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1969-1970 Gibson Les Paul Deluxe: le ultime vintage?
1969-1970 Gibson Les Paul Deluxe: le ultime vintage?
di [user #6868] - pubblicato il

Mini-humbucker forse presi in prestito dai modelli Epiphone, lussuosa finitura dorata e le opinioni contrastanti del pubblico: ecco la Les Paul Deluxe.
Quanto deve essere vecchio uno strumento per essere chiamato "vintage"? Quando una vecchia chitarra usata diventa "vintage"?
Spesso domande simili a queste vengono dibattute su forum e social.

Il termine viene comunemente utilizzato per prodotti antiquati di almeno 20 o 25 anni che vengono rivalutati nel tempo tanto da diventare desiderabili e collezionabili. Nella terminologia chitarristica il termine "vintage" generalmente ha un'accezione leggermente diversa.
È ragionevole affermare che oggi la parola viene comunemente riferita non tanto all'età dello strumento o all'anno di costruzione, ma più esattamente a indicare un ben definito periodo di produzione. Infatti, il termine designa strumenti di qualità o di design raffinato costruiti nella cosiddetta "epoca d'oro" della produzione moderna.
Molti esperti concordano nell’individuare questo periodo nei 50 anni dalla metà degli anni '20 del '900 ai primi/metà anni '70.
Le chitarre prodotte precedentemente alla metà degli anni '20 spesso presentano differenze importanti rispetto agli standard costruttivi odierni e rientrano in modo più appropriato nella categoria dell’antiquariato.
Ma perché le chitarre prodotte dopo gli anni '70, per quanto possano essere valide, nonostante il trascorrere del tempo, non rientrano nella comune definizione di "strumenti vintage"?

Nel 1964, l’interesse del mercato per gli strumenti elettrificati ebbe una drastica impennata, tutte le aziende leader dovettero affrontare una nuova sfida: incrementare la produzione per mantenere il passo con l’aumento della richiesta.
Ciò comportava l’esigenza di modernizzare gli impianti di produzione e riorganizzare personale, processi di lavorazione e rete di distribuzione.
Nessuna delle principali aziende produttrici dell’epoca aveva la statura finanziaria per far fronte a investimenti di tale portata.
Inoltre alcuni produttori non erano sicuri del futuro del proprio mercato. Alcuni dirigenti ritenevano che l'interesse popolare per gli strumenti elettrificati potesse essere solo una moda effimera: prevedevano che il mercato fosse destinato a una contrazione e che il volume di affari sarebbe rientrato nei livelli precedenti al boom della “beat explosion”.
Dunque in un breve lasso di tempo aziende come Fender, Vox-Jennings, Gibson, Danelectro, Gretsch e altre condivisero un destino analogo: furono tutte acquisite da gruppi finanziari più solidi.
Le nuove dirigenze avevano la priorità di rendere la produzione più redditizia. Necessitavano di ottimizzare il processo di lavorazione per andare incontro ai grandi numeri della nuova richiesta di mercato. Purtroppo questa esigenza si concilia difficilmente con la produzione di strumenti di alta qualità.
Inoltre, nella seconda metà degli anni '60, l'approvvigionamento di legni di pregio da alberi maturi cominciava a farsi sempre più difficile. La selezione dei materiali diventava critica e costosa.

1969-1970 Gibson Les Paul Deluxe: le ultime vintage?

In sintesi, il mercato della chitarra stava entrando in un'epoca caratterizzata da logiche di profitto spregiudicate e da un calo oggettivo della qualità del prodotto finale.
Gibson, in particolare, entrò in questo periodo di trasformazione nel 1966, quando il vecchio presidente Ted McCarty e il suo vice rassegnarono le dimissioni.
Nel 1969 l'azienda, prossima alla bancarotta, finì nelle mani di Norlin Corporation: il passaggio venne ufficialmente formalizzato nel 1974.
Il campo di interessi economici dei nuovi proprietari spaziava da "tecnologia" non meglio specificata alla produzione di birra in Panama: la produzione di strumenti musicali era soltanto uno dei tanti rami in cui il gruppo finanziario operava.
Il modello Les Paul Deluxe fu lanciato in questo scenario.

La delicata situazione di questo periodo di transizione ha ingenerato un po' di confusione: in molti oggi ritengono che indistintamente tutte le chitarre prodotte negli anni '70 o addirittura alla fine dei '60 facciano schifo. Questo è naturalmente un pregiudizio assolutamente privo di fondamento.

1969-1970 Gibson Les Paul Deluxe: le ultime vintage?

