Billy Gibbons: "Schiaccio i bottoni e vediamo che succede!"
di redazione [user #116] - pubblicato il 12 marzo 2020 ore 17:00
Quando lavorate sulla vostra musica che approccio avete? C’è chi nella frase creativa si concede senza riserve alla sperimentazione non concedendosi limiti di suoni, strumenti e stili a cui attingere. E c’è chi, invece, da subito decide di delimitare un riferimento stilistico, sonoro e di cui attenersi.
Il tema lo abbiamo affrontato con Billy Gibbons, icona vivente del rock e leggendaria chitarra degli ZZTOP. Gli abbiamo come siano riusciti nel corso della loro storia a diventare un capostipite del suono rock e al contempo siano stati capaci di contaminarsi con il pop non disegnando persino riusciti scivoloni quasi danzerecci.
“Lo studio di registrazione nel quale lavoravamo era il leggendario Ardent a Memphis Tenesse. Era di proprietà di un fonico che non si perdeva una sola novità in fatto di strumenti. Che si trattasse di un nuovo registratore, un synth, una chitarra o un amplificatore era curioso di reperire e provare qualsiasi novità sfiziosa il mercato lanciasse! E noi, di certo, non eravamo meno curiosi di lui e ci divertivamo a suonare e provare qualunque cosa. Ma eravamo così frettolosi e smaniosi che non ci passava nemmeno per la testa di leggere le istruzioni. Avevamo quell’approccio semplice del tipo” Schiacciamo i bottoni e vediamo che succede”. Così ci divertivamo non solo a scoprire quelle sonorità nuova ma anche a sperimentare, inserendole nella nostra musica. Questo capitava quando ci imbattevamo in qualche suono che sentivamo essere nuovo ma che, al contempo, funzionava e supportava il nostro sound tradizionale."
E invece, qual è il vostro metodo di lavoro?