di Matteo De Feo [user #36328] - pubblicato il 29 novembre 2019 ore 09:00
Con una produzione limitata, la divisione nipponica ripropone e aggiorna un modello poco conosciuto lontano parente delle offset di casa.
La Fender Swingerpotrebbe essere considerata un modello leggendario. Non per il grande impatto che lasciato sul mercato degli strumenti bensì perché, pur essendo realmente esistita, poche persone hanno potuto davvero suonarla. Come in ogni leggenda che si rispetti c’è però un fondo di verità: la Swinger fece la propria apparizione sul mercato nel 1969 con una produzione di soli 300 esemplari.
La creazione di questo modello nacque dall’esigenza di smaltire e assemblare delle parti avanzate di Fender Bass V e Musicmaster: il liutaio Babe Simoni ebbe quindi l’intuizione di utilizzare le parti avanzate per dare vita a uno strumento tutto nuovo.
La Swinger venne dotata di un ponte fisso a tre sellette, un pickup single coil, un controllo dedicato al tono e uno dedicato al volume, con lo stesso routing interno del Bass V sotto al battipenna.
Sebbene non abbia avuto lo stesso successo di altri modelli Fender, la Swinger è stata comunque utilizzata nel corso del tempo da artisti come Ben Kweller e Tina Weymouth dei Talking Heads.
Giusto in tempo per il suo cinquantesimo anniversario, Fender Japan riporta in vita la Swinger con una produzione limitata per il mercato giapponese. La versione odierna condivide gran parte delle caratteristiche con la sua antenata. L’unica sostanziale differenza del nuovo modello sta nell’aggiunta del pickup al ponte e dello switch a tre vie per la scelta dei pickup.
Attualmente non è prevista una data di uscita ufficiale, ma il prezzo dovrebbe aggirarsi intorno ai 103,500 yen (circa 900 Euro).