Agli inizi del 1961 la Les Paul con classica forma a singola spalla mancante fu messa fuori produzione a causa delle vendite insoddisfacenti.
Nell'estate del 1968, a grande richiesta popolare, fece ritorno nei negozi di strumenti.
Le prime Les Paul prodotte nel 1968 mantenevano una sostanziale similitudine a quelle dell'era di Ted McCarty. Infatti le Les Paul del 1968 precedevano i poco apprezzati cambiamenti che furono apportati di lì a poco, durante il famigerato management Norlin.
Poco dopo la sua reintroduzione, la Les Paul gradatamente si allontanò dalle specifiche anni '50 assumendo caratteristiche distintive.
La Les Paul Deluxe, introdotta nel 1969, è parte di questo processo di transizione.

1969-1970 Gibson Les Paul Deluxe: le ultime vintage?

Nel 1968 la linea Les Paul consisteva in due versioni: la Custom con pickup humbucker e il modello Gold Top, che ricordava il Les Paul Model del 1956, con pickup P90.
Dopo il primo anno di produzione Gibson prese atto che i chitarristi desideravano pickup humbucker anche sulle Gold Top. Ciò nonostante si vollero mantenere ben distinte le due versioni.
Probabilmente l’intento era di distanziare le due fasce di mercato riservando gli humbucker full-size per la più costosa Custom, dunque si decise di adottare un compromesso: la nuova Deluxe fu dotata di pickup a doppia bobina di misura ridotta. Questi “mini-humbucker” trovavano alloggiamento negli stessi scassi predisposti per i P90.
Questo stesso tipo di pickup era stato precedentemente utilizzato su alcuni modelli Epiphone: Wilshire, Crestwood e le semi-acoustiche con nomi italiani Riviera e Sorrento.
Questi modelli Epiphone andarono fuori produzione entro la fine degli anni '60, dunque Gibson aveva presumibilmente in serbo uno stock di rimanenze di mini-humbucker.

Grazie alla collaborazione dei miei cari amici Carlo Curci e Giacomo Bagorda, ho avuto recentemente tra le mani due Les Paul Deluxe vintage: è l’opportunità per mostrare in video i cambiamenti di questo modello tra il 1969 e il 1970.
In realtà gli appassionati di Gibson non hanno mai visto di buon occhio i cambiamenti introdotti in questo periodo, eppure i modelli di Les Paul Deluxe dei primi anni '70 vengono ancora valutati bene nel mercato del vintage: perché questa apparente contraddizione?
La ragione è che nonostante queste Les Paul non possano certo competere con l'elevato livello qualitativo della produzione dei precedenti decenni, godono ancora della reputazione di “ultime desiderabili Les Paul vintage”.

1969-1970 Gibson Les Paul Deluxe: le ultime vintage?

Nel filmato che propongo ho cercato di capirne i motivi, analizzando le varie caratteristiche che questi modelli presentano rispetto alle Les Paul precedentemente in produzione e cercando delle risposte.
Ricordo che il filmato è in Inglese ma è dotato di accurati sottotitoli Italiani attivabili con le opzioni del player.

