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Gretchen Menn: fatevi un regalo, studiate la teoria
Gretchen Menn: fatevi un regalo, studiate la teoria
di [user #116] - pubblicato il

Per qualche ragione, molti chitarristi sono particolarmente restii all'idea di misurarsi con la teoria musicale e studiarla. Alcuni sono semplicemente terrorizzati. Spesso c'è la paura di perdere la propria spontaneità, unicità e purezza di espressione. Invece, lo studio della teoria è proprio la maniera per garantirsi queste possibilità. Parola di Gretchen Menn.

"Mi piacerebbe spiegarvi perché credo che ogni chitarrista farebbe bene ad addentrarsi nello studio della teoria musicale. Conoscere la teoria non può che beneficiare all’attività di chi fa musica. Così come, per chi è interessato a parlare una lingua, non può che essere straordinariamente utile cercare di capirne le basi grammaticali e acquisirne un vocabolario esteso. Questo, però, non deve inibire ed essere frainteso: nessuno dice che per parlare Inglese o Italiano si debbano conoscere a menadito i dettagli e le sfumature linguistiche delle opere di Shakespeare e Dante! Ma una conoscenza, seppur basica, consolidata e ordinata di come funzionino le fondamenta del linguaggio, le parole e la costruzione delle frasi, sono doverose se ci si vuole esprimere correttamente. Certi musicisti obiettano che la musica per loro è un linguaggio che già posseggono, che già parlano.

Gretchen Menn: fatevi un regalo, studiate la teoria

Ma se questo non è supportato dalla teoria, se non è lo stesso linguaggio che parlano anche gli altri, finirà per essere una lingua solo loro, con la quale comunicare con gli altri diventa impossibile. Invece, tra le cose magnifiche che la teoria musicale dispensa, c’è propria anche la maggiore possibilità di interagire con gli altri musicisti!
Io credo che posizioni come questa, certe ritrosie, forse riflettano l’irragionevole terrore che molti chitarristi hanno di avvicinarsi alla teoria musicale. Molti temono che studiare e capire la teoria sia troppo difficile; tanti altri, e sono una porzione davvero numerosa, invece non accettano la presenza di regole nella musica, musica che per loro rappresenta proprio l’opportunità di rompere le regole, esprimersi nella più totale libertà! In questo caso, può aiutare questi musicisti riottosi allo studio della teoria, smettere di guardare alla teoria come una serie di restrizioni. La teoria non è una raccolta di dogmi che ci dicono cosa non possiamo fare o suonare ma, invece, un magnifico compendio di nuove possibilità per suonare in maniera differente, con idee e suoni inediti, con limiti sempre più ridotti. 
Di sicuro, per chi non l’ha mai fatto, una maniera efficace per avvicinarsi alla teoria è selezionare e farsi aiutare a selezionare, le cose che per lui possono essere realmente utili e giovare alla sua musica. Per esempio, per un chitarrista blues, potrebbe non essere stimolante ma nemmeno utile, studiare contrappunto; molto più fruttuoso sarà mettere le mani sul mare di argomenti teorici che potranno arricchire il suo playing e mondo stilistico. 


Gretchen Menn: fatevi un regalo, studiate la teoria

Conoscere la teoria, sapere leggere la musica, ci regala la possibilità di poter autonomamente mettere le mani e studiare un patrimonio di sapere immenso che abbiamo a disposizione. Per questo raccomando in maniera accorata, a chiunque, di avvicinarsi alla teoria.
E per chi ne è completamente a digiuno o comunque ha intenzione di ripartire questi sono i miei suggerimenti: iniziare sempre dalle basi, procedere lentamente e non essere smaniosi di avere subito risultati eclatanti. Ci vuole pazienza ma i risultati ripagheranno ampiamente degli sforzi fatti.
Ricordatevi: sa amate una lingua, studiatela!"




Foto di Max Crace
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Gretchen Menn sul sito Dimarzio
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di prada [user #19807]
commento del 02/09/2019 ore 12:46:54
Sposo in pieno il concetto espresso. Conoscere gli elementi del linguaggio musicale non vuol dire doverli per forza utilizzare tutti e limitarsi in una gabbia. Al contrario, come dice l'articolo, offre una gamma amplissima di movimento dove potersi muovere agevolmente senza andare a sbattere la testa contro un muro.
Quando sento qualcuno esprimere il concetto che non vuole studiare per non limitarsi le possibilità espressive, costui dice una bestialità, perché le scelte che si compiono ricadono comunque nelle leggi della teoria musicale, solo che ... viene fatto senza saperlo! Questo non vuole quindi dire che si è liberi di fare quello che si vuole se non si sanno le regole, significa solo che si segue una regola senza sapere che quella è appunto una regola. Conoscere la teoria potrebbe inoltre ampliare la possibilità di scelte davanti ai tanti bivi che una composizione musicale, o solamente un assolo, ti conducono.
Rispondi
di fraz666 [user #43257]
commento del 03/09/2019 ore 10:56:21
"Quando sento qualcuno esprimere il concetto che non vuole studiare per non limitarsi le possibilità espressive, costui dice una bestialità, perché le scelte che si compiono ricadono comunque nelle leggi della teoria musicale, solo che ... viene fatto senza saperlo!"
Parole sante!
Rispondi
di ribbo [user #50026]
commento del 19/09/2019 ore 22:48:44
piu' che "parole sante" direi "capitan ovvio". tuttavia ci possono essere validi motivi per cui si decide di rifiutare la teoria, il primo che mi viene in mente e ' che non tutti i "suonatori" ambiscono o vogliono suonare professionalmente anche perche' per essere professionista e' necessario appartenere al giro giusto, avere le conoscenze giuste, il talento da solo non ti porta da nessuna parte nel mondo reale...ma spesso hanno la semplice mira di voler solo riprodurre i brani che amano da soli in cameretta o nel garage tra amici. Per questi soggetti e' consigliabile aver conoscenze di teoria musicale? assolutamente no, tanto se suoni "bene" e' perche' isitintivamente hai gia' di tuo acquisito le regole dell'armonia musicale. poi non e' neanche una questione di difficolta' nel capire le logiche concettuali della teoria musicale, che, diciamocelo, sono abbastanza banali, quanto l'enorme mole di dati che hai per forza da memorizzare.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 03/09/2019 ore 23:48:14
"...viene fatto senza saperlo"

