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Le chitarre acustiche di Neil Young
Le chitarre acustiche di Neil Young
di [user #36328] - pubblicato il

Dreadnought pre-war, fori di pistola e chitarre appartenute a un idolo del country. La collezione Martin di Neil Young svela pezzi che hanno fatto la storia.
Se si pensa a Neil Young intento a suonare sul palco brani come “Harvest Moon”, “Old Man” o “The Needle and the Damage Done”, lo si immagina sicuramente con una dreadnought Martin fra le braccia. Ecco quattro delle Martin più celebri usate dal cantautore canadese.

Martin D18
Paul Simon, Townes Van Zandt, Jim Croce, Elvis e Neil Young. Basterebbero questi nomi per capire che la Martin D18 in sé non ha bisogno di presentazioni. È una dreadnought senza fronzoli, dalle linee semplici ma molto bilanciata e con un’ottima proiezione sonora. Non a caso è diventata dalla metà degli anni ‘30 a oggi una delle chitarre preferite da molti songwriter e produttori per le registrazioni in studio.
Distribuita a partire dal 1932, la D18 pre-war è stata caratterizzata per i primi due anni della sua vita da una configurazione con dodici tasti fino all’attacco del manico sul corpo. La versione a 14 tasti che conosciamo oggi è stata invece introdotta nel 1934.
Le caratteristiche timbriche che la rendono diversa dalle altre dreadnought di Nazareth sono in gran parte dovute alla scelta dei legni. Differisce infatti dalla D28 per l’utilizzo del mogano sul manico, fondo e fasce. Come per molte altre Martin, viene impiegato l’abete per la costruzione del top.

Le chitarre acustiche di Neil Young

Durante i primi anni della sua carriera iniziata nei cafè canadesi fino ai primi lavori con i Buffalo Springfield, Neil Young ha utilizzato come molti altri cantautori proprio una D18. Successivamente è stata usata anche in occasione delle registrazioni dell’album Freedom (sebbene in copertina sia raffigurato con una D28) e anche dal vivo in diverse occasioni, tra cui cerimonia di chiusura dei giochi olimpici di Vancouver del 2010 dove Neil ha cantato “Long May You Run” con una D18 del 1952.



Martin D45
La D45 è probabilmente il modello che si associa maggiormente a Neil Young. Si pensi alla copertina di Comes a Time o alle prime note di “Old Man” per immaginare quanto questo modello sia stato importante nel corso della sua carriera.
Regalatagli da Stephen Stills, ha cominciato a suonarla nel 1969 in contemporanea al suo ingresso nei CSNY. Per poterla ascoltare all’interno di un suo album bisognerà aspettare l’uscita di Harvest datata 1 Febbraio 1972.
Molto simile a livello costruttivo alla D28, la D45 è stata inizialmente prodotta nel 1933 in una versione a 12 tasti per la country star Gene Autry. Fino al 1938 non è apparsa però sui cataloghi ufficiali Martin e solamente 91 esemplari hanno visto la luce fino alla seconda guerra mondiale. Dal 1942, la difficoltà nel reperire le materie prime e le priorità stabilite dall’economia in periodo di guerra hanno contribuito a farla uscire di scena per 25 anni. Nel 1968 il modello è tornato in catalogo e, pur costando 1200$, è stato un vero e proprio successo se si pensa che nel 1969 Martin ha venduto il doppio degli esemplari rispetto all’intero periodo compreso tra il 1933 e il 1942.

Le chitarre acustiche di Neil Young

Questa seconda incarnazione della D45 ricrea la dreadnought così come la conosciamo oggi, molto ricca e curata nei particolari. Insieme alle meccaniche dorate sono infatti presenti degli inlay in abalone di forma esagonale sulla tastiera mentre altri intarsi impreziosiscono lo strumento sulla rosetta e sulle fasce.
I legni utilizzati per la costruzione di questo modello sono l’ebano per la tastiera, il mogano per il manico e l’abete per il top. Tra il 1967 e il 1969, 229 D45 sono state prodotte utilizzando del palissandro brasiliano per il fondo e le fasce. Dal 1969 in avanti, Martin ha deciso di utilizzare il palissandro indiano a causa della difficoltà nel reperire il più rinomato brasiliano.
A livello di amplificazione, sul modello usato da Young era stato installato un Cragg Frapp pickup (Flat Audio Response Pickup).
Il suono è a pari livello dell’estetica. Si potrebbe definire carismatico. Ma ogni modello dell’azienda statunitense ha un carattere ben preciso che lo distingue dagli altri.


