corsa del gain le medie si mettono ancora più in evidenza. Questo rende il sound ancora più pungente. Il sustain aumenta quanto basta per sostenere le note lunghe negli assolo, ma la voce della chitarra resta sempre bella presente. Questa è una delle caratteristiche che più apprezziamo nel Pugilist. Nonostante sia un distorsore cattivo e aggressivo, non copre mai il timbro naturale dello strumento.
Con un prezzo che non supera i 90 euro, il Pugilist è anche particolarmente economico. Anche se si pone tra gli entry level ha caratteristiche che non lo farebbero sfigurare anche con pedali di ben altro costo.