Basta che viene fatto.
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 04/09/2019 ore 14:10:44
Forse il 99% della gente che imbraccia la chitarra fa a pappagallo quello che sente fare da altri chitarristi, compra la loro stessa chitarra, cerca quel suono, ed usa le stesse cose di quel beniamino! Basta quello per loro forse! Quindi la teoria non serve. cosi credo pensino! Si dovrebbe arrivare invece ad un punto della vita dove tutti dovrebbero iniziare a cercare il proprio suono personale con la propria chitarra a misura che gli permetta di esprimere il massimo di se, studiando anche la teoria. La musica è un linguaggio e la teoria spiega le regole di quel linguaggio e ti aiuta ad ampliare i tuoi orizzonti espressivi. La Musica è un mondo vastissimo ed un percorso di vita... E' un sempre migliorarsi e scoprire cose nuove!
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 02/09/2019 ore 13:16:20
La Teoria musicale, cosi come il Solfeggio, cosi come lo studio dei Fondamenti di Musica e soprattutto lo studio dell'Armonia Complementare sono importantissimi se vogliamo raggiungere quella massima preparazione che ci permette di esprimere al massimo ogni nostra potenzialità musicale, cosi come è importantissima la pratica sullo strumento! Il tutto serve. Se vogliamo ampliare la nostra cultura ed orizzonti a 360 gradi nello studio della Musica e dello Strumento specifico bisogna per forza intraprendere il percorso dello studio e della pratica, difatti improvvisare o ripetere ad orecchio cio che si sente va bene fino ad un certo punto. Io la penso cosi! Ogni musicista con la dovuta disciplina e preparazione sia teorica e pratica con il tempo matura meglio il proprio approccio con lo strumento e soprattutto matura meglio il proprio modo di tirare fuori cio che ha dentro e soprattutto ne conosce molto meglio il significato intrinseco di cio che suona.
Un semplice esempio: il nostro chitarrista preferito improvvisa con la pentatonica su una base blues, noi lo sentiamo e ripetiamo a menaditio cio che fa, ma senza studiare la teoria e senza avere interesse di cosa ne stia alla base: Si possiamo pure suonare non importa, ma appunto senza conoscere la teoria musicale non capiamo cio che stiamo suonando, facciamo solo note una dopo l'altra in quel brano musicale! Non conosciamo la regola delle battute e sequenze che formano lo stile Blues, non conosciamo la Pentatonica e perche proprio quella il chitarrista ha scelto! Non è un dramma sia chiaro, si puo suonare ad orecchio tutta la vita e tanti chitarristi bravissimi lo fanno, ma a mio modesto parere è piu bello approfondire per nostra cultura cio che suoniamo. Senza dovere per forza frequentare il conservatorio eh, ci mancherebbe!
Rispondi
di oscar1965 [user #19484]
commento del 02/09/2019 ore 13:58:3
Per rendere piu’ interessanti le lezioni di teoria, mi sentirei di consigliare:
- studiare un po’ di storia della musica, basta anche solo Wiki (per sapere che la Tonalita’ e’ arrivata nel 1600, che la cadenza del “giro del Sole” e’ presnte in Bach e Chopin, che gli accordi estesi a partire da quelli di 9 a sono comparsi nel 1700, che il primo pianoforte perfettamente accordato secondo il temperamento equabile e’ stato a fine 1800, ecc
- ci sono app che permettono di ascoltare un brano e contemporaneamente visualizzare le note o gli accordi eseguiti;
- traslare i vari brani a cui si e’ interessati tutti nella stessa tonalita’ (o equivalentemente per gli accordi usare il riferimento generico dei gradi , cioe’ I - vi - ii - V7 - I, per intendersi ) in modo da visualizzare meglio similitudini nella struttura e non dover imparare tuttoa memoria
La teoria spesso e’ un arricchimento culturale che non sempre si traduce in saper suonare meglio: conosco musicisti che hanno studiato al Conservatorio ma poi si specializzano in un certo repertorio che conoscono a memoria, il fatto di aver studiato per anni non li aiuta in se’ (magari se devono improvvisare o se devono imparare un brano nuovo sono avvantaggiati , questo si’)
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 02/09/2019 ore 18:42:56
in questo spazio, Accordo, mi sembra si parli soprattutto di Rock, ovvero una musica pervasa di ignoranza, istinto, improvvisazione. Per cui non è proibito acculturarsi e studiare, ma non è certamente obbligatorio ...
Rispondi
di MuddyWaters [user #47880]
commento del 02/09/2019 ore 18:47:00
Fatevi un regalo: se potete, SUONATE.
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 02/09/2019 ore 19:27:35
Io oltre quello mi sono fatto l'immenso regalo di studiare, dalla Teoria musicale all'Armonia, di pari passo alla pratica trovando il tempo per tutte e due le cose avendo una grandissima passione e voglia di sapere il perche delle cose, cosa significavano, perche erano nate, in che contesto inserirle, ecc, ecc, ecc! Sono punti di vista, lo capisco, va benissimo anche quello che dici tu! :)
Mi ricordo avevo 8 anni, Papà suonava il basso senza tasti (il contrabbasso) ed io la classica. Gli chiesi perche stai senza tasti sul tuo strumento non farai le note diverse da quando le fai con la chitarra? In parole povere capitava che erano stonate ed io mi chiedevo allora perche le mie non lo erano a causa dei tasti! Mio padre mi disse, se leggi qui lo capirai! Bach, sistema temperato! 12 semitoni... Succo della storia. Se lo sai o se non lo sai non cambia nulla, ma leggendo quella cosa avevo capito che qualcuno aveva scelto per tutti 12 semitoni e tutto quello che si era fatto dopo era stato soltanto indicare in che modo usarli ed ordinarli, ovvero scale, maggiori e minori e conseguenti modulazioni! Questa cosa prescinde dal suonare solo il Rock e non è affatto una cosa da laurea in Musica ma ti fa capire un concetto di base! Quando imbracci la chitarra e vedi i ferretti o frets sai adesso perche esistono e sono disposti in quel modo! Per me fu cosi! Non voglio insegnare nulla ma la Musica è questa! la mia sensibilità verso la chitarra e la musica mi porta a farmi delle domande specifiche e queste domande hanno risposta nella teoria musicale e tutto cio che è materia di musica a livello didattico! :) Ripeto si puoi suonare tutto ad orecchio e fare pratica e suonare lo stesso ma una cosa è suonare cosi un altra cosa è suonare conoscendo la Musica in tutti i suoi aspetti! Cambia proprio l'approccio poi allo strumento e l'atteggiamento verso di esso!
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 02/09/2019 ore 20:14:29
hai perfettamente ragione, cambiano l'approccio e l'atteggiamento. Per cui il risultato può (soggettivamente) migliorare o peggiorare... Quindi si fa quel che piace fare, non c'è una soluzione che automaticamente o oggettivamente porta all'evoluzione o all'involuzione
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 02/09/2019 ore 20:18:14
lo studio della Musica e la giusta disciplina nella pratica portano solo a migliorare, mi dispiace non la penso come tre! Quale involuzione puo esserci in colui o colei che frequenta un corso musicale con un docente ed acquisisce nozioni teoriche ed in piu impara a suonare con la giusta metodologia e la giusta tecnica lo strumento? A fine corso quale involuzione puo esserci? Ma ti va di scherzare spero! E come quando vai a scuola guida, alla fine ti danno la patente perche superi l'esame teorico e pratico quindi hai fatto un passo evoluzione, verso quel traguardo ed appunto sei arrivato al punto che hai la patente quindi guidi poi! E' come quando fai il corso di pizzettaio e parti da zero alla fine sai fare le pizze ed hai l'attestato! Quale involuzione esiste quando c'e lo studio teorico e pratico fatto con coerenza e criterio? Boh dimmelo te!
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 02/09/2019 ore 20:49:58
hai detto benissimo sopra : "Cambia proprio l'approccio poi allo strumento e l'atteggiamento verso di esso" . Cambiare non vuol dire necessariamente migliorare. Ti chiamo in sala di registrazione per aggiungere una parte ad un brano, prima di studiare, acculturarti ecc. hai un approccio che mi piace, magari rozzo, forse limitato, che mi risulta interessante. Poi ti richiamo per un altro progetto dopo qualche anno nel quale hai studiato e quindi, sempre citandoti, hai cambiato il tuo approccio e fai delle cose magari più precise o "evolute" o difficili che però nei brani non stanno bene e mi tocca rinunciare al tuo contributo.. e quindi il miglioramento oggettivo non c'è.

ribadisco, ricorda sempre che quì dentro abbiamo a che vedere con musica fatta al 99% da gente che, per esempio, al conservatorio non potrebbe suonare nemmeno il campanello. Musica nella quale, di solito, non suona MAI gente che abbia una preparazione accademica. Se scorri le biografie dei musicisti rock, blues, soul, funky, anche grandi star al massimo trovi all'inizio del loro percorso qualche lezioncina privata con qualcuno che ha insegnato loro qualche accordo, qualche rudimento, ma non è detto...

verrebbe da pensare che l'approccio "studiato" faccia male.. :-)
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 02/09/2019 ore 20:58:2
Il tuo è un giudizio soggettivo e non oggettivo! Se ti piace uno che suona a modo suo su una base da te fatta e ti soddisfa va benissimo chi ti dice di no! Se sei abituato a sentire suonare istintivamente ad orecchio perche quello è il tuo modo di approcciarti alla chitarra ed quello è il genere che a te piace va benissimo, non occorre altro! Con tutta probabilità non ti piacerà sentire il tocco di una persona che verso lo strumento ha appunto un approccio diverso perche negli anni grazie allo studio ha acquisito un metodo diverso di interpretare quella partitura! A chi ha l'orecchio fino piacerà mentre non gli piacerà probabilmente chi suona d orecchio perche lo trova piu sporco nell'esecuzione, meno a tempo, con meno portanza nei forte e nei piano, in altre sfumature!
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 02/09/2019 ore 21:35:5
ok.. quì per avere ragione stai provando a screditare l'interlocutore ma non importa :-) . Non sto parlando male dell'approccio "studiato", sto solo dicendo che non è oggettivamente meglio o peggio di altri tipi di approccio più spontanei, naif, folk, popolari ecc.. Per cui certo, se voglio ascoltare della musica classica è ovvio che riconosca come più interessante uno che la esegue con un preciso e controllato approccio classico. Per cui certo, è questione di orecchio fino, ma l'orecchio fino riconosce quando, oggettivamente o soggettivamente, in un brano sta meglio un modo di suonare ROCK o BLUES invece che classico o jazz .. tu stesso hai parlato di cambio di approccio :-) e gli approcci non è detto che siano intercambiabili. Andres Segovia non sostituirebbe Keith Richards e nemmeno Hendrix o Page ... ;-)
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di AlexB utente non più registrato
commento del 02/09/2019 ore 21:46:5
Non ti sto screditando non è mia intenzione. Te la pensi in un modo io in un altra, inutile proseguire perche non si arriverebbe mai da nessuna parte abbiamo modi di avvicinarci alla musica diversi! :)
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 02/09/2019 ore 23:07:50
non è questione di avere io e te "modi di avvicinarsi" differenti, potrei essere io stesso un concertista classico e quindi passare le giornate a fare studio ed esercizio. Si tratta di riconoscere che per fare musiche differenti possono esserci approcci differenti. Approcci che possono essere perfino incompatibili ...
Rispondi
di frankpoogy [user #45097]
commento del 03/09/2019 ore 20:17:46
Propendo per il punto di vista di Yaso.
A mio modesto modo di vedere, conoscere a fondo la teoria dà certamente una grande soddisfazione personale e fornisce approcci o punti di vista, altrimenti non ottenibili, che sono un risultato ragguardevole e utilissimo, giustamente consigliato e consigliabile, come per ogni altro percorso di conoscenza. Tuttavia non stiamo parlando di applicazioni di scienze "esatte", non credo che esista un legame automatico tra grande conoscenza teorica e buon risultato musicale, nella musica rock.
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 04/09/2019 ore 14:17:35
Il rock è solo una parte infinitesimale della Musica nel suo totale, lo si puo fare ad orecchio ed è cio che fa il 95% dei chitarristi che ci stanno in giro se proprio vogliamo andare al succo della storia! Non c'e nulla di male, sia chiaro! Ma se vogliamo fare il passo di andare ad esplorare altri stili ed altri generi bisogna studiare pure la Teoria! Potete fare tutto ad orecchio se ci riuscite ma la Teoria musicale ha un suo peso enorme nel percorso musicale di un musicista! E' impossibile farne a meno...
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 04/09/2019 ore 14:35:49
di quello stavamo parlando.. ovvero che in alcuni generi un certo approccio, lo studio sistematico ecc. sono essenziali. In altri può perfino far male. :-)
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 04/09/2019 ore 14:39:26
Se lo dici tu! :)
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 04/09/2019 ore 14:41:23
lo dici anche tu.. perchè dopo qualche scambio si è scoperto che eravamo d'accordo :
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 04/09/2019 ore 17:14:36
Ma quando mai l'ho detto, l'approccio di chi studia teoria musicale è un approccio diverso lo strumento, diverso perche lo conosce molto piu a fondo di chi suona ad orecchio (Sulla partitura fare un Mi sulla seconda corda magari per te significa farlo ad orecchio sulla 3 e quello il compositore non lo voleva!), perche sa leggere la partitura ed interpretare al meglio il pensiero el compositore! Sulla partitura non ci sono solo note ma una marea di simbologie che per filo e per segno ti dicono come eseguire il brano cosi come lo ha pensato l'autore...Stai sicuro che tutti i grandi chitarristi pure quelli del Rock un minimo di teoria musicale l'hanno appresa per capire in che terreno si erano addentrati! Su questo io non ho proprio dubbi! Sono forse il restante 95% dei chitarristi normalissimi che non aprono libro di musica perche gli basta ripetere quello che sentono nei dischi rock, perche qui di rock stiamo discutendo, e sostengono che non serve sapere nulla di teoria per farlo! Se non serve sapere nulla di teoria allora perche sistematicamente qualcuno che suona rock ad orecchio o altra musica detta da te popolare viene qui a chiedere cosa è la pentatonica? Non è che lo vai a sapere leggendo libri che parlano di erboristeria ma sfogliando libri che parlano di Teoria Musicale, no eh? Gia essere curiosi di questo significa studiare musica! No eh! E quindi come vedi bisogna studiare cosa è la pentatonica per capire a che serve suonare quella scala nel rock! Se non lo studi fai note o improvvisando a caso tu stesso o copiando a pappagallo, rispetto parlando, quello che senti nel disco!
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 04/09/2019 ore 22:29:46
=Ma quando mai l'ho detto=

ti cito : "Il rock è solo una parte infinitesimale della Musica nel suo totale, lo si puo fare ad orecchio"
e hai perfettamente ragione perché di fatto è così…

=Se non serve sapere nulla di teoria allora perche sistematicamente qualcuno che suona rock ad orecchio o altra musica detta da te popolare viene qui a chiedere cosa è la pentatonica?=

perché qualcuno ha interessi di questo tipo.. non è obbligatorio, nel rock o altra musica popolare, ma non è nemmeno proibito.