chitarre elettriche deluxe gibson gli articoli dei lettori les paul
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di Sykk [user #21196]
commento del 22/03/2020 ore 12:51:17
In cosa differivano quelle dei precedenti decenni?
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di bobchill [user #6868]
commento del 22/03/2020 ore 14:26:27
Hello Sykk, nel video dovresti trovare tutte le informazioni del caso : )
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 22/03/2020 ore 15:28:10
Ho trovato il tempo di guardarlo, molto interessante!
Non sapevo avessero messo i mini sulle gold top per assecondare la richiesta degli acquirenti, dovrebbero quindi essere una soluzione di compromesso, pensare che li adoro.
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 22/03/2020 ore 15:40:1
Si Sykk, sono pickup controversi: c'è chi li ama e chi li odia : )
A mio avviso sono molto interessanti, concordo con te che meritano attenzione!
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 22/03/2020 ore 15:44:06
In casa Duncan sono passato dal JB al Jazz (al ponte), quindi si capisce che gli humbucker brillanti mi vanno a fagiolo ;-)
Rispondi
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 22/03/2020 ore 15:48:37
ho una de luxe del 76 con mini humbucker e trovo che la voce di quei pick up sia favolosa ma bisogna anche saperli sfruttare soprattutto quello al ponte che a molti puo' risultare acido ma e' eccezionale se uno vuole fare del chick'n'pick come farebbe su una Telecaster inoltre, se si spinge un po' il gain e si chiude il tono di quel pick up vengono fuori dei power chord cattivissimi, i due pick up insieme sono ottimi per ritmiche funky mentre il pick up al manico da solo ha delle medie/ medie basse belle piene e rotonde ma ben definite, mai impastate ed intelliggibilissime anche con gain spinti....insomma per me quei pick up sono favolosi
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 22/03/2020 ore 16:08:36
Ottima analisi Gibsonmaniac! Lucida ed esaudiente : )
Rispondi
di franklinus [user #15063]
commento del 22/03/2020 ore 16:31:52
ho avuto una les paul deluxe,forse del 1970...non ricordo,era la mia prima gibson,un suono magnifico,un appeal mai provato prima,che avesse il pancake o i mini-hum l'ho realizzato dopo,suonava bene...poi,arrivo la custom,nera,sulle ceneri della deluxe,del 78,produzione norlin e bla bla,,una chitarra fantastica,con quel suo sustain infinito a-la fripp...ogni tanto apro la custodia e,senza suonarla,sogno ancora
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 22/03/2020 ore 18:20:10
Articolo bellissimo....
Sarei interessato a capire il motivo per cui, dopo l'impennata del 64 con la grande richiesta di strumenti musicali e la gestione McCarty, nel 68 la Gibson si trovava sull'orlo della bancarotta. Sembrano due cose in antitesi.
É giusto una curiositá.
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 22/03/2020 ore 19:25:58
Grazie Repsol, sono contento che il video ti sia piaciuto!
Hai ragione, sembra una contraddizione; nel video è spiegato un po' "tra le righe". Purtroppo la liquidità finanziaria non sempre va a braccetto con la floridità economica e Gibson non riuscì a tenere il passo con la crescente richiesta di un mercato in rapido cambiamento. C'era un urgente bisogno di affluenza di capitali per fare fronte ad investimenti importanti e purtroppo le aziende originali non avevano la statura finanziaria per "entrare in un giro di affari più grande" ma anche più rischioso ed impegnativo. Fu allora che intervennero "in soccorso" le grandi corporazioni, interessate alla promettente crescita di un mercato in espansione.
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 22/03/2020 ore 21:04:2
Grazie mille per la spiegazione.
E davvero ancora complimenti per il video e la spiegaziine.
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 22/03/2020 ore 21:30:56
You are welcome! : )
Rispondi
di FBASS [user #22255]
commento del 22/03/2020 ore 18:32:10
