di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 28 agosto 2019 ore 10:00
La richiesta avanzata in primavera dai costruttori di strumenti musicali è accolta: il palissandro potrà tornare su chitarre e bassi con meno limitazioni.
All’inizio del 2017, l’inserimento del palissandro “comune” nella lista dei legni protetti dalla carta del CITES ha inferto un duro colpo all’industria dello strumento musicale. Finora, il trasporto di materiale grezzo, componenti e anche strumenti già finiti e prodotti prima dell’entrata in vigore dei regolamenti ha richiesto complesse documentazioni in un nebuloso labirinto burocratico, ma ora le cose potrebbero cambiare in meglio, in particolare per l’utente finale.
I costruttori si sono battuti perché gli strumenti musicali venissero visti come un’eccezione all’interno dei regolamenti e, all’inizio del 2019, hanno avanzato e discusso una richiesta formale.
L’intento delle restrizioni introdotte nel 2017 era limitare l’uso di essenze come palissandro e bubinga da parte dei produttori di mobili di lusso. Gli strumenti musicali, che fanno uso di quantità notevolmente inferiori di legno, sono stati una sorta di danno collaterale. Ora il CITES riesamina la questione e, con un’appendice speciale, riconosce maggior libertà di movimento alla sfera musicale rivedendo i regolamenti circa commercializzazione e circolazione di parti in palissandro relative al mercato degli strumenti.
Strumenti completi con componenti in palissandro e parti già lavorate possono circolare liberamente, mentre le restrizioni restano per il materiale grezzo.
Sarà quindi possibile viaggiare con il proprio strumento con parti in palissandro, ma anche trasportare e spedire singoli componenti come ponti e tastiere senza aver bisogno di documentazioni speciali.
Resta l’obbligo di documentare la provenienza dei legni per costruttori e liutai che intendono commercializzare e far circolare tavole o blocchi di palissandro grezzo, non ancora lavorati.
Negli ultimi due anni, la morsa applicata al palissandro ha portato a profondi cambiamenti nei cataloghi dei grandi marchi. Legni come il pau ferro si sono fatti largo nella produzione Fender, materiali compositi hanno inondato le gamme entry level orientali, costruttori statunitensi come PRS hanno preferito produrre edizioni speciali senza palissandro destinate al mercato europeo per aggirare le lungaggini delle spedizioni e anche Martin si è mossa per esplorare le possibilità di essenze alternative.
L’adattamento delle linee produttive è stato graduale e, se un ritorno alle origini ci sarà, potrebbe richiedere altrettanto tempo.