=E quindi come vedi bisogna studiare cosa è la pentatonica per capire a che serve suonare quella scala nel rock!=

direi non necessariamente, io per esempio quando comprai la chitarra, trovai dopo un mesetto da solo che quelle note andavano bene per fare assoli e riff rock. Ed è andata così per praticamente quasi tutti ...
Rispondi
di asidisi [user #16165]
commento del 02/09/2019 ore 20:53:14
Effettivamente la storia del rock è stata fatta quasi esclusivamente da gente che suonava ad istinto, poi studiare teoria non farà male, ma non è indispensabile per suonare.
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 02/09/2019 ore 21:02:14
E' pacifica la cosa :) Ognuno secondo la propria predisposizione decide il proprio percorso musicale. Se fossimo tutti uguali sai che noia?
Rispondi
di Tharkos [user #46897]
commento del 03/09/2019 ore 16:59:19
Beh che dire, guarda caso la storia del rock è piena di gruppi certo ben distinguibili tra loro ma allo stesso tempo tutti uguali. Pentatoniche, pentatoniche, primo, quarto e quinto grado e ancora pentatoniche.
Al contrario in certe frange del metal più moderno (in buona parte quello post 2010 ma non solo), si sentono soluzioni molto più interessanti sia dal punto di vista armonico, che ritmico, che esecutivo, e sono proprio frutti dell'approccio delle nuove leve chitarristiche, fatto di studio ed esercizio, similmente a quello dei musicisti jazz e classici
Rispondi
di asidisi [user #16165]
commento del 03/09/2019 ore 22:59:06
Mah, non sono per niente d accordo, non sento niente di nuovo all orizzonte se non nel tipo di suono, anzi, con l aggravante che i chitarristi mi sembrano diventati tutti uguali, noncsi distingue unovdall altro. Se questo è il risultato delle scuole allora meglio i grandi classici
Rispondi
di Tharkos [user #46897]
commento del 04/09/2019 ore 11:35:03
Mah, mi chiedo cosa tu abbia ascoltato per dire ciò... insomma, tra Tosin Abasi e Marco Sfogli le differenze ci sono eccome, idem tra Jason Richardson e Plini, o tra Nick Johnston e Ed Garcia...

Poi è chiaro che se parli di Joe Bonamassa o dei Greta Van Fleet allora ok, ma loro non tentano nemmeno di creare qualcosa di nuovo, percorrono semplicemente i sentieri già calcati e ricalcati del rock-blues
Rispondi
di therival [user #5160]
commento del 02/09/2019 ore 21:39:27
Studiare è importante e fondamentale. Vuoi o non vuoi puoi fare anche da autodidatta ma sempre di studio si parla, non occorre andare in un conservatorio e questo ci sta tutto, ma anche osservare o leggere un buon libro, sito o altro aiuta tantissimo la propria conoscenza dello strumento e quel che si vuole fare per esprimersi al meglio. Per esperienza personale vengo da uno studio di chitarra classica presso un istituto musicale quando ero molto giovane ma suonavo metal da autodidatta. Due mondi opposti ma che che ti dava le basi teoriche su scale, arpeggi, accordi ecc. Dopo più di vent'anni da quando frequentavo quella scuola (che ho dovuto lasciare per lavoro) mi decido di andare da un privato e in una sola stagione ho imparato a improvvisare, ricordare la pentatonica, scala blues, ecc ecc. Questo perché a volte prendere lezioni accelera le proprie abilità e fa sì che si apprende in modo più rapido. Ovviamente il tutto va di pari passo con l'esercizio costante dello strumento. Dipende poi dall'individuo mettere in pratica la parte teoria ed espressiva durante l'esecuzione o la scrittura di un pezzo. Ora suono ancora metal con dei vecchi amici ma l'istintività è rimasta inalterata ma con meno errori rispetto a prima. Lo studio ti permette di fare e sperimentare cose nuove con poco sforzo, sta solo a te far rimanere quell'energia mentre suoni senza concentrarti sul tecnicismo esasperato.
Come dice qualcuno sopra sì il rock è istintivo ma state pur certi che qualunque chitarrista nella sua storia ha ricevuto consigli sulla scrittura e tagli in fase di registrazione, è inevitabile, e anche quello è apprendere qualcosa quindi studiare.
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 02/09/2019 ore 22:01:29
Per cio che mi riguarda, e parlo per me e solo per me e non per altri, se mi fossi limitato a suonare ad orecchio mi sarei fermato solo a fare pentatoniche e la blue note! La Chitarra per me non è solo Rock e Pentatoniche o Blues e Blue Notes, ma è mooolto ma mooolto di piu! E la teoria musicale, come dice la signorina, serve, eccome se serve e quanto mi ha aiutato a capire tante e tante cose, poi quando sono andato a leggermi i Fondamenti di musica ed elementi di Armonia complementare li si che mi sono addentrato nei meandri piu belli della Musica! E come se parti dalla Terra e superi il sistema solare per poi andare ad esplorare il cosmo infinito! Uguale, paro paro!
Rispondi
di therival [user #5160]
commento del 02/09/2019 ore 22:11:59
Esattamente quello che sto dicendo anche io. A me ha aiutato molto a sperimentare su tante altre cose. Ora studio qualunque genere perché come dici tu la chitarra è qualcosa che va oltre. Poi ognuno ha il suo stile e genere preferito così come dovrebbe essere.
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 02/09/2019 ore 22:21:05
Io amo la Musica ed ho sentito l'esigenza di farlo, non accade solo nei Conservatori di andare a leggersi tutto della musica fino i concetti piu complessi in assoluto che implicano uno studio di anni ed anni! Io lo faccio per esempio per mia cultura personale visto che adoro suonare ho sete di sapere tutto il possibile perche appaga la mia sensibilita di chitarrista, mi piace imparare sempre cose nuove... ! Per cui se al 99% dei chitarristi non gliene fotte na sega dell'armonia complementare, perche per fare il rock non interessa sapere cosa è, va benissimo lo stesso! Se la signorina in alto dice ragazzi la teoria è importante, consideratela, no invece, che ce ne frega hanno fatto i dischi senza conoscere una nota! Ok non esistono Chitarristi solo che han fatto dischi non conoscendo una nota ma anche chitarristi che provengono da percorsi diversi e generi diversi E pure quelli vanno considerati e valorizzati a mio parere! Restare fermi ad un solo genere e a sole 50 canzoni nella vita mi pare poco! La Chitarra ha tantissime potenzialita, ed ogni stile va esplorato appunto per quello, per capirle! Io la penso cosi. Solo cosi giorno dopo giorno ci arricchiamo e proseguiamo il nostro percorso di vita chitarristico! Poi oooo se volete solo fare Rock e suonare sempre le stesse 50 canzoni massimo rispetto ognuno fa cio che vuole ci mancherebbe!
Rispondi
di therival [user #5160]
commento del 02/09/2019 ore 22:32:1
"Ok non esistono Chitarristi solo che ha fatto dischi non conoscendo una nota ma anche chitarristi che provengono da percorsi diversi e generi diversi E pure quelli vanno considerati e valorizzati in questa piattaforma a mio parere!"
Perfettamente d'accordo. Lo studio non si fa solo nei conservatori, non mi fraintendere. E non è che uno che non è mai andato a lezione non sappia suonare, dico solo che lo studio aiuta molto, la personalità è un'altra cosa e dipende solo da noi.
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 02/09/2019 ore 22:36:54
No no per carita ti do pienamente ragione... Non parlo verso di te ma in generale! :) Io sin da piccino ho preso lezioni di chitarra ed ancora mi metto li a spulciare libri che parlano di Musica! Son fatto cosi... :) Quando metto le dita sul manico della chitarra sento subito il bisogno di andare a capire il perche di quella cosa! Alla fine la Musica è un linguaggio e la Teoria Musicale la Grammatica di quel linguaggio! Tutti impariamo a parlare ma poi a scuola leggiamo il libri di grammatica per capire perche mettiamo l'una dopo l'altra determinate parole... Ecco!
Rispondi
di therival [user #5160]
commento del 02/09/2019 ore 22:43:27
E fai bene. Non si finisce mai di imparare.
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 02/09/2019 ore 22:45:0
:) Grazie :)
Rispondi
di fraz666 [user #43257]
commento del 03/09/2019 ore 10:54:50
Studiate.
La storia del rock è piena di gente con nozioni di teoria basilari o poco più che poi sono diventati dei giganti, ma non è il vostro caso.
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 03/09/2019 ore 11:50:32
ahahah definitiva!
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 03/09/2019 ore 23:57:27
Siamo anche pieni di gente ferratissima in teoria che però non ha concluso un c...