In vari miei articoli e post su people ho spiegato che il fenomeno (per me molto deleterio) del "Vintage" e che ritengo una pura speculazione e basta, iniziò agli inizi degli anni 80 dopo la decadenza avvertita nelle produzioni della seconda metà degli anni 70 di entrambi le Brand più importanti e le chitarre e bassi definiti vintage erano quelli di prima della vendita della Fender alla CBS del 1 gennaio 1965 e della acquisizione della maggioranza da parte di Norlin di CMI, cioè Gibson, avvenuta nel 1969. Poi per quanto riguarda la De Luxe ad essa furono montati i minihumbuckers che prima si erano visti sulle Epiphone, Sheraton in testa, Emperor, Brodway, Crestwood, Wilshire ma anche la Al Caiola, vedi catalogo del 1966, e si usò come mascherina le cover dei P 90 in cui era stato praticato un foro rettangolare delle dimensioni del pickup, utilizzando quindi gli stessi scassi dei P 90, comunque ottimo articolo, FBASS.
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 22/03/2020 ore 20:30:08
È un piacere avere da chi ha vissuto quegli anni la conferma di quanto ho sempre pensato del vintage
Rispondi
di FBASS [user #22255]
commento del 22/03/2020 ore 21:18:4
Negli anni 70 ho comperato, scambiato e venduto strumenti che oggi sarebbero con i prezzi alle stelle mentre allora erano solo chitarre e bassi vecchi e basta, pagati poche migliaia di lire dell'epoca, vedi una Fender Esquire pre-CBS del 1963, una VOX Mark VI del 1970, un autentico Hofner Violin Bass Cavern del 1961(lire 10mila), una Fender Jaguar del 1966, un Fender Mustang Bass Competition blue del 1969, un Gibson EB0 del 1969, ed erano tutti originali ed integri nelle loro parti non come la Blackie di Eric Clapton ricavata da sei chitarre diverse, una Frankstein, poi ho visto che incominciano a sparare dei prezzi assurdi anche sulle produzioni dei primi anni CBS, io posseggo di quel periodo una Jaguar del 1968, un Telecaster Bass del 1968, un Precision del 1971, per non annoverare tra di essi anche un Jazz Bass del 1974 ed un Gibson G 3 del 1978, poi ho una Fender Stringmaster deLuxe 8 Lap Steel pre-CBS, ma sono tutti strumenti che non mi vendo come pure le 4 tra chitarre e bassi Framus ed Hofner degli inizi anni 60 ed una Silvetrone Amplicase del 1961. FBASS.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 22/03/2020 ore 18:42:36
Ai tempi della prima Deluxe, non era popolare tra i musicisti - a me pareva una Les Paul mancata… Poi ho visto il cambiamento da SG Special a Deluxe di Pete Townshend che ne aveva parecchie. A parte lui, non ne conosco altri che me stesso! Spiegazione:
Un amico USA a Copenaghen era tornato da vacanze in patria mi ha detto "ti ho portato una chitarra, nessuno la usa". Aprendo la custodia - splendid, ma cambio i pickup mini-humbucker con P90 neri, il corpo essendo nero! Era una Deluxe. Ero scettico di quei "New Yorker" miniPAF però mi sono ricreduto. Non l'ho modificata come la mia Standard... Il suono che ne viene fuori è Fenderiano, più chiaro / aperto per accordi complicati, digestibile a effetti e pedali ed è per questa ragione che adesso mi piace. Io la uso per open tuning e slide... Ma non è una chitarra da solista! Grazie Bob per il rapporto e video!
Rispondi
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 23/03/2020 ore 06:25:21
Non sono molto d'accordo sul fatto che non sia una chitarra da solista soprattutto perche' a parita' di regolazioni di amplificazione buca il mix meglio di una Standard o di una Custom...naturalmente questa e' solo la mia opinione, ciao
Rispondi
di Overfuzz [user #52563]
commento del 23/06/2020 ore 18:47:37
No, è anche la stessa opinione, da fiero possessore da 17 anni e che ci ha registrato ogni parte in più brani di un album, con risultati molto più notevoli rispetto ad altre chitarre con humbuckes: le parti soliste hanno invece un suono pregevolissimo e "violinoso", basta sapere come tirare fuori il meglio di lei dal setup e, logicamente, come suonarla. Non è una chitarra facile ma riserva facilmente grandissime soddisfazioni.
Rispondi
di frankestrat [user #1278]
commento del 22/03/2020 ore 21:13:15
In questo vecchio video potete vedere Steve Lukather che predilige una Les Paul Deluxe ‘71, delegando la goldtop del ‘57 alla sola parte slide di Georgy porgy

