|
"Un assolo che non ha vivacità e varietà ritmica è come un discorso che si snoda continuo, uniforme, senza pause o inflessioni e che diventa, così, inevitabilmente monotono, inespressivo, difficile da ascoltare" |
, tassello fondamentale per la costruzione melodica del fraseggio. In questo appuntamento, invece, Malaman affronta un altro elemento risolutivo, il Ritmo, componente decisiva per disporre in maniera sensata, all’interno del proprio linguaggio solista, qualunque elemento melodico o armonico.
“Quando si parla di improvvisazione bisogna considerare che questa non interessa solo le note ma anche il Ritmo. è stato uno dei miei insegnanti e per me è letteralmente un idolo. Come nel caso delle quadriadi affrontate la scorsa lezione, devo nuovamente a lui l’input decisivo per lo sviluppo della ritmicità nel mio linguaggio solista. Massimo Moriconi mi ha aiutato a cogliere l’affinità che esiste tra il parlato e lo sviluppo di un assolo. Un assolo che non ha vivacità e varietà ritmica è come un discorso che si snoda continuo, uniforme, senza pause o inflessioni e che diventa, così, inevitabilmente monotono, inespressivo. Allo stesso modo, nel linguaggio musicale solistico è proprio il Ritmo che riesce a dare forma e interesse al flusso delle note che altrimenti sarebbero uno scorrere continuo, piatto e monocorde. Parlando o suonando in questo modo, il risultato che si rischia di ottenere è che nessuno riesca ad ascoltarti con interesse. Invece il Ritmo consente di inserire le pause che danno vivacità o variazioni dinamiche che creano accenti e picchi di interesse o, persino, maggiore aggressività.
Per sviluppare la mia ritmicità all’interno del fraseggio solista per me è stato decisivo ispirarmi alla ritmicità del linguaggio dei batteristi. Ovviamente non parlo di come accompagnano ma di come, soprattutto in ambito swing, fraseggiano nei loro interventi solistici. Ho cercato di trasportare sul basso ed eseguire con le note quello che sentivo i batteristi eseguivano nei loro assolo. Una volta che ascoltando i batteristi arrivano delle idee che si riesce a ricreare sul basso, arriva il momento più interessante del lavoro: trasportare questi pattern, guizzi ritmici sugli elementi che si sta studiando come scale, quadriadi, intervalli o triadi.
Un altro esercizio utile è prendere quattro note e suonarle ogni volta nello stesso ordine ma partendo da un punto diverso della battuta; si potrà, per esempio, ogni volta eseguirle un ottavo o un quarto dopo come le si è appena suonate. Le note saranno sempre quelle ma la posizione dove suoneranno ritmicamente, rispetto all’accordo sopra al quale sono eseguite, suggerirà spunti e nuove idee melodiche."
Nell'esempio riportato qui sopra è messo in opera l'esercizio suggerito da Federico Malaman. Le quattro note di partenza (C, E, G, B) sono suonate partendo ogni volta un ottavo avanti rispetto alla battura precedente. Grazie al Ritmo, la frase acquista, battuta dopo battuta, una differente espressione melodica.
Il Ritmo è una componente presente e importante anche nel nuovissimo libro di Federico Malaman. Nel testo sono presenti svariati esercizi in cui il Ritmo diventa il banco di prova per sedimentare la conoscenza e piena consapevolezza esecutiva dei tanti argomento trattati. Questo per esempio, un esercizio in cui lo studio delle Scala Maggiore si snoda attraverso l'esecuzione di figure ritmiche differenti.
presenta un percorso di studio approfondito e dettagliato, senza scorciatoie, per garantire una costruzione solida degli elementi alla base della tecnica straordinaria di Federico Malaman. Una manuale didattico ricchissimo con quasi 200 pagine, oltre un centinaio di esercizi di tecnica, moltissima teoria, ascolti consigliati e tanti paragrafi con aneddoti, guide all’ascolto, suggerimenti per lo studio.
|