   
Martin D28
La Martin D28 è l’altra dreadnought che identifica Neil Young.
Apparsa nei cataloghi nel 1934, è diventata molto popolare negli anni ’60 grazie anche all’esplosione del folk e all’utilizzo da parte di artisti come Bob Dylan, Van Morrison, Joni Mitchell e molti altri.
Il modello utilizzato da Neil Young è un esemplare del 1962. Ha cominciato a usarla a partire dal febbraio 1971 per la performance televisiva di “Don’t Let It Bring You Down” trasmessa sulla BBC e successivamente l’ha utilizzata a partire dal tour di Rust Never Sleep fino a oggi.
A livello costruttivo, i legni sono in comune con la D45 per quanto riguarda il top e il manico, ma il fondo e le fasce in questo specifico caso sono ancora in palissandro brasiliano. Dal punto di vista estetico è una chitarra meno sfarzosa, con dei semplici inlay dot sul manico invece di quelli esagonali in abalone. Sulle fasce e sul fondo è presente un motivo lineare essenziale, come a dividere in due il body. Le meccaniche sono delle Grover Rotomatics, ma la vera particolarità dell’esemplare è il logo verticale sulla paletta anziché orizzontale, come normalmente previsto sulle D28.
Un ulteriore dettaglio aggiunge del mojo a questo strumento già affascinante: sembra sia stata effettuata una riparazione a causa di un leggero danno provocato da un colpo di pistola. Leggenda o realtà?


 
Martin D28 Hank Williams
Negli anni ’70, Neil Young si mise alla ricerca di una Martin vintage da aggiungere alle altre dreadnought della sua collezione. Sotto consiglio del proprietario del negozio GTR Store di Nashville, Tut Taylor, ne provò una in particolare tra quelle esposte. Si trattava di una D28 del 1941 con evidenti segni di utilizzo. Dopo averla suonata, il negoziante rivelò che il proprietario originale di quello strumento era nientemeno che Hank Williams, uno dei suoi idoli. Da allora quella Martin D28 è diventata semplicemente “Hank”, una delle chitarre preferite di Neil sia in studio sia dal vivo. Fra gli altri dischi, è stata la chitarra principale con cui ha inciso l’album Prairie Wind.
Rispetto alla D28 del 1962 si tratta di un modello pre war, con caratteristiche costruttive diverse. È infatti dotata di un manico appena più spesso con leggero profilo a V, ma soprattutto ha un bracing a X avanzato sotto al top, che caratterizza il suono delle chitarre di quest’epoca con dei bassi molto presenti.​ Come per le altre pre-war, il modello non è provvisto di un truss rod regolabile.
Qui il video completo dove Neil racconta di “Hank”.

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di dale [user #2255]
commento del 13/04/2019 ore 09:57:27
Bravo bell'articolo.
Da grandissimo fan e appassionato di Neil Young e delle sue chitarre, ti posso dire che le ho sentite suonare dal vivo, e che è stato il miglior suono acustico che abbia mai sentito in tutta la mia vita.

Long may you run Neil..
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di lbaccarini [user #14303]
commento del 13/04/2019 ore 15:06:18
Confermo, dal vivo il suono acustico era super. In generale il suono di una acustica dal vivo, sopratutto in grandi spazi è tutt'altro che facile anche per gente del suo livello (nel senso di possibilità di impianto di livello top)
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di Matteo De Feo [user #36328]
commento del 14/04/2019 ore 09:55:08
Ti ringrazio!
E confermo l'impressione sul suono live di Neil, dal vivo non so se usi ancora il pick up Cragg Frapp ma il risultato è eccezionale. Non ho mai sentito l'attacco "zanzaroso" del piezo che rende un po' simili tutte le chitarre. Ho invece apprezzato la definizione e la naturalezza del suono, quasi al pari di un microfono a condensatore in studio.
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di qualunquemente1967 [user #39296]
commento del 13/04/2019 ore 10:35:19
Neil Young un vero mito ! Geandissimo artista !
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di Inglese [user #31999]
commento del 13/04/2019 ore 12:55:02
Bellissimo articolo, grazie.
Neil Young poi e un distillato (ad alto grado) di cantautorato rock.
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di Matteo De Feo [user #36328]
commento del 14/04/2019 ore 09:56:03
Grazie, sono contento ti sia piaciuto!
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di lbaccarini [user #14303]
commento del 13/04/2019 ore 15:13:07
Menzione d'onore alla Taylor 855 12 corde (se non erro) che Neil usò in "Rust never sleeps". Pare che per Bob Taylor fu una della più grandi soddisfazioni personali e professionali. Mi pare la acquistò a fine anni 70. Sicuramente meno iconica ma strumento super, le 12 corde con buona suonabilità le sanno fare poche case (Guild? Taylor?)
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di dale [user #2255]
commento del 13/04/2019 ore 18:31:4
Ecco bravo
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di lbaccarini [user #14303]
commento del 13/04/2019 ore 21:59:43
😀
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di Matteo De Feo [user #36328]
commento del 14/04/2019 ore 09:57:47
Assolutamente! Magari in un prossimo episodio parlerò degli altri strumenti che ha utilizzato nel corso della sua carriera (Taylor, Takamine ecc.) .
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 13/04/2019 ore 18:31:10
fondamentale è anche la Taylor 12 corde
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di gianninord [user #16466]
commento del 13/04/2019 ore 21:39:2
In effetti la Taylor 12 corde è stata realizzata da Bob Taylor per Neil negli anni ‘70. Young la considera la migliore 12 corde mai suonata.
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di ares [user #1335]
commento del 14/04/2019 ore 00:29:28
Curiosamente nel tour europeo del 1982 (anche a Roma), usò due modelli Takamine: la F-360S e la F-400S rispettivamente a 6 e 12 corde. Erano in pratica dei cloni perfetti e con un buon suono delle Martin: perfino il logo aveva la stessa disposizione arcuata in testa alla paletta e lo stesso font, tanto che alla fine la Martin fece causa contro i giapponesi.