vai al link

Rispondi
di Ariberto Osio [user #42]
commento del 22/03/2020 ore 22:43:52
E l'elmetto Adrian italiano WW1 sullo scaffale a sinistra? Quello si che è vintage! :-)
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 22/03/2020 ore 23:02:47
Ha! Ha! Acuto osservatore! : )
Rispondi
di Ariberto Osio [user #42]
commento del 22/03/2020 ore 23:37:54
Non poteva sfuggirmi: oltre alla malattia per le chitarre sono affetto da collezionismo d'elmetti WW1. :-)
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 23/03/2020 ore 09:12:24
: )
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 23/03/2020 ore 01:01:18
grazie... bell'articolo, bel video .. :-)
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 23/03/2020 ore 09:13:50
Grazie Yasodanandana!
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 23/03/2020 ore 09:20:29
La miglior chitarra che abbia mai suonato era una deluxe del 69.
Veramente meravigliosa in tutto, a cominciare dai mini-humbucker... uno strumento per nulla economico e anzi, immagino, molto vicino alle burst degli anni d'oro. Suono, dinamica, sustain... tutto da 10 e lode. Se ci penso mi commuovo ancora.
Lo stesso giorno che l'ho suonata, ho potuto provare anche una Custom del 74 (o 72?), beh, nulla a che vedere... una chitarra con corpo pancake, legni e materiali pessimi, suono anonimo.
La cosa "buffa" è che la valutazione delle due era abbastanza simile... (forse un 1000 euro in più per la deluxe) ma erano due chitarre veramente di due pianeti differenti.
Dal punto di vista chitarristico la Custom non valeva 500 euro... ma si sa che il prezzo non lo fa quello.
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 23/03/2020 ore 09:39:44
Interessante Zoso, anch'io ne ho posseduta una stupenda con corpo a pezzo unico, e ne ho provate altre davvero eccellenti, non ultima la "conversion" che si vede in video. Non dubito assolutamente che in quella Deluxe '69 tu abbia ritrovato tutto il carattere di una Les Paul vintage "DOC"; devo però dire che nella mia esperienza, le Les Paul anni '50 sono sempre un mondo a parte. Sinceramente ritengo che molti di coloro che parlano di "falsi miti", non abbiano mai avuto la fortuna di poterne provare una : )
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 23/03/2020 ore 09:53:54
Purtroppo una vera "burst" non l'ho mai provata... ma non fatico a crederti! :)
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 23/03/2020 ore 09:56:47
: )
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 23/03/2020 ore 18:36:14
Sull'onda di questo articolo + dibattito, sono andato a vedere le varie pagine "serial number" in rete e come si traduce un numero di codice in una data: la mia Deluxe è del ´69 (stento a crederci). Nelle foto in giro vi sono Goldtop e Sunburst e non ho visto una '69 nera. Tra l'altro, il numero di codice è inciso in maniera maldestra, non c'è il Made in America e tuners con logo Gibson e di metallo. Le manopole sono pillbox dorati ed è pesantissima!
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 23/03/2020 ore 18:42:39
Ciao Claes, purtroppo, pur ammettendo che il numero di serie sia originale, la Gibson è stata quasi sempre ben lontana dal fornire numeri seriali univoci ed inequivocabili. Considerate le caratteristiche che descrivi, sembra proprio che la tua Deluxe non sia del '69.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 23/03/2020 ore 18:53:53
Ad occhio, mi sembra un modello post-'70 (tuners per esempio). Il codice è 81350502
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 23/03/2020 ore 16:42:54
L'articolo parte da premesse generiche - troppo. Un generico "buone fino agli anni '70" non significa nulla declinato sul singolo marchio, va analizzato modello per modello, marchio per marchio. Faccio qualche esempio: Fender ha le famose pre-CBS ma la transizione durante il '65 è graduale grazie al magazzino parti. Gibson ha smesso di fare le les paul nel '60 e non riprenderà fino al '69, ma è una chitarra molto diversa: la deluxe dell'articolo NON è decollata nelle quotazioni perché poco desiderabile (body pancake, manico con la voluta, pickup che non sono PAF, peso maggiore, etc..). Insomma, non si può fare generalizzazione, ma volendo tracciare un confine molti lo mettono intorno al '65, con Fender venduta e molti modelli gibson che cambiano dettagli verso declinazioni meno ricercate.
Lo dico anche se sarà magari contestato: la les paul deluxe è considerata una chitarra mediocre, inferiore alle attuali, per dire, e assolutamente non all'altezza delle vintage vere. Che stia alla fine anche lei salendo di prezzo è parte della follia collettiva per il vintage, ma fino a poco fa sul mercato americano era ritenuta un pezzo poco interessante. Ovvio che con le '60 a 150-200K dollari qualunque cosa sembra un affare. Idem dicasi per le strato anni '69 in avanti con ill micro-tilt e il bullet truss rod. etc.