Potevano risparmiarsi la fatica di studiare
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 04/09/2019 ore 13:02:43
Non sono daccordo! Suonare è un conto, soprattutto ad orecchio, studiare è un altro conto! E' come quando prendi un foglio di carta e disegni in maniera molto semplice il solito paesaggetto di erba con il colore verde, la casetta col colore marrone, il sole con il giallo con tanto di striscioline che fanno i raggi, le M con il nero per indicare gli uccelletti! Un altro conto è prendere in mano un foglio con tutti i colori e dopo avere per esempio studiato la tecnica, una delle tante, del chiaro scuro, gia inizi a dare una tridimensionalita al tutto! Io la fatica di studiare non l'ho mai fatta perche se vado a suonare con gente preparata e voglio leggere una partitura per fare dal ballo del qua qua fino Segovia passando per tutti i generi e stili non ho problemi, quella fatica come te la chiami mi ha ripagato al 100%! E' vero che qui si parla solo di Rock e mi fa piacere ma non esiste solo quello di genere! Tutto si puo fare anche ad orecchio per carita ma lo studio della teoria è molto importante! Quindi non puoi dire che esiste chi ha studiato oltre che suonare e non ha concluso nulla! Ha concluso che conosce la Musica meglio di te forse che prendi in mano la chitarra e fai i soliti 4 accordi imparati ad orecchio, i soliti riff imparati ad orecchio, i soliti assoli imparati ad orecchio, le tue solite improvvisazioni secondo la tua sensibilità, ma piu di li non vai a parere mio se pensi che esiste solo il Rock.! La Musica è un linguaggio e la Teoria musicale è la grammatica di quel linguaggio con tutte le sue regole fondamentali che vanno imparate e capite se vogliamo conoscere appieno cio che facciamo sulla chitarra e cio che gli altri appunto trascrivono nero su bianco per trasmetterci la loro composizione in maniera tale che dopo avere imparato a leggerla la capiamo e la riproponiamo pure noi cosi come egli l'ha pensata! Tutti sappiamo parlare ma se apriamo un libro di grammatica leggiamo il perche come mettiamo una dopo l'altra le parole! 500 600 700 anni fa non c'erano i dischi, gli mp3, le radio, se tutti avessero suonato ad orecchio sarebbe arrivato a noi un mistone di cose ad orecchio senza un senso, manipolate, cambiate, stravolte... Invece cio che è stato fatto 500 600 700 anni fa, siccome appunto è un linguaggio, e stato messo su carta secondo le regole grammaticali della teoria musicale ed oggi lo si puo riproporre uguale e con lo stesso spirito dell'artista che l'ha composto! E qui ti dimostro a cosa serve studiare la Musica! Il rock è solo un infinitesima parte della Musica!
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di yasodanandana [user #699]
commento del 04/09/2019 ore 14:29:39
quì fra cose che non condivido parli in modo più accettabile e tutto sommato compatibile con quello che dicevo sopra.. ovvero che lo studio, la teoria ecc. possono essere indispensabili per andare "oltre" il rock o altri generi "popolari".. Quello che però, appunto, è certo, che per il rock o altri generi popolari lo studio può non essere necessario, anzi, può essere perfino un problema perchè molto facilmente può ridurre una certa spontaneità e libertà di espressione che in tali generi sono essenziali.

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di AlexB utente non più registrato
commento del 04/09/2019 ore 14:52:25
Ne sei sicuro? Nel rock quando la maggior parte dei chitarristi che si approcciavano ad effettuare assoli si resero conto, secondo le regole della composizione delle scale, nel sistema temperato, che estromettendo il 4° grado ed il 7° grado nelle scale maggiori e relative minori erano piu fluidi certi passaggi, appunto perche che nelle cadenze di base che formano la struttura dello stile creavano problema di risoluzione sulla dominante, 5 grado e tonica, 1/8 grado! Era molto piu facile costruire assoli in questa maniera perche armonicamente si incastravano meglio nel brano. In parole semplici erano intervalli neutri che non davano fastido alle risoluzioni armoniche stavano comodamente sia nella scala maggiore che minore! Era la famosa Pentatonica di Debussy, lui gia la usava ampliamente... Nel Blues per farti un altro esempio, genere ancora piu semplice e popolare per dare un carattere piu incisivo alla struttura modale i chitarristi su carta decisero di alterare il 3 grado (Soprattutto) oltre anche il 5 che il 7 andando a formare la tipica Blue Note che da un altro senso allo stile con la sua peculiarita sonora all'ascolto! Amico mio pensi che tutto cio sia capitato per caso? Questa gente la Teoria la conosceva bene, il sistema Temperato lo conosceva bene, le Modulazioni con il Circolo delle quinte le conoscevano bene...
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di yasodanandana [user #699]
commento del 04/09/2019 ore 15:06:34
questa "maggior parte" di chitarristi che ad un certo punto si rende conto non esiste. Certe scale o soluzioni sono state adottate per pura spontaneità.. Poi c'è stato certamente un discreto numero di chitarristi rock che ha deciso di studiare la teoria e la tecnica musicale o alcune sue parti. E va benissimo. Ma siccome l'approccio spontaneo è comunque prevalente, non c'è modo di stabilire che l'approccio del quale parli sia irrinunciabile e necessario. Anzi, c'è anche la possibilità che porti ad una involuzione.

non rovinare le cose condivisibili e giuste che affermi sopra.. ovvero che un certo studio serve ad andare al di là del rock. E' vero, sacrosanto .. ma rimanendo nel rock tale utilità può non esserci, anzi.. :-)
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di AlexB utente non più registrato
commento del 04/09/2019 ore 15:13:35
Non serve che controbatti sempre sono cose evidenti! Io ti faccio solo notare che pure negli stili che te definisci popolari i chitarristi hanno studiato la teoria musicale! Non dico tutta ma almeno le basi che servivano nell'ambito di quel genere! Perche vuoi o non vuoi serve a capire quello che stai facendo sullo strumento e soprattutto il perche lo fai cosi! Sei te che hai sempre detto che non serve studiare basta essere rozzi,, istintivi, conoscere la musica non ènecessario! Ed io ti dimostro invece che serve pure li se vuoi capire come funziona il rock e la sua tanto usata pentatonica cosi come il Blues con la sua bella e caratteristica Blue note! Si puo fare tutto ad orecchio lo ripeto ma pure li devi studiare se vuoi capire quello che stai facendo! Lo fai per tua cultura solo per tua esclusiva utilita. Chi fa quel genere a livello di chitarristi famosi, anche il piu restio a leggere un libro di teoria, sono straconvinto che gia sentendo colleghi o qualcuno piu ferrato se lo sara fatto spiegare perche bisognava fare cosi in quell'ambito musicale oppure lo sa gia di suo perche la teoria l'ha letta per causa di forza maggiore! Di questo ne sono straconvinto! Con questo buona musica amico!
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di yasodanandana [user #699]
commento del 04/09/2019 ore 22:35:03
===Sei te che hai sempre detto che non serve studiare basta essere rozzi,, istintivi, conoscere la musica non ènecessario!====

ho detto che si, certi generi, prevalentemente sono suonati in modo spontaneo e istintivo. Ovviamente non è proibito un approccio sistematico, di studio, accademico ecc. ecc. ma non è detto sia necessario come non è detto che necessariamente faccia migliorare
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di adriphoenix [user #11414]
commento del 05/09/2019 ore 10:21:48
Hai troppe certezze assolute...vallo a dire a Jimi Hendrix, Eric Clapton, Robert Johnson, Django Reinhardt, Rosenberg Jazz Trio, Dave Mustain, Toni Iommy and many more. Ti ho citato solo alcuni famosi chitarristi dal blues, al rock, al jazz e al metal...tutti (ed è documentato) dichiarano di non aver mai studiato e di non saper leggere la musica. Certo, sono dei talenti naturali, ma il tuo stra-convincimento "che già sentendo colleghi o qualcuno più ferrato se lo sara fatto spiegare perché bisognava fare cosi in quell'ambito musicale oppure lo sa già di suo perché la teoria l'ha letta per causa di forza maggiore!" lo vedo vacillare un po'. Poi per carità, ognuno si senta libero di fare e studiare ciò che più lo appaga, ma non dettiamo regole auree agli altri...buona musica!
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di therival [user #5160]
commento del 05/09/2019 ore 11:08:12
Clapton conosceva benissimo la musica che da bambino già suonava diversi strumenti. Di Mustaine lui cita "“Quando è avvenuta l’invasione britannica, coi Led Zeppelin e gli Who, che hanno davvero scosso il mio mondo, non è stato molto prima della mia scoperta degli AC/DC e i Kiss, altre band che hanno contribuito a creare il mio canto musicale. Il mio modo di suonare la chitarra è davvero cambiato a quando è arrivata quell’ondata di metal pesante, fatta di riff. Avevo avuto il mio svezzamento, suonando la chitarra con mia sorella, che è una pianista. Abbiamo suonato i Beatles, Cat Stevens, Elton John, quindi ho imparato molto sulle strutture pop. Ma amavo l’energia del metal.”
Che poi sappiano o no leggere o scrivere una partitura è un'altra cosa, ma le basi le hanno tutti. L'influenza di Mustaine nel suo suonare non è stato lo studio ma il genere che gli si è presentato davanti passando da accordi aperti ai power chord. Tutti possono fare musica, come tutti possono dipingere, scrivere e quant'altro ma affermare che senza lo studio si è più spontanei o si ha una involuzione non è affatto vero. Dipende tutto dall'individuo, dalle sue influenze, dalle sue esperienze e da cosa uno vuole fare.
Che poi se mi presenti uno spartito di chitarra classica te lo so suonare per come è scritto ma se mi presenti una partitura di un pezzo rock gli do giusto uno sguardo senza dare troppa importanza a ciò che è scritto perché intento il rock non come composizione "leggi e riproduci" ma come "questa è la base ora fai come vuoi" intesa come spontaneità ed espressione personale.
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di yasodanandana [user #699]
commento del 05/09/2019 ore 12:34:01
stai parlando di qualcosa di differente.. il tipico approccio del rocchettaro non è studiare ma suonare. Certo si fa una cultura, immagazzina dei clichè, degli standard, ma in modo spontaneo, non per studio sistematico ..
Quello che bonariamente si sta "contestando" è il concetto sostenuto dall'articolo e da alcuni che sono intervenuti per il quale lo studio sistematico, accademico NECESSARIAMENTE porti ad un miglioramento oggettivo dell'arte e dell'artista, cosa che non è vera ...
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di therival [user #5160]
commento del 05/09/2019 ore 13:00:00
Il problema è cosa intendi per STUDIO, se pensi che lo studio sia solo accademico allora siamo fuori strada, se intendi studio come esercizio, teoria base e non allora se ne può discutere. L'articolo dice solo che studiare non fa male, anzi. Spetta a te dimostrare questo "Quello che bonariamente si sta "contestando" è il concetto sostenuto dall'articolo e da alcuni che sono intervenuti per il quale lo studio sistematico, accademico NECESSARIAMENTE porti ad un miglioramento oggettivo dell'arte e dell'artista, cosa che NON È VERA..." messo in grosso il" non è vera".
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 05/09/2019 ore 13:34:25
beh... non è complicato, come ho detto già diverse volte, ogni cosa che impariamo ci cambia. Quindi non è detto che il cambiamento che necessariamente lo studio opera nella mia arte, mentalità ecc. ecc. sia un miglioramento. E' psicologia basilare..
Rispondi
di fraz666 [user #43257]
commento del 06/09/2019 ore 12:33:50
Ciao, non cambia il tuo discorso ma solo per precisare: in realtà dalle interviste o documentari che ho visto Robert Johnson e Dave Mustaine hanno studiato eccome. Mustaine prese anche molte lezioni di voce (ricordo che disse di avere la stessa insegnanate di Axl Rose), ed all'uscita di Rust In Piece disse che aveva "inventato" dei nuovi accordi. Johnson pare che agli inizi fosse scarso poi sia ritornato in pista dopo un lungo periodo di studio, o almeno è quello che ho letto.
Rispondi
di adriphoenix [user #11414]
commento del 06/09/2019 ore 13:15:23
Grazie delle precisazioni, sicuramente più esatte delle info che ho io, buona musica e/o studio a todos!
Rispondi
di Tharkos [user #46897]
commento del 04/09/2019 ore 16:53:10
Non capisco come la conoscenza dell'armonia possa "limitare la spontaneità": insomma, nel rock e nel blues si sentono molto spesso i soliti lick, gli stessi passaggi sulle pentatoniche, insomma, sempre le solite cose dettate dalla "spontaneità". Uno può evolversi e fare qualcosa di diverso anche ad orecchio, certo, ma conoscere la teoria aiuta a fare qualcosa di più sensato. La teoria musicale non è un insieme di paletti che limitano il confine entro cui muoversi, ma un insieme di punti di riferimento per capire a fondo cosa si sta facendo
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di AlexB utente non più registrato
commento del 04/09/2019 ore 17:07:22
Hai centrato il bersaglio... :)
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 04/09/2019 ore 22:44:53
è ovvio che più cose so e meno lascio spazio alla spontaneità e all'istinto.. Questo non vuol dire che uno che studia e si accultura soggettivamente o oggettivamente per forza peggiori. Però certamente lo studio cambia e non è detto che cambi in meglio.
La stessa cosa per quello che intelligentemente affermi sotto, ovvero che un approccio di studio aumenta la possibilità di fare qualcosa di diverso. Ma è un miglioramento? magari si, oppure no.. uno, magari, quando non studiava era un ottimo chitarrista blues, faceva una cosa sola ma la faceva bene.. poi studia e diventa uno che sa fare blues, rock, jazz, pop, classica, bossa nova e cha cha cha.. ma in modo mediocre. :-)
Il cervello funziona in questo modo, ogni dato che aggiungi cambia quello che c'era prima.. e può andare bene ma anche male.. ;-)
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di adriphoenix [user #11414]
commento del 05/09/2019 ore 10:07:0
Condivido in toto il tuo pensiero: se Jimi Hendrix avesse studiato musica non avrebbe suonato in quel modo. Questo non significa meglio o peggio, ma lo studio ne avrebbe "alterato" lo spleen compositivo, assolutamente naturale e istintivo per Jimi.
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di yasodanandana [user #699]
commento del 05/09/2019 ore 12:10:1
si.. non è complicato da capire. Se ho una cultura non posso non esserne influenzato, nel bene e nel male
Rispondi
di therival [user #5160]
commento del 05/09/2019 ore 08:40:5
"Ma siccome l'approccio spontaneo è comunque prevalente, non c'è modo di stabilire che l'approccio del quale parli sia irrinunciabile e necessario. Anzi, c'è anche la possibilità che porti ad una involuzione." Non capisco su quali basi si possa dire che può esserci involuzione o perdere la spontaneità. Quando prendo la chitarra do libero sfogo alla fantasia senza tanti pensieri (a istinto). Poi quando ti esce qualcosa di bello sistemi il pezzo e ci fai quello che vuoi. Tutto dipende dal l'approccio del musicista. Sei tu a decidere come voler suonare
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 05/09/2019 ore 12:22:03
no .. non sei tu che decidi, è la tua cultura che decide per te. Se conosci non puoi decidere che in un certo momento tale conoscenza la accantoni. Se sei già stato a Parigi, se l'hai ben studiata nelle guide, nei libri di storia dell'arte ecc. ecc., la prossima volta che ci torni CERTAMENTE non vivi la sorpresa di uno che ci va per la prima volta e non ne sa niente.

