VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Batteria. 50 dischi fondamentali:
Batteria. 50 dischi fondamentali: "Toxicity" dei System Of A Down
di [user #46516] - pubblicato il

"Toxicity" è un disco nel quale potenza ed estremismi musicali e sonori si legano a inattese aperture melodiche che rendono l’ascolto dei System Of A Down un saliscendi emozionale e dinamico unico. Ci sono strutture assolutamente originali e soluzioni di arrangiamento quasi schizofreniche per via dei cambi di tempo frenetici, mescolati ad un utilizzo creativo delle pause.

Diciotto anni fa, a partire dalla primavera nel 2001, gli appassionati di musica rimasero letteralmente destabilizzati dall’esplosione di due autentiche bombe: la prima era l’avvento dei Gorillaz, band virtuale concepita dal geniaccio di Damon Albarn dei Blur; la seconda, vero lampo a sorpresa, i System of a Down che si piazzarono prepotentemente come band di spicco del cosiddetto nu-metal. In controtendenza alle band similari nel genere, i System of a Down si distinguevano nettamente per stile e carattere. Nel loro stile potenza ed estremismi musicali e sonori si legavano a inattese aperture melodiche che rendevano l’ascolto della loro musica un saliscendi emozionale e dinamico unico. Nei loro pezzi c’erano strutture assolutamente originali e soluzioni di arrangiamento quasi schizofreniche per via dei cambi di tempo frenetici, mescolati ad un utilizzo creativo delle pause. Inoltre, a dare spessore alla band c’erano influenze etniche e testi profondi, di protesta, frutto della discendenza superstite al genocidio armeno del 1915.
Toxicity è un disco che contiene tutto quanto appena descritto. È un album che incanta per la lucidità con cui è stato prodotto e per la coesione e il dinamismo con cui elementi musicali così eterogenei convivono in maniera brillante. Nell’abilità di valorizzare le idee esplosive e folli della band, un ruolo decisivo spetta alla cooperazione con un autentico duo delle meraviglio: il fenomenale produttore Rick Rubin (Led Zeppelin, Metallica, Red Hot Chili Peppers, Rage Against The Machine…) e il fonico Andy Wallace (Prince, Nirvana, Guns N’ Roses, Dream Theater…)

Batteria. 50 dischi fondamentali: "Toxicity" dei System Of A Down

Assolutamente unico nell’economia sonora della band, l’apporto vocale camaleontico e stupefacente di Serj Tankian che impazza tra urla tormentose e falsetti melodrammatici riuscendo a ipnotizzare l’ascoltatore senza risultare mai forzato.
Alla batteria in Toxicity siede John Dolmayan: classe 1973, John è profondamente influenzato da John Bonham dei Led Zeppelin a Keith Moon degli Who, quest’ultima sua band preferita.
Lo stile di John Dolmayan è terribilmente difficile da collocare; il suo è un drumming artistico, estroso, molto musicale e al contempo potente. A renderlo unico c’è la combinazione tra le influenze orientali che marcano la natura di tante sue idee ritmiche e la tecnica moderna che genera sonorità aggressive e profonde.

John Dolmayan sviluppa idee metricamente complesse ma è capace di diluirle in tempi digeribili, creando un batterismo dinamico, creativo che  valorizza la melodia dei brani. Il peso di John Dolmayan in questo disco è enorme: su alcuni brani, si ha la percezione che la band sia partita nella costruzione della canzone e dell’arrangiamento proprio da un tema di batteria. 

album stranieri batteria: 50 dischi fondamentali batteristi lezione
Link utili
Il sito dei System Of A Down
Il profilo Instagram di John Dolmayan
Ascolti consigliati sul canale Spotify di ACCORDO
Nascondi commenti     3
Loggati per commentare

di ADayDrive [user #12502]
commento del 03/04/2019 ore 00:51:11
Album mostruoso. Che poi il merito sia della band o della produzione (o di entrambi) me ne sbatto altamente. Ci sono due tipi di album: quelli "si, interessante..." e quelli che quando sei in macchina, lungo una strada polverosa, in estate, finestrini abbassati e autoradio a manetta, e rischi due incidenti ogni 15 chilometri perché canti e contemporaneamente fai air drumming e air guitar playing. Questo appartiene decisamente alla seconda categoria.
Rispondi
Loggati per commentare

di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 03/04/2019 ore 07:05:12
La descrizione della seconda categoria mi piace molto! Mi ci ritrovo tantissimo per descrivere i dischi che adoro!
Rispondi
di simonec78 utente non più registrato
commento del 04/04/2019 ore 03:28:46
Grandissima band.
Rispondi
Altro da leggere
Fare i dischi. E poi studiare.
Tecnica: metronomo e cura della dinamica
Batteria: 50 dischi fondamentali. Miles Smiles di Miles Davis
Batteria: 50 dischi fondamentali. Nevermind dei Nirvana
Virgil Donati: soundcheck e riscaldamento prima dello show
Basta primi piano al chitarrista: vogliamo il batterista
Batteria: 50 dischi fondamentali. "Enema of State", Blink182
Non ascoltare il metronomo. Sentilo
Batteria: 50 dischi fondamentali. "The Madness of Many" Animals As Leaders
I 5 batteristi migliori dell'Universo
Batteria: 50 dischi fondamentali. "Toto IV" dei Toto
Tre cose indispensabili per suonare la batteria.
Basso elettrico: studiare con il metronomo
Batteria: 50 dischi fondamentali: "Rejuvenation" dei Meters
Metronomo: esercizi per la coordinazione
Maurizio Dei Lazzaretti: lettura, ascolto e interpretazione
Tenere il tempo: facciamoci delle domande
Batteria: suonare "Seven Days" di Sting
Registrare la batteria: ambiente e microfoni
"Life" il disco di Federico Malaman
Batteria, 50 dischi fondamentali: "Rage Against The Machine"
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?
Massa, sustain, tono e altri animali fantastici
Ho rifatto la Harley (Benton ST-57DG)




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964