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 23/03/2020 ore 16:52:11
Altri esempi: le telecaster hanno avuto vari livelli di evoluzione ma escludendo modelli con humbucker (le custom) è stato un processo meno drastico delle strato che sono cambiate costruttivamente. Però il periodo CBS è caratterizzato anche dal passaggio della verniciatura da nitrocellulosa a poliuretanico, su tutti i modelli. In Gibson uno spartiacque è il '66 per i PAF: si evolvono (short magnet, long magnet, diversi tipi di filo) ma nel '67 diventano realmente diversi (i cosiddetti T-top). Insomma, dire "vintage" non basta.
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 23/03/2020 ore 18:17:49
Devo aggiungere che purtroppo mi trovi in disaccordo anche rispetto agli esempi che citi: ritengo che la Telecaster sia uno dei modelli che ha più sofferto l'epoca di transizione in quanto i cambiamenti introdotti riguardano proprio le caratteristiche del body... ma questo è naturalmente fuori tema rispetto al filmato.
Quanto ad una più esatta cronologia evolutiva dei PAF, se mi perdoni la nota autoreferenziale, mi permetto di consigliarti questi articoli:
vai al link
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Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 23/03/2020 ore 18:09:02
Ciao Redraven, ricordo che l'articolo è complementare alla visione del video, è infatti da intendersi come una presentazione al filmato. Nel video "Un generico buone fino agli anni '70" non si afferma neanche lontanamente, anzi si ribadisce a chiare lettere l'esatto contrario. L'introduzione non è "generica" ma ben circostanziata ed argomentata rispetto ad un ben preciso contesto di avvenimenti storici. Forse l'attivazione dei sottotitoli in Italiano può aiutare ad evitare fraintendimenti. Il resto delle tue affermazioni sono valutazioni soggettive, dunque opinabili per definizione.
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 23/03/2020 ore 20:28:46
ciao io ho letto l'articolo, ma quindi siamo d'accordo che da un lato non si può tirare uno spartiacque per tutto, dall'altro quello che dico non è una valutazione soggettiva: le les paul anni 70 sono costruttivamente diverse, le fender CBS anche, i PAF si sono evoluti, etc.etc.
Il succo però è che (per me e per il 99% che io sappia) le gibson tardi anni 60 in avanti non sono le ultime "vere vintage" ma il contrario, li è iniziato un labirinto di cambiamenti (non in meglio) da cui è uscita, la les paul, sono decenni dopo con delle standard di qualità e le varie reissue.
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 23/03/2020 ore 20:39:04
ora ho anche visto il video, e l'argomento è identico, si dice che le '70 sono le "ultime desiderabili" ma come proprio nel video si mostra in realtà non lo sono: le les paul di quest'epoca si vendono ad una frazione di quelle di 10 anni prima, e ormai una Junior anni '50 o anche primi '60 è più ambita e valutata di una deluxe anni '70. Lui è uno che fa video pazzeschi accedendo a materiale pazzesco: senti la differenza tra una '59 e una '69. Per me c'è un abisso. vai al link
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 23/03/2020 ore 21:15:44
Ma tutto ciò che dici è assolutamente fuori di ogni discussione RedRaven, e credo che sia anche questo detto a chiarissime lettere nel video: "Shortly after its reintroduction, the Les Paul slowly shifted away from the 50's concept and received distinct features" o anche, leggendo la sua frase per intero nel suo contesto: "In fact, even though these Les Pauls cannot keep up with the high quality standard of production of the previous decades, still they are regarded as the last desirable vintage Les Pauls". Il paragone si pone con la produzione contemporanea, lì ognuno è libero di fare le proprie valutazioni, ma chitarre come la '69 conversion che si sente nel video dimostrano che non è affatto facile "raccogliere la sfida", da cui le quotazioni nel mercato del vintage.
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 24/03/2020 ore 14:46:10
ok, così siamo un po' più d'accordo. Secondo me però le quotazioni di una '69 sono in gran parte dovute alla fame di vintage che sta divorando anche gli anni '70. Se senti nel video che ho linkato le '69-'70 sono tra le peggiori: chiuse, statiche, con "troppo" output. c'è la '73 che è molto bright ma si dovrebbe vedere come mai. Prima di tornare a sentire qualcosa di simile alle '59 si deve arrivare agli anni '90.
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 23/03/2020 ore 20:06:56
Ormai chiamano vintage pure le Ibanez degli anni 80.............