Questo non vuol dire che lo studio accademico e/o tecnico siano una schifezza ( io stesso, anche se sono un pò arrugginito, posso leggere uno spartito, ho dei rudimenti di armonia.. posso pure fare da tecnico del suono e mixo, faccio mastering.. a periodi insegno pure) vuol dire che è una cavolata affermare, come invece vorrebbe stabilire l'articolo che stiamo commentando, che studiare va sempre, comunque e oggettivamente bene.

Uno deve fare quello che vuole, se ha voglia di studiare è giusto che studi, ma perchè ne ha voglia, non perchè CERTAMENTE migliora ..
Rispondi
di therival [user #5160]
commento del 05/09/2019 ore 12:54:17
Quindi mi stai dicendo che qualcosa di musica sai (hai studiato). Dove sta il messo che studiare peggiora? Beh paragonare una città già strutturata con una forma d'arte che esprime emozioni non so se è il caso ma apprezzo lo stimolo. Sì, ogni artista ha poi cambiato genere o modo di suonare proprio perché già quel tipo di emozione l'aveva già espressa ;-). Parli di cultura e infatti se vedi i tanto blosanati punti di riferimento che citate vedrai che lo stile e quello che scrivevano erano date dalle proprie esperienze personali vissute, dalla rabbia espressa tramite la musica, dal volere emanciparsi e voler avere un riscatto sociale. Sono tante le cose che possono fare un grande musicista, sia se si studia oppure no. Ma stiamo parlando di Arte ora. Studiare non fa male, amplia le possibilità. Poi ripeto, ognuno può fare quello che vuole, ci mancherebbe, ma pensare che lo studio ti limiti non la trova cose una cosa sensata, sei sempre tu a decidere quale strada intraprendere. La musica (come la chitarra tra tecnica ed espressività) dipende solo da te, dalla fantasia illimitata che essa può darti. E ricordiamoci che con 3 accordi puoi fare non si sa quante canzoni (il rock e non solo ne rappresenta una biblioteca). Studiare teoria ti permette di spaziare in più generi ed essere anche più creativo.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 05/09/2019 ore 13:46:09
non solo qualche cosa.. si può forse dire che rispetto alla media dei chitarristi rock ho studiato un pò. Ho suonato anche in situazioni nelle quali capitava di ricevere lo spartito nel momento stesso dell'esibizione.

Parigi era semplicemente un esempio per dire che avvicinarsi a qualcosa conoscendo poco o niente o conoscendo molto è molto differente. L'idea per la quale lo studio mi lascia come ero prima ma con delle capacità in più non è vera. In realtà tutto cambia e può cambiare in meglio o in peggio..

E.. certo.. sapere più cose permette di fare più cose. Ma non è detto che imparare a fare più cose sia, di per se, un progresso… :-)
Rispondi
di therival [user #5160]
commento del 05/09/2019 ore 14:16:19
Appunto tutto può cambiarci, che sia lo studio o il non studio. "In realtà tutto cambia e può cambiare in meglio o in peggio.." questa è la storia dell'uomo come ben descrivi.
Lungi da me farti cambiare opinione, ma secondo me il nostro percorso è fatto di singole esperienze e io, nonostante autodidatta (nel genere metal) e ora anche con qualche lezione alle spalle (rock, blues, fusion), non mi definisco ancora chitarrista semi professionista. Mi piace suonare il mio genere e ora anche altri. Se mi chiedi se il mio stile è cambiato nel suonare metal da 20 anni a questa parte ti rispondo di no, ma ora per fare un assolo ci metto poco (rapportato al livello di difficoltà) come anche improvvisare su 4 accordi che facciamo mentre si fa le prove. Sono dell'opinione che se si studia non si peggiora ma solo avere una visione più ampia rispetto a prima. Se prendo ad esempio i miei chitarristi preferiti che mi hanno influenzato scopro che loro si sono ispirati ad altri che a me non possono piacere e via dicendo.
Io studio ma cerco di mantenere la mia personalità, se ero un fenomeno avrei fatto sicuramente successo 20 anni fa qua do non ne capivo niente :-).
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 05/09/2019 ore 14:29:43
non solo non cambio opinione ma riscontro che anche tu concordi .. ti cito :"Appunto tutto può cambiarci, che sia lo studio o il non studio. "In realtà tutto cambia e può cambiare in meglio o in peggio.." questa è la storia dell'uomo come ben descrivi. "