Sarebbe da citare anche il guitjo che è un banjo con 6 corde, il manico e l'accordatura di una normale chitarra
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di dale [user #2255]
commento del 14/04/2019 ore 06:19:20
Giusto, quello è imprescindibile per Mellow my mind suonata live, e For the turnstiles
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di tramboost utente non più registrato
commento del 14/04/2019 ore 12:14:2
gran bel articolo!
grazie per la condivisione!
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di Lisboa [user #47337]
commento del 14/04/2019 ore 15:01:51
Una qualsiasi di queste, è un gran bel prendere...
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di mrsoul1962 [user #25899]
commento del 14/04/2019 ore 23:25:44
ciao ..ottimo articolo esaustivo...alcune correzioni e osservazioni : la D 45 fu acquistata da Young assieme a CSN subito dopo il festival di Woodstock...la prima apparizione di quelle chitarre fu durante il il Big Sur folk festival (13 e 14 settembre 1969) ...la D 45 puo esserein realtà ascoltata già sull'album Dejà Vu..da Helpless a Country Girl..e poi sull'album di Young "After The Gold Rush"...inoltre sul film Journey Through The Past uscito nel 1973 ma che conteneva già le registrazioni video di alcuni brani live di CSNY del 1970 ...riguardo alla D 28 con il logo verticale..feci un'intervista qualche anno fa a Sarzana con Dick Boak della Martin al quale chiesi che tipo di produzione erano state quelle D28 (Stills e Young ne avevano una ciascuno - a Stills fu rubata dopo il 1970) ma non sapeva spiegarsi esattamente a quale periodo ricondurre quel modello..ipotizzò gli anni '50. Per quanto riguarda la decisione di usare il palissandro indiano aggiungo una informazione : le D 45 furono realizzate anche durante il 69 con brazilian rosewood..durante quell'anno la produzione cambiò in Indian . Crosby ne prese 3. CSNY acquistarono chitarre realizzate nel '68. Per l'almplificazione Young usa il sistema FRAP . Ora il sistema è realizzato da Trance Audio . Qualcuno ha citato anche la Taylor 855. Young ne ha due. La prima acquistata a Miami . Era del 1977. Poi chiamò il suo liutaio e chioese se poteva contattare la Taylor per customizzarne una seconda (con un corpo leggermente più grande). Anche queste sono amplificate con i FRAB in stereofonia (basse e alte separate - ascoltatevi Thrasher da Rust Never Sleeps on cuffia). Young ha usato altre chitarre durante la sua carriera ma goiustamente , come scrive Matteo, queste sono le chitarre principali. Aggiungerei due Gibson. La J200 sunburst (che inizio ad usare già dal 1976 - in una foto del 73 con CSN suona quella di Stills) e la J-45 che è la protagonista dell'intero album Hitchhiker di un paio di anni fa con le registrazioni del 1976.Keep on rockin'!!!
Rispondi
di Matteo De Feo [user #36328]
commento del 15/04/2019 ore 07:43:23
Grazie del tuo prezioso contributo!
Il FRAP System credo sia uno dei migliori sistemi realizzati per ottenere, in un contesto live, un suono di acustica fedele alla natura dello strumento. Purtroppo è andato fuori produzione negli anni 80 e l'installazione non è delle più semplici (senza contare che ha bisogno del suo preamp dedicato). Il sistema di Trance audio ne ha ereditato tutte le caratteristiche ha il vantaggio di non aver bisogno di preamplificazione esterna dedicata. Purtroppo non ho mai avuto modo di provarlo, sembra essere poco reperibile in Europa! Grazie delle informazioni aggiuntive e alla prossima!
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di dale [user #2255]
commento del 15/04/2019 ore 08:50:43
Apro una parentesi se vogliano scontata:
Qualunque sistema di amplificazione di buona qualità per chitarra acustica, a partire da un piezo attivo in su, amplificato in PA super pro e trattato da un fonico professionista, spaccherà a livello di suono, ci rimbomberà dentro e delizierà le nostre orecchie.
Con il suono di Neil queste sensazioni vengono naturalmente amplificate a loro volta.
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