Comunque io ho una R7 goldtop con mini humbuckers, ed e' la chitarra migliore che abbia mai suonato. Come l'ha definita Greg Koch nella prova per Wildwood, "the greatest guitar that never was". I nuovi mini hum Gibson sono una bomba, li raccomando a chi vuole sostituire un P90 per sperimentare.
Rispondi
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di bobchill [user #6868]
commento del 23/03/2020 ore 20:21:32
Chitarra interessante... forse è R6 (con P90)?
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 24/03/2020 ore 00:01:01
No, era proprio uscita dal Custom Shop Gibson fatta cosi', una R7 goldtop in tutto e per tutto, ma con dentro due minihumbuckers Gibson. Chitarra ovviamente snobbata da molti, vista la mancata accuratezza storica, ma suona da favola.
vai al link
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 24/03/2020 ore 00:17:18
Ah, Ok, chiarissimo, pensavo fosse stato un tuo intervento di customizing.
Rispondi
di bettow [user #30179]
commento del 23/03/2020 ore 23:29:53
Scusate se esco un po' al di fuori dall'argomento, ma come si fa a dire quanto è "buona" una chitarra? Qui si legge tutto e il contrario di tutto, dall'essere uno strumento mediocre alla chitarra migliore mai suonata... Prescindendo da fattori legati più che altro al collezionismo e al relativo valore di mercato, cosa è che rende "migliore" una chitarra, un modello o addirittura un'annata rispetto a un'altra? Personalmente ritengo che ci siano dei fattori oggettivi ed altri puramente soggettivi. La Deluxe l'ho sempre ammirata da ragazzo, e se avessi potuto in quegli anni l'avrei acquistata senz'altro. Oggi la vedo come una bella chitarra e basta, come accade quando rivedi un vecchio amore e ormai l'infatuazione è passata.
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 24/03/2020 ore 00:14:47
Ciao Bettow, direi che si parte da considerazioni del tutto soggettive: quanto uno strumento è adatto a soddisfare le proprie esigenze stilistiche e artistiche rispetto alla musica che si suona. Quando molti musicisti concordano nell'individuare in un determinato strumento caratteristiche desiderabili, il suo valore intrinseco e la conseguente quotazione di mercato si alzano in rapporto all'offerta, tutto qui. È il motivo per cui oggi una Les Paul Standard anni '50 vale più di una Les Paul Custom della stessa epoca, una 335 vale più di una 345 o di una 355 e una Stratocaster più di una Jazzmaster. Per citare a casaccio i primi due esempi che mi vengono in mente, chitarristi come Robben Ford e Johnny Lang, in controtendenza, hanno adottato chitarre a cui molti altri musicisti non davano alcun credito (Fender Espirit anni '80 e Telecaster Custom anni '70 rispettivamente); hanno trovato imbracciando questi strumenti la formula vincente per il loro stile chitarristico e la loro musica... vogliamo dargli torto? : )
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 24/03/2020 ore 15:16:57
se senti il video che ho linkato qualche risposta sopra senti che le '58-'60 hanno un suono chiaro, dettagliato, profondo, che si adatta dal jazz al rock. Per questo sono diventate famose (e costose). Inoltre sono rare, ce ne sono poche, e quindi salgono le quotazioni. Se senti quelle successive sono più chiuse, meno vivaci (e pure più brutte!). Poi si arriva ad anni recenti con strumenti di nuovo molto buoni, ma dato che disponibili in quantità superiori, hanno prezzi "umani". Questo vale anche per Fender, ad esempio, con anni, prezzi e dettagli diversi. Diciamo che come regola generale alcuni strumenti anni '50 e fino (di caso in caso) per qualche anno dei '60 hanno qualcosa di "speciale": poi per vari motivi e in vari anni questo è andato perso, fino ai tardi anni 80 e primi 90 quando la voglia di vintage ha spinto i marchi a proporre "reissue" di qualità. Come si dice, il resto è storia.
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di bobchill [user #6868]
commento del 24/03/2020 ore 18:48:57
In linea di massima concordo con ciò che dici Redraven, del resto dovrebbe essere ovvio che le migliori chitarre prodotte fino alla prima metà degli anni '60 non hanno eguali. Ci andrei solo cauto col luogo comune "le chitarre di oggi sono meglio di quelle del '68-'74" perché, come cerco di dimostrare nel video, è un'affermazione tutta da dimostrare... tanto più se si parla di Fender.
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di RedRaven [user #20706]
commento del 25/03/2020 ore 11:45:50
In realtà quest'ultima parte è quella più dimostrabile e condivisa credo (tranne da chi ha delle chirarre anni 70 da vendere..). Oggi si fanno custom shop di alto livello, ci sono costruttori boutique che usano anche legni "reclaimed" o comunque vecchi o difficili da trovare per essenza, e anche i modelli standard hanno una consistenza produttiva mai vista. Negli anni 70 c'erano scelte bizzarre, inconsistenza produttiva, meno scelta e meno qualità di base. I grandi marchi avevano solo la produzione standard, e l'arrivo dell'hard rock ha spinto tutti verso pickup ad output più elevato ma meno dettagliati. Infatti nessuno cerca anche componenti anni '70 per "nobilitare" strumenti recenti.
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di RedRaven [user #20706]
commento del 24/03/2020 ore 15:24:33
poi c'è chi si innamora di una strato o di una les paul '77 e ci sta, a ciascuno piace quel che piace, ma chi ha provato o ha sentito quel che c'era prima non ha molti dubbi. Ma d'altronde oggi c'è chi dice "la mia epiphone può competere senza problemi con una custom shop".. magari suona non male, per l'amor del cielo, e viene una frazione dell'altra, ma non diciamo che è la stessa cosa.
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di milianomassi [user #18789]
commento del 24/03/2020 ore 18:18:26
Bellissimo articolo!
Posseggo una Deluxe del 1970 e posso confermare che suona in modo eccellente... molto aperta e con un attacco micidiale... il pick up al ponte ha uno dei suoni piu belli che io abbia mai ascoltato in una chitarra. Ottimo sie per le ritmiche (in crunch o distorte) che per le parti soliste.
Sui puliti il pick up al manico risulta corposo ma per nulla ingolfato, sempre pulito e cristallino, con la posizione centrale che mi ricorda la telecaster.
