Nell’immaginario collettivo, la figura di Jimi Hendrix è senza dubbio collegata alla Fender Stratocaster. Il prodigio di Seattle ha però imbracciato molteplici strumenti nel corso della sua breve e intensa carriera, tra i quali spiccano diverse Gibson. Una SG in particolare è un concentrato di gusto, estetica, ricercatezza e storia.
Una sfavillante Gibson SG Custom bianca è stata immortalata in foto per la prima volta tra le mani di Jimi Hendrix il 28 novembre 1968, durante un concerto all’Auditorium di Rhode Island.
Usata più volte dal vivo tra il 1968 e il 1969, è divenuta famosa per l’apparizione al Dick Cavett Show nel settembre del 1969 ed è stata spesso spesso preferita sul palco per eseguire “Red House”.
La SG, con le sue corna simmetriche capaci di favorire l’accesso agli ultimi fret sia che la si suoni da destri sia alla rovescia, incarna uno shape ideale per un chitarrista mancino degli anni ’60, letteralmente obbligato ad acquistare strumenti “regolari” da ribaltare per adattarli alla meno peggio alla propria fisicità.
Celebre è il live di Stoccolma, dove la Jimi Hendrix Experience si è esibita anche in una cover di “Sunshine Of Your Love” con protagonista proprio la SG Custom.
Elegante e pomposa nella sua finitura Polaris White con hardware dorato, la Custom del 1967 nasceva per valorizzare le linee sinuose della SG. Caratteristici sono i segnatasti a blocco in madreperla e il binding tutto intorno fino alla paletta dove spicca anche il tipico intarsio Diamond.
L’assemblaggio è quello solito di casa Gibson, con body e manico in mogano incollati e una tastiera in ebano. Come la controparte Les Paul a spalla singola, anche la SG Custom aveva il chiaro intento di esaltare estetica e suonabilità insieme, e lo faceva con un sottile manico slim taper e un set di tasti tipo “fretless wonder”, bassi e piatti per una sensazione al tatto unica, capace appunto di creare l’illusione di una tastiera quasi priva di fret, tanto poteva risultare scorrevole e morbida nei glissato.
Il Maestro Vibrola, sistema vibrato simbolo della scuola Gibson in abbinamento al sempreverde ponte Tune-o-matic, rende il tutto ancora più sfarzoso, accompagna lo stile eclettico di Jimi e fa spiccare la Custom sulle “spartane” SG di serie.
Negli anni, la vernice bianca della SG è ingiallita e l’hardware ha perso quasi del tutto la sua colorazione oro, oggi visibile a stento solo sulle meccaniche Kluson. I segni del tempo non sono pochi, come il potenziometro crepato e in seguito sostituito per il tono al manico o i colpi ricevuti dalla vernice lungo i bordi e a ridosso del selettore dei pickup. Non scema invece il fascino di un pezzo da ammirare sì in relazione alla sua storia, ma anche per la ricchezza dei contenuti.
Una voce incisiva e grossa al contempo si deve alla singolare configurazione a tre pickup, un trio di humbucker ormai “PAT Number” (lo step storico successivo rispetto ai PAF) disegnati da Seth Lover e già rodati nel decennio precedente. Il tramonto degli anni ’60 segnaa infatti un periodo di assestamento per la produzione che comincia a offrire caratteristiche tecniche più uniformi e regolari grazie a una serie di processi automatizzati.
Delle Gibson a due pickup, la SG Custom del 1967 conserva il selettore a tre posizioni. Questo, ancora sperimentale per l’epoca, consente di azionare il pickup al manico, quello al ponte e una combinazione di pickup centrale e ponte, senza la possibilità di richiamare l’humbucker al centro da solo, miscelarlo col manico o ricavare la classica configurazione Gibson di manico e ponte insieme.
Oggi la golosa SG Custom del 1967 appartenuta a Jimi Hendrix è di proprietà dell’Hard Rock Café ed è stata protagonista di alcune mostre itineranti.
Nel video, è possibile vederla e ascoltarla tra le mani di John 5 durante la sua permanenza a Orlando.
Di nuovo su concessione dell’Hard Rock, nel video che segue è possibile vederla in compagnia della Flying V del 1969 costruita su misura per Jimi dai liutai Gibson, altra perla dell’universo solid body.
A oggi, non esiste in commercio una Gibson direttamente ispirata all’edizione resa famosa da Hendrix. Tuttavia, il catalogo del Custom Shop riporta una interessante reissue dedicata all’edizione del 1963, momento in cui compare il ponte con sistema Maestro Vibrola e ultimo anno a riportare la firma di Les Paul sulla paletta.
La riedizione - - monta tre Custombucker Alnico III su pickup ring neri: il battipenna grande verrà introdotto solo più in là, a partire dalla seconda metà degli anni ’60.
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