poi sotto dici che a te, con qualche lezione alle spalle, sembra di essere migliorato e va benissimo, dico solo che non si può sostenere che vada sempre così ;-)
Rispondi
di therival [user #5160]
commento del 05/09/2019 ore 14:55:37
Ma può cambiarti il solo ascolto di un genere diverso non che tu abbia studiato o no. Quindi se studi non cambi, se non studi non cambi ugualmente, se ascolti musica diversa non è detto che ti lasci influenzare come puoi anche farti cambiare. Dipende solo da te. Dopo aver studiato vuoi fare il figo con il tuo gruppo? Ok allora inizi con la precisione del tempo, pulizia del suono e menate varie. Vuoi rimanere te stesso? Vai in sala prove e fai quello che hai sempre fatto ma ci scappa un assolo improvvisato che neanche tu te l'aspetti. Come la vedo io imparare è una cosa, farsi influenzare è un'altra. Quando ti dico che i miei chitarristi preferiti sono tot (e stili completamente diversi) non vuole dire che emuli il loro stile ma che mi motivano a trovare il mio e suonare a seconda della mia personalità.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 05/09/2019 ore 15:05:53
può cambiarti tutto.. quindi figurati come può cambiarti lo studio. E non dipende da te o, per dirla meglio, dalla mente razionale. Noi siamo guidati dal razionale solo per una minima parte, è l'inconscio che la fa da padrone... e lo confermi : "ci scappa un assolo improvvisato che neanche tu te l'aspetti..". Questo assolo da dove viene? viene da influenze che hai ricevuto e che ovviamente non gestisci..
Rispondi
di therival [user #5160]
commento del 05/09/2019 ore 15:27:56
No viene dal sapere dove mettere le dita per fare quell'assolo senza incorrere a stonature varie proprio perché sai dove muoverti.
Studiare non vuol dire che mentre suoni ti costruisci i grattacieli di scale, accordi, armoniche, sincopi o altro su quel pezzo. Prendi lo strumento e "strimbella" poi qualcosa di buono venire fuori.
Non bisogna fissarsi solo sulla tecnica o solo sui sentimenti. Tutto aiuta senza precludere né l'una né l'altra cosa. Se così fosse For the love of God di Steve Vai non sarebbe mai esistita... è Rock? Secondo me sì, eccome.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 05/09/2019 ore 15:40:27
abbi pazienza ma mi sembra ancora che tu confermi quello che ho sostenuto addirittura ridicendolo con altri termini... se hai voglia rileggimi, non sto dicendo niente che realmente ti metta in discussione.. ciao :-)
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 05/09/2019 ore 13:10:11
"è una cavolata affermare, come invece vorrebbe stabilire l'articolo che stiamo commentando, che studiare va sempre, comunque e oggettivamente bene"
Lo sai sì che questa è un'affermazione - oggettivamente - molto grave e molto sbagliata?
Ma sì non studiamo, ad esempio, la storia, evitiamo di imparare qualcosa da chi ci ha preceduto e continuiamo a fare gli stessi errori di cui la storia è piena.
Evitiamo di studiare la matematica, la fisica e la scienza delle costruzioni e i ponti costruiamoli ad intuito: che ci vuole? due pilastri e una gettata di cemento armato che li unisce.
Non studiamo la medicina e andiamo ad imparare dai santoni e dagli sciamani che di sicuro è meglio.
E così via con l'elogio dell'ignoranza
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 05/09/2019 ore 13:28:3
non è colpa mia se nei generi di musica che trattiamo prevalentemente in questo spazio l'approccio che prevale è quello spontaneo .. non vedo il nesso con la costruzione di ponti e altro di ciò che hai menzionato. :-)
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 05/09/2019 ore 13:43:56
La musica è una disciplina ben precisa con delle regole ben precise che sono valide per tutto l'arco musicale, tutto! Se il 95% dei chitarristi presenti sulla Terra si limita a fare a pappagalllo quello che sente su 50 dischi di rock e basta fateglielo pure fare! Se pensano che la musica è solo quello non importa, felici loro felici tutti! Piu di la sicuramente possono andare perche forse non hanno la base teorica per potere essere in grado di esplorare altri orizzonti piu impegnativi o non vogliono andare oltre quello perche non gliene frega nulla di altri stili, gli basta solo fare quello, istintivamente, o ad orecchio, cosi come viene! Va bene pure cosi, ma non mi si venga a dire che studiare musica non serve, è la piu grossa sciocchezza che una persona si avvicini ad uno strumento musicale, possa dire a mio parere! Sia che essa suoni il blues ed il rock che suoni la classica di Segovia! La teoria musicale non è una roba ristretta ad un circolo di intellettuali colti superiori, no non esiste, la teoria musicale è la grammatica della Musica e va conosciuta per prendere consapevolezza di cio che davvero stiamo facendo quando prendiamo uno strumento in mano! Con questo concludo i miei interventi, non voglio imporre il mio punto di vista a nessuno ma nemmeno mi piace il messaggio di persone che dicono che studiare musica è inutile e non serve! No mi dispiace... La Teoria musicale serve pure per il Blues ed il Rock cosi come serve per lo stile Classico, Jazz, Heavy, Fusion, Pop, Leggera, Psichedelica, Rocksinfonica, ecc, ecc, ecc!
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 05/09/2019 ore 14:25:11
Ma chi l'ha detto? Pensi che gente tipo Radiohead suoni ad istinto? Pensi che chitarristi come Govan, Buckethead, Gilbert o l'ottimo Matteo Mancuso sia gente che non abbia mai studiato per arrivare a quei livelli? E guarda, finché mi dici che se Hendrix avesse studiato non avrebbe mai scritto il suo repertorio, te la posso pure concedere come affermazione perché è tanto ingenua, quanto indimostrabile e tutto sommato innocua. Ma sei affermi - in senso assoluto - che è una cavolata affermare che studiare va sempre e oggettivamente bene, beh mi spiace mi sento in dovere farti presente, sempre con simpatia e rispetto, che la cavolata è quella che hai appena detto tu.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 05/09/2019 ore 14:40:39
se possibile, rileggimi.. io ho parlato dell'approccio prevalente, non che tutti suonano esclusivamente in modo istintivo .. ;-)

per il resto, anche in questo caso dovresti, se vuoi, rileggere.. io non ho fatto un'affermazione assolutista, al contrario ho discusso l'assolutismo di un certo pensiero espresso dal post che stiamo commentando e da alcuni che sono intervenuti, fra cui tu ;-)
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 05/09/2019 ore 15:05:49
oggettivamente è un avverbio con un significato ben preciso e mi corre l'obbligo di ricordarti che l'hai usato inizialmente tu nelle tue argomentazioni contro le tesi dell'articolo, io mi sono limitato a replicare alle affermazioni che non condivido
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 05/09/2019 ore 15:13:59
ti cito mentre mi citi :-D : "Ma sei affermi - in senso assoluto - che è una cavolata affermare che studiare va sempre e oggettivamente bene" .. quindi, ancora, io non ho detto niente di assolutista, ho semmai discusso l'assolutismo, ovvero la pretesa di oggettività, di certe affermazioni del post e di alcuni interlocutori.. :-)
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 05/09/2019 ore 15:28:36
Si è capito benissimo come la pensi, è inutile che continuiamo a discutere con i giochini di parole sul detto, sul non detto e sul sottinteso del non detto.
Non te la prendere ma credo sia del tutto inutile discutere con chi ha partiti presi anche quando fa grossi scivoloni mettendo in discussione il valore della cultura
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 05/09/2019 ore 15:34:29
il bello di questa discussione e anche la convinzione di avere probabilmente ragione, viene proprio dal fatto che le obiezioni che io e altri stiamo ricevendo non sono pertinenti. Il punto non è che nella resa o bellezza della performance di un chitarrista rock certamente lo studio fa male, nessuno lo sostiene. Si sostiene che può far bene ma anche no.. siccome questa cosa è difficile da discutere perchè è palese, allora si prova ad attribuire all'interlocutore un pensiero differente, quello assolutista per il quale lo studio fa certamente male ;-) ...
Grazie per la bella chiacchierata .. :-)
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 05/09/2019 ore 16:37:59
Forse a lui piace suonare ad orecchio e va bene cosi! Forse gli basta perche gli piace magari solo il rock e pensa che a tutti quelli che fanno il rock non serve sapere dove sta il do sulla tastiera della chitarra, tanto non serve alla fine vero?! Basta attaccare la chitarra all'ampli e fare note cosi come se la sentono? Ci sta per carita ci sta il rock puo essere anche visto cosi da questo punto di vista! Puo darsi che la pensi cosi e va benissimo! Non so se ogni tanto prende in mano un libro di musica ed una partitura, gli si aprirebbe chi lo sa un mondo? Pure su una partitura rock chi lo sa?! Non lo fa? Va benissimo cosi, non siamo tutti uguali! Forse gli basta suonare cosi, non c'e nulla di male. Una marea di gente suona ad orecchio.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 04/09/2019 ore 23:32:59
Allora: premesso che la teoria la conosco bene e la insegno, dovresti capire che tutta questa conoscenza di cui decanti le infinite possibilità, non serve a niente, non esiste. Esiste il talento.

Ho sentito gente "studiata" che quando suona mi fa cadere le palle a terra, ed altri totalmente ignoranti, ricchi di creatività e passione.
Non per niente, da quando il rock si studia sui libri, sta con un piede nella fossa.

Non c'è solo il rock? E chi se ne frega!
Rispondi
di adriphoenix [user #11414]
commento del 05/09/2019 ore 10:10:03
Hai centrato perfettamente il problema. Ho conosciuto anche io decine di musicisti "studiati" che tolto lo spartito non riuscivano a piazzare una nota oppure, ancora peggio, pur avendo lo spartito e le partiture di un pezzo non "capivano" come inserirsi nella canzone, non ne capivano il ritmo, il groove etc....Studiare fa bene, ma con moderazione!
Rispondi
di sand1975 [user #46451]
commento del 05/09/2019 ore 12:43:12
Evidentemente quelli non erano "studiati" e se lo erano lo erano nel modo sbagliato...
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 05/09/2019 ore 14:55:25
Io penso che studiare a fondo le cose porta solo a farle bene! con dedizione, coerenza e soprattutto disciplina, se partitura alla mano lo fai male allora hai lacune! Ho adotti una tecnica esecutiva sbagliata o non conosci bene la teoria e non sai interpretare cio che sta scritto nero su bianco!
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 05/09/2019 ore 17:14:53
p.s. ho senza H errata corrige!
Rispondi
di fa [user #4259]
commento del 03/09/2019 ore 11:47:47
Vecchia diatriba... dipende dall’obiettivo che ci si prefigge. Se vuoi fare il chitarrista blues devi suonare, meglio se studi, ma devi suonare. Se vuoi fare il cantautore o suonare in un gruppo rock devi suonare. Se invece vuoi fare il musicista di studio, suonare nelle orchestre, big band, turnista, insegnante e interagire con altri musicisti devi studiare, oltre che suonare.
Se ti capita di suonare con pianisti o fiati e vuoi interagire con loro non puoi non aver studiato, almeno un po’. Solo a orecchio non te la cavi tanto facilmente... ciao Fab
Rispondi
di sand1975 [user #46451]
commento del 05/09/2019 ore 01:31:24
Direi che dipende anche da cosa si suona...

Un chitarrista ignorante di fronte ad un blues (chi non sa suonare un blues uno minore e uno maggiore pure base base, e ne ho conosciuti, è meglio che abbandoni il suo strumento) riesce comunque a raccapezzarcisi.

Se invece parte non dico Giant Steps ma anche solo un anatole o una bossa diciamo che se non sei un minimo "studiato" rischi di fare "danni" per tutti gli ascoltatori...

PS: Probabilmente molti conoscono il detto che gira tra le Big Band: se vuoi silenziare un chitarrista... mettigli davanti uno spartito...
E non aggiungo altro...


Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 05/09/2019 ore 12:28:18
certo.. se uno vuol saper fare un pò di tutto e soprattutto generi difficoltosi da eseguire è meglio se ha una certa preparazione..
Rispondi
di simonec78 utente non più registrato
commento del 05/09/2019 ore 15:57:3
Personalmente ho tratto molto giovamento dallo studio e la tecnica del suono e come gestirlo e modularlo, con tutte le sue sfaccettature, mettendomi in gioco in modo piuttosto totalizzante (corsi e percorsi di studio anche all'estero). Questo sì. Per quanto riguarda la "teoria", io come molti chitarristi ho fatto percorsi più o meno diagonali. Ultimamente passo molto tempo a studiare nuovi accordi e come usarli, ma francamente dovrei pensarci un attimo per dire al primo colpo da quali note è composto e perchè sta bene con un certo altro accordo che viene dopo prendendo come metro le teorie armoniche della musica d'arte dell'ottocento.

