Marco Monforte: il fonico tramite tra artista e tecnica
di redazione [user #116] - pubblicato il 09 agosto 2019 ore 08:00
Abbiamo intervistato Marco Monforte in occasione del Live Mixing Day, nello showroom dB Technologies che oltre alla masterclass indoor prevedeva una sessione di live con un virtual soundcheck e un sistema Vio, per mettere in pratica i trucchi del mestiere spiegati durante la giornata.
Pensi che il fonico anche in un mondo prodotto nei minimi dettagli sia ancora parte integrante dello show?
Me lo auguro altrimenti il mio lavoro non potrebbe spiccare o permettermi di farlo serenamente. Mi auguro che sia fondamentale nel team. E lo è assolutamente perché con il direttore musicale si costruisce lo show insieme, cerchi di cogliere tutte le informazioni artistiche e tu fonico sei il tramite per tradurle tecnicamente e far si che le cose si svolgano correttamente.
Hai lavorato in moltissime situazioni e condizioni diverse, dalle piccole alle grandi, quali sono le condizioni minime affinché tu ti possa sentire a tuo agio?
I miei punti fermi sono le comunicazioni cioè i talkback, fondamentali tra di noi per poter lavorare allineati tutti insieme. In secondo luogo la posizione dell'impianto per avere più margine di intervento, queste sono le cose per me più importanti.
Ci racconti uno dei lavori che ti ha dato più soddisfazione.
L'esperienza più bella è stata la performance della Pausini ai Grammy Awards di Las Vegas, bellissima esperienza che porterò con me come evento importante. E sempre con lei un Festival a Viña del Mar, festival molto grande in Cile. Un evento che implica una grande responsabilità per far si che tutto funzioni, sia lo spettacolo che la messa in onda del programma musicale, una responsabilità che è transitata su di me. Lo chiamano el Festival de los Festivales, è un evento importantissimo. È stata una soddisfazione importante, molto impegnativo ma noi tecnicamente siamo stati all'altezza e tutto è andato per il verso giusto. Per fortuna ho portato tutta la mia crew, materiale preparato nei minimi dettagli e siamo riusciti a garantire le richieste della produzione del management e dell’artista.
Un inconveniente tecnico che più ti ha messo sotto pressione nella tua carriera?
Grossi problemi no, abbiamo avuto un insert, un compressore valvolare per chitarra acustica che è esploso quattro secondi prima di cominciare. Era un mix che andava in diretta passando dalla mia consolle, ho avuto la fortuna di poter togliere immediatamente l'insert. Questo è un ricordo che ancora mi agita ogni tanto.
Quali sono le caratteristiche di un impianto che fanno si che tu lo scelga.
Il banco è il compagno di vita del fonico, da quale parte ti schieri? Per chi sceglie il suo banco e resta con quello o per chi utilizza quello che trova senza problemi?
Io parto dalle esigenze, i routing sono quelli che poi dettano le regole. Cosa dobbiamo fare? Cosa ci serve? Capendo le risorse di cui abbiamo bisogno capiamo come muoverci. Negli anni non mi sono mai affezionato a un prodotto ma ho sempre cercato di trovare la macchina migliore per quello che devo fare. Sono per andare sul sicuro ma mi piace sperimentare, anche se non sono uno troppo coraggioso, devo raggiungere e garantire velocemente un risultato. Ogni volta che ho fatto un cambio di consolle ho chiesto aiuto per sapere di essere sempre supportato. L'artista che mi chiama cerca sicurezza e io devo essere sicuro ed entrare in confidenza con la macchina.
I tour vengono preparati in modo dettagliato durante le prove. Quanto è importante questa parte del tuo lavoro, devi adattare il mix di ogni brano di volta in volta o lo fai poi nelle prove?
Quando ci si trova a mixare una band per la prima volta, solitamente si cerca di partire da ciò che si conosce meglio una sorta di preset mentale. Come ti approcci quando devi partire per un nuovo tour?
Io so come vorrò lavorare che sia un’orchestra, una band pop o heavy metal il mio modus operandi è quello: so come agirò, visto che i tempi sono sempre più corti, le esigenze sempre più alte, le idee sempre più chiare, le richieste di garanzia altissime. Se arrivi e non sei convinto o perdi tempo ad allinearti crei una difficoltà. In qualche modo, quindi, mi preparo e sono pronto a rispondere alle esigenze. Poi con il direttore musicale ci si parla prima, io ascolto il disco capisco la direzione che vogliono prendere cosa vogliamo fare. Bisogna fare in modo di far reggere tutto trovare la soluzione tecnica per dedicarmi poi ai dettagli. Io cerco di dare il valore aggiunto e proporre le cose più adeguate e innovative, traduco quello che mi viene chiesto in soluzioni.
Quello con Marco Monforte era il secondo evento di formazione organizzato da dBTechnologies dopo la giornata con Chris Lord Alge entrambi eventi gratuiti con iscrizione on line