Cercando di fare un parallelo come nell'articolo, ma cercando di cambiare paradigma, può uno scrittore scrivere un bel racconto e un attore recitarlo come si deve senza essere degli esperti in analisi logica e grammaticale?

La parola "studio" è troppo generica per circoscrivere l'argomento. Chiaro che un minimo di base ci vuole. Ma se parliamo di solfeggio, spartito e analisi potrebbe non servire, e comunque non sufficiente per fare buona musica. Molto meglio, l'esercizio (soprattutto ritmico), l'ascolto critico e la contaminazione con chi SUONA meglio di noi. Per me lo studio è questo.
Rispondi
di RedPuma [user #43439]
commento del 06/09/2019 ore 09:57:14
Suono da una trentina d'anni ed anche se sono rimasto nell'amatoriale (da chitarrista e anche songwriter) voglio fare un bell'applauso ironico all'autrice dell'articolo per aver scoperto l'acqua calda. Per esperienza personale posso dire che elementi di teoria musicale vengono DA SEMPRE studiati da quei chitarristi "entry level" che non abbandonano lo strumento alla prima difficoltà (e che quindi ancora NON si possono definire "amanti della chitarra"). Lo studio di nozioni di teoria musicale, anche semplici, è DA SEMPRE insito nello studio ed accoppiato alla pratica dello strumento. Senza aver compreso un'infarinatura di lettura/scrittura del pentagramma a scuola media io oggi non avrei raggiunto i risultati odierni... anche se, ripeto, con tutta l'umiltà del mondo, non sono un mostro di tecnica (ma da molti anni sento parecchie persone, anche chitarristi tecnicamente più bravi di me, che mi dicono che ho un buon orecchio ed una discreta mano, parole loro). Non viviamo su marte, please.
Rispondi
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di Gasto [user #47138]
commento del 06/09/2019 ore 10:50:16
Ma davvero?!?! Tutto questo bla bla bla e nemmeno un commento sulla ragazza del video??? Siete dei Nerd! :-) Complimenti a Daniele Gottardo per la scelta!!
Rispondi
di Samusin [user #49534]
commento del 06/09/2019 ore 11:38:54
Secondo me dovreste chiarire il concetto di studio. Ad esempio il mio chitarrista è un totale analfabeta se parliamo di teoria, ma ascolta e suona un sacco di musica dal death metal al folk asiatico. Ogni tanto veniva in sala e proponeva scale armene, ottatoniche, riff dodecafonici, ritmiche della tradizione sacra tibetana, linee per basso fretless che giocavano su dissonanze tra quarti di tono e così via, ma quando gli chiedevi cosa stesse suonando la risposta era sempre la solita: "So assai, gli studiati siete voialtri. Suona ganzo, quindi chissene." al che indicava i tasti premuti per somma gioia nostra che riscrivevamo così le partiture. Zero lezioni prese, ma lo studio lo ha fatto, in modo autonomo sul proprio orecchio e strumento. Sennò ragazzi, parliamoci chiaro: migliorare è dovuto ad UN TIPO di studio, poi se accademico con un insegnante o dettato dalla curiosità e voglia di migliorarsi autonoma è studio comunque. Io sono una pippa con la chitarra, e dopo dodici anni continuo a non saperla suonare perché ho fatto zero esercizio e la uso solo per riferimento timbrico quando scrivo, perché ho studiato musica ma non quello strumento, essendo clarinettista.
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 06/09/2019 ore 13:54:35
Visto che chiedi di chiarire il concetto di studio ti porto paroparo cio che scrisse nel suo piano didattico di studio al Conservatorio di Roma Santa Cecilia la famosissima Insegnante Nerina Poltronieri. Premetto che questo concetto vale per tutta la musica, tutta senza eccezioni, appunto perche è un principio e pilastro fondamentalissimo e portante del pensiero che sta alla base di un percorso di una persona che si avvicina a qualsiasi strumento musicale:
Testuali parole estratte dai suoi manuali didattici nelle prefazioni!
"...la Professoressa Nerina Poltronieri, che con la sua profonda conoscenza della materia ha potuto e saputo coordinare lo sviluppo logico della stessa, in modo da sviluppare negli studiosi il desiderio di apprendere e comprendere l'importanza della conoscenza della parte teorica, per potere arrivare a quella perfezione artistica che dovrebbe essere la meta di tutti coloro si dedicano alla musica".
"
E questo concetto di base, universale per tutti coloro si avvicinano al mondo della Musica lo ha ribadito a chiare lettere anche la Signorina in alto! Ed io la penso esattamente come loro.
Rispondi
di spaccamaroni [user #7280]
commento del 06/09/2019 ore 19:19:29
La "perfezione artistica" cos'è?
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 06/09/2019 ore 14:02:27
studio a mio parere è applicarsi sistematicamente a fare qualcosa con l'intenzione precisa di formarsi una competenza. Ascoltare semplicemente musiche non consuete porta certamente a cambiare il nostro suonare o comporre, ma ciò succede in modo inconscio, spontaneo, incontrollato.. non lo chiamerei studio, soprattutto in relazione agli argomenti del post che stiamo commentando ... infatti la Professoressa Nerina Poltronieri dice : "conoscenza della parte teorica" ...
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 06/09/2019 ore 14:03:34
Ancora controbatti? Non ti basta nemmeno questo? Certo che sei proprio duro eh! Mi arrendo per cortesia qualcuno spieghi a sto signore come funziona davvero prendere in mano uno strumento e studiare! Mi arrendo qualcuno lo faccia per favore!
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 06/09/2019 ore 14:08:00
più che altro cerca di capire cosa viene detto.. nessuno ti sta "controbattendo" , anzi, ho detto qualcosa che avvalora ciò che hai affermato. :-)
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 06/09/2019 ore 14:27:22
Ci tengo a chiarire a scanso di equivoci che quello che affermo io dal principio dell'articolo è esattamente quello che dicono la Poltronieri e la Signorina in articolo, adesso fai tu, non mi ci spreco piu a spiegartelo!
Rispondi
di frankpoogy [user #45097]
commento del 06/09/2019 ore 16:48:18
Ma dai, detto così, è un po' esagerato non ti pare? Penso tu abbia un pelino trasceso, implicitamente ti stai dichiarando come uno che in assoluto sa "come funziona davvero prendere in mano uno strumento e studiare" e stai dando del duro di comprendonio a chi ha sostenuto i propri ragionamenti in modo rispettoso.e (per me) convincente.
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 06/09/2019 ore 17:54:29
La musica ha cmq le sue regole non voglio imporre nulla ma queste regole secondo me vanno conosciute, non è obbligatorio ma almeno avere la curiosita di saperle! Tutto li ognuno fa come gli pare, io sottoscrivo solo il pensiero della signorina dell'articolo e lo sostengo portando a sostegno di cio che la signorina ha detto anche qualcuno che forse piu di noi tutti ne sa qualcosa in piu di musica ovvero una insegnante di fama di conservatorio. la musica è un linguaggio universale non è che vale solo dentro i conservatori! La grammatica della musica vale anche fuori! Cioe ba poi ognuno fa come gli pare, io personalmente credo che serva alche conoscere la teoria perche non mi limito a suonare solo il rock ma anche altri stili dove serve cmq un minimo conoscerla, se poi io sono andato oltre per mia cultura è solo per mia e mia utilita!
Rispondi
di Samusin [user #49534]
commento del 06/09/2019 ore 18:34:1
Si, leggere mi riesce, ma vedi, anche io do ragione alla tipa, e anche per me parlare la stessa lingua è comodo, ma a mio parere non essenziale per alcuni generi musicali, mentre tu sostieni sia essenziale per tutto, il che non mi trova d'accordo e niente, ti voglio bene uguale ;)
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 06/09/2019 ore 19:04:32
Va bene pure cosi volemose bene, na fischetta no stornello e il mondo va avanti :)
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 07/09/2019 ore 00:47:35
Attenzione, "duro" nel senso ostinato, testardo, che non si arrende, ostacolo duro da scavalcare! Non mi permetterei mai di insultare nessuno dandogli del ritardato o duro nel comprendere le cose!
Rispondi
di SchizoidMan80 [user #48530]
commento del 16/10/2019 ore 15:23:40
Ciao a tutti, so di essere fuori tempo massimo e vista la mole di commenti forse io sono di troppo... ma ne approfitto per parlare di un argomento che mi sta molto a cuore e contemporaneamente rispondere all'esimio Yasodanandana di cui ammiro sempre lo spirito e l'atteggiamento. Secondo me qui si sta facendo confusione tra studio come fine e studio come mezzo. Conosco persone preparatissime a livello teorico ma impreparate a livello emotivo e viceversa. Ma non possiamo dare la colpa alla teoria se nella pratica vediamo delle rigidità. Che ci piaccia o no tutta la musica, anche il rock, si basa su delle regole anche se vogliamo ignorarle: l'accordo di dominante spinge sulla tonica sia per chi lo sa sia per chi non lo sa ma lo fa ad orecchio. Lo studio è un mezzo e serve principalmente per accorciare il tempo che ci vorrebbe per capire da soli certi passaggi provando e riprovando. Lo dico io che ho studiato chitarra classica e quando ho approcciato quegli stani glissati che sentivo fare a Brian May nei dischi (i bending) l'ho fatto da autodidatta con molta più fatica di quella che ci avrei messo se qualcuno mi avesse spiegato la tecnica corretta (addirittura mi si staccò l'unghia dal polpastrello una volta). Come una lingua, puoi impararla direttamente sul campo all'estero con fatica e lentamente oppure studiarne i fondamenti prima ed accorciare i tempi di apprendimento. Aggiungo brevemente una nota autobiografica: ho avuto una emiparalisi della mano sinistra a 16 anni in pieno conservatorio (sono mancino), e devo alle solide basi di teoria e armonia nonché alla tecnica della tastiera tipicamente classica il fatto di aver potuto continuare a suonare la chitarra elettrica, perché è proprio la consocenza della teoria che mi ha sempre mostrato tutte le vie percorribili in alternativa a quelle a me precluse dalla menomazione, che poi erano quelle che il mio cervello sentiva come istintive ma che la mia mano non eseguiva più. In conclusione, lungi dall'avermi limitato, la teoria mostra strade e soluzioni che non sono evidenti a tutti e questo vale anche per il Rock, anche quando sembra fregarsene. Inoltre, è inutile dirlo, ma non siamo tutti Jimi, e sedersi sulle spalle dei giganti che hanno capito le cose prima di noi è senz'altro una soluzione comoda. Piero
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 03/11/2019 ore 00:32:15
la cosa non mi sembra complicata.. per diventare un grande chitarrista classico è necessario frequentare e superare il conservatorio. Lo si arguisce dal fatto che si tratta di una caratteristica comune di qualsiasi chitarrista classico anche di limitata rilevanza.

Parlando invece di musica rock, per esempio, si riscontra che i grandi musicisti rock passino necessariamente da un percorso di studi strutturato, sistematico ecc. ecc. ? no ...

certo, se voglio imitare Brian May o Santana sono CERTAMENTE avvantaggiato se faccio di ciò uno studio sistematico, ma tale imitazione è qualcosa che col diventare un musicista rock anche solo interessante non ha niente a che vedere

mi sembra che tu confonda suonare rock, col riprodurre brani rock che è cosa molto differente.. ciao :-)
Rispondi
di simonec78 utente non più registrato
commento del 06/09/2019 ore 16:08:48
Ciao Samusin. Il punto di vista del tuo amico non faccio alcuna fatica a capirlo. Mi spingerei ad affermare addirittura che qui vengono coinvolti tipi di intelligenze diverse (il cui concetto è ormai condiviso quando si parla di studio e didattica). Secondo me nello studio della teoria vengono coinvolte aree che hanno a che fare forse più con la logica e l'astrazione e probabilmente, per quel che riguarda la lettura dello spartito, le aree linguistiche. Nella musica suonata e nella ritmica c'è qualcosa di più sensoriale e legato al movimento fine. Poi in definitiva tutto quello che ha a che fare con la musica non può che passare dalle orecchie. Parlare di "studio e teoria" in generale, concordo con te, non ha molto senso.
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 06/09/2019 ore 16:19:16
Sicuro? Sempre nell'arco della teoria musicale a 360 grad Il percorso include Teoria musicale, Solfeggi, Fondamenti di educazione musicale (che abbracciano cio che hai detto te), e poi per concludere armonia complementare! Dettati musicali.... Questa è la scienza della musica signori, che vogliate o no la teoria e legata ala pratica in ogni aspetto, se volete andare a fondo nella sostanza lo potete verificare nei fondamenti appunto! Signori la musica è quello non potete parlare non sapendo le cose e venire qui e dire basta sapere 4 accordi di rock e finisce li.... Ma magari finisse li sai che noia? Dovete affrontare l'argomento musica non solo dal punto di vista prendo la chitarra in mano e finisce li, dietro ce tutto uno studio codificato e descritto in ogni aspetto, da quello teorico, a quello pratico, a quello sociale, a quello le psicologico! SIgnori la chitarra non è solo strimpellare il rock senza sapere una nota, la musica è mooooolto ma molto di piu se davvero andate a vedere ogni suo aspetto studiando! Buona musica a tutti!
Rispondi
di simonec78 utente non più registrato
commento del 06/09/2019 ore 16:42:07
--non potete parlare non sapendo le cose e venire qui e dire basta sapere 4 accordi di rock e finisce li.--

Non mi sembra di aver detto niente del genere.
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 06/09/2019 ore 17:49:33
In generale :)
Rispondi
di simonec78 utente non più registrato
commento del 06/09/2019 ore 21:08:45
Va bene dai. Buona musica.
Rispondi
di Samusin [user #49534]
commento del 06/09/2019 ore 16:45:16
Scusa ma ho come l'impressione che tu sia partito per la tangente sull'applicazione del metodo occidentale derivato dai conservatori e che tu ti limiti un po' nel ragionamento. Parli di chitarra e di rock, genere che annovera tra i massimi esponenti di più generi gente di elevata ignoranza, eppure sono li. Poi sicuramente mi sbaglio, ma ti assicuro che se tu volessi scrivere per teatro kabuki ad esempio solfeggio e armonia li cestini visto che il tempo non è mai indicato e gli strumenti non fanno accordi. Poi fa bene? Si, ma come detto giustamente anche da @simonec78 un conto è il metodo d'apprendimento che aiuta ed agevola (metodi o insegnanti) o rallenta ed affatica (come discernere le scale ad orecchio), un conto è dire che chi non segue il metodo conservatoristico non studia, il che è errato. Poi capisco un po' d'animo soprattutto su argomenti che dividono da sempre, ma non è che se non sai quello che suoni ma sai suonare tu non abbia studiato. Non hai studiato teoria ma pratica si, per forza di cose, quindi uno studio personale c'è.
Poi al rock non ci tiro gran ché, ma si fa per ragionare ;)
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 06/09/2019 ore 17:50:41
:) E menomale che ho pure detto che nei fondamenti di educazione musicale si va oltre lo stidio della musica occidentale! Ma leggete quello che scrivo?
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 06/09/2019 ore 23:06:53
Guarda che la teoria musicale non è quella solo nei conservatori, è uguale pure fuori! Cioe la gente pensa che la teoria musicale sia solo materia di studio conservatoristico, nulla di piu sbagliato toglietevelo dalla testa. La teoria musicale va di pari passo alla pratica dello strumento perche codifica il linguaggio musicale che appunto si applica allo strumento! Vedete, un manuale di teoria musicale lo si trova in qualsiasi negozio di musica e sta li appunto perche aiuta chi suona a capire di piu tante cose, cosi come le altre materie di cui ho detto, solfeggi, dettati, armonia, fondamenti! Sbagliate in molti e relegare questo percorso solo dentro un conservatorio, no questo percorso dovrebbe essere il bagaglio culturale di chi prende uno strumento in mano e per amore inizia ad usarlo! Con questo concludo i miei interventi, ripeto non voglio imporre nulla a nessuno ma il discorso che fa la Signorina in articolo è questo signori! Non limitatevi a suonare ad orecchio, ampliate la vostra conoscenza, andate oltre uno stile, non puo far altro che arricchirvi e far tirar fuori di voi tante potenzialita grazie ad una maggiore conoscenza dello strumento anche dal punto di vista teorico! Buona musica davvero a tutti!
Rispondi
di Samusin [user #49534]
commento del 06/09/2019 ore 14:36:25
@AlexB capisco il tuo punto di vista, considera che la mia formazione musica le è partita in banda con due anni di solfeggio e armonia per poi scegliere uno strumento da imparare a suonare, ma ciò è un metodo come ce ne sono tanti. Anche per me è fondamentale avere idea di cosa si stia facendo, soprattutto quando ci si relaziona con altri musicisti, ma su tanta musica ad esempio esiste solo una tradizione esecutiva che esula totalmente dal metodo occidentale e di scale ed accordi, che se insegnati con il nostro metodo portano solo fuori strada (nella musica tradizionale asiatica o oceanica più che africana, ad esempio). Ergo, e chiudo quello che è il mio pensiero. Studiare teoria è un utility per il musicista, ma solo se a disposizione del talento puro, senza inchiodarsi su pippe che possono risultare restrittive. Nel senso, se hai estro musicale, talento, e fantasia che tu sappia gli accordi o meno poco conta. Se non hai fantasia ricalcherai sempre male roba gia trita e ritrita, finendo nei dimenticatoi di genere anche se conosci ogni virgola dei manuali di shoemberg o chi per lui. Buona musica!
Rispondi
di AlexB utente non più registrato
commento del 06/09/2019 ore 14:46:49
Queste cose dette da te appaiono nei piani didattici sotto la voce fondamenti di educazione musicale, concorrono a formare il bagaglio culturale di un qualsiasi musicista si avvicini allo strumento e servono ad estendere le potenzialita espressive compositive. Anche a te Buona Musica :)
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 08/09/2019 ore 19:54:20
Ma sì, è chiaro che avere studiato in linea di massima aiuta sempre.
Comunque Tommy Emmanuel, ad esempio, non sa scrivere né leggere la musica.
Rispondi
di Cukoo [user #17731]
commento del 17/09/2019 ore 18:34:36
Sembra quasi un ritorno alla vecchia polemica tra Rousseau e gli Enciclopedisti.
Rispondi
di ribbo [user #50026]
commento del 19/09/2019 ore 23:11:43
nella musica, ancora piu' che in altre discipline, e' vero il detto: "chi sa fare fa, chi non sa fare...insegna". Quando incontri uno che parte sempre coi spiegoni tecnico-teorici su come eseguire questo e quel brano, lo fa perche' e' conscio che , nonostante anni e anni di duro sbattimento pratico sullo strumento, e' rimasto 'na pippa. Poi la patetica scusa del "eh, ma senza teoria rimani troppo limitato, non ti evolvi!"... poverini...
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 27/09/2019 ore 17:49:32
Ah, il mito dell'istruito incapace...
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 27/09/2019 ore 17:48:19
Amen.

Come dico spesso parlando di lingue, l'italiano e' come un pianoforte, tanti blocchi semplici apparentemente, ma complesso da assimilare sin dall'inizio. L'inglese invece e' come una chitarra, quasi chiunque puo' prenderne una in mano, imparare una manciata di accordi, e cominciare a suonare... pero' e' difficilissima da imparare bene, come l'inglese. E forse e' per questa apparente semplicita' che i chitarristi prendono sempre sottogamba lo studio teorico applicato allo strumento, un po' come senti un sacco di gente che dice di saper parlare inglese, ma poi a malapena sa mettere assieme due frasette banali.
Studiare, studiare, studiare, e anche la soddisfazione nel suonare aumentera' esponenzialmente, grazie alle superiori conoscenza e coscienza acquisite.

Nota a margine: c'e' sempre piu' un elogio dell'ignoranza come virtu', un rigetto della competenza e dello studio come ancore mentali, e questo a livello globale. Vediamo di chiarire le cose: nessuna grande opera e' mai stata conclusa da beceri ignoranti. Lo studio non e' la soluzione ad ogni problema - c'e' pieno di imbecilli istruiti al mondo - ma di certo non fa male... ero sarcastico, vuol dire che e' essenziale! E il mito del "self-made" senza studio che usa solo intuizione e passione e' valido quanto quello della chitarrina sgangherata da due soldi made in Vattelapesca che suona da Dio: te ne potra' capitare tra le mani una in tutta la vita che magari suona bene, ma l'eccezione resta quello che e', una rara eccezione. La norma e' che ci si deve applicare, sempre, comunque, senza sconti.
Rispondi
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