Trovo che il pancke sia brutto esteticamente (anche se nella mia chitarra la linea centrale è molto sottile) e probabilmente non risonante come un unico pezzo di mogano, ma devo dire che per ora l'ho preferita a tutte le Gibson (anche piu blasonate) che ho avuto modo di provare. il vero difetto secondo me è il peso: un macigno, ma ogni volta che la attacco all'ampli me ne dimentico :-)
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di bobchill [user #6868]
commento del 24/03/2020 ore 18:55:08
Grazie Massi.
In effetti quello di "più leggero = miglior suono" è un altro mito da sfatare, come ci insegna Keith Richards.
Anche la "'69 Deluxe Conversion" del video è molto pesante, però credo che la sua ragguardevole ed invidiabile qualità timbrica sia sotto le orecchie di tutti : )
Rispondi
di milianomassi [user #18789]
commento del 25/03/2020 ore 08:21:07
Assolutamente si Bob, sono diventato anch’io “vintage” , e, dopo 35 anni di musica e centinaia di chitarre passate sotto le dita, ho capito che ci sono chitarre che suonano bene e altre che non suonano affatto, indipendentemente da peso, anno di costruzione o valore commerciale...
Rispondi
di coprofilo [user #593]
commento del 25/03/2020 ore 11:07:44
Domanda un po' provocatoria: ma le chitarre del "periodo buio" che suonano male che fine hanno fatto? Ogni volta che parlo con qualcuno che ha una strato o una les paul anno 70 salta sempre fuori la frase "eh ma la mia ... è una di quelle che suonano!", mai nessuno che dica che in effetti non sono gran che.
O si sbagliavano negli anni 70 o sono finite tutte nei camini ...
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 25/03/2020 ore 11:54:52
la domanda che farei è "ma hai provato una '50? '60? una CS di oggi?" perchè molte persone parlano con esperienza limitata.
Poi a me fa morire il giro: vendo con annuncio "è una di quelle buone, pazzesca, unica". Ok, ma perchè la vendi? Nella realtà dei fatti penso ne girino un sacco di mediocri vendute come ottime e comprate come tali, e alla lunga ci si convince della cosa se manca un riscontro. Se leggi su forum USA dove costano meno, ce ne sono di più e si può entrare in un negozio e provarne 10 senza battere ciglio (mi è successo) si dice senza problemi che le gibson anni 70 sono il fondo della qualità di quel marchio. Da noi che ne spunta una ogni tanto sembra l'apparizione della balena bianca.
Rispondi
di milianomassi [user #18789]
commento del 25/03/2020 ore 12:05:41
Perché mai un dovrebbe tenersi una chitarra che (per lui) suona male? nel mio caso ad esempio se una chitarra non mi soddisfa al 100% la vendo o non la compro. Io sono un “fenderiano” convinto e per anni ho cercato una stratocaster come si deve. Sono affascinato dal pre cbs, ma i prezzi proibitivi mi hanno sempre frenato. Ho tovato due “refinish” eccezionali e provato, tra le altre, anche una marea di custom shop (trovandone solo due all’altezza delle mie aspettative). Metti nel conto anche una strato del 72 totalmente afona è il gioco è fatto.
Alla fine ho trovato pace con una strato assemblata (con vari pezzi) che ha lasciato a bocca aperta più di un esperto...
Sono sempre stato molto attento ai miei strumenti e non mi sono mai fatto condizionare da annate considerate buone o meno buone...
Se qualcuno ti dice che la sua chitarra è “di quelle che suonano”, provala, c’è ne sono tante in giro...
Rispondi
di coprofilo [user #593]
commento del 25/03/2020 ore 13:24:15
Se la vendi qualcuno la compra!
Io ho qualche strumento non eccezionale e non mi vergogno a dirlo, le chitarre che uso live sono due ltd da 400 euro, non sono certo due chitarroni ma funzionano, le ho pagate poco e se me le rubano non mi fanno un gran danno.
Il fatto che tutti abbiano le strat fine 70 che suonano da paura mi lascia perplesso, tutto qui.
Una l'ho provata una volta, una 79 per la precisione, non mi è sembrata particolarmente meglio della mia palettona made in mexico.
Sicuramente aveva pickup migliori ma come risposta e come suono non amplificato eravamo li. Ed era "una di quelle buone".
Concordo con RedRaven, probabilmente manca la consapevolezza di cosa sono le chitarre buone e quelle no.
Rispondi
di milianomassi [user #18789]
commento del 25/03/2020 ore 16:02:15
è vero che molti non sanno distinguere una chitarra buona da un pezzo di legno... ma è altrettanto vero che per molti le chitarre buone sono solo quelle che costano come una berlina, ancora meglio se costruite in certi anni d'oro... Secondo me Bobchill voleva dimostrare proprio questo, e cioè che alcune chitarre snobbate dai collezionisti piu intransigenti, stanno ritagliandosi il proprio spazio nel cosiddetto vintage, proprio perchè strumenti molto ben suonanti...
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 26/03/2020 ore 00:45:21
Grazie per la sintesi Massi, hai interpretato perfettamente il mio pensiero, specie se si considera che quelle nel filmato sono chitarre fine anni '60/primi anni '70 e non fine anni '70.
Due brevi riflessioni mi permetto di aggiungere alla discussione:
1) Alcune riedizioni Custom Shop, rispetto alle vintage dell'ultimo periodo, peccano proprio nella qualità dei pick-up in dotazione di serie, come ha evidenziato anche "coprofilo".
2) Ci sono tanti motivi per cui un chitarrista può scegliere di mettere in vendita un'ottima chitarra: possono essere necessità economiche, voglia di cambiare e di cercare qualcosa di diverso, magari per mutamento di gusti musicali o evoluzione del proprio stile chitarristico o dei propri progetti artistici, upgrade verso modelli più prestigiosi, necessità di varia natura di ridimensionare il proprio arsenale ...etc. Io ne ho dovute fare di scelte dolorose!
Rispondi
di milianomassi [user #18789]
commento del 26/03/2020 ore 09:23:3
D’accordissimo con te Bob! Ti racconto una storia: Un po’ di anni fa per “emulare” uno dei miei chitarristi preferiti, Larry Carlton, cominciai a cercare una 335 e, dopo averne provate diverse (con poca soddisfazione) decisi di chiamare uno dei più grandi e forniti negozi Italiani.
Ho avuto la fortuna di parlare con il titolare (esperto conoscitore del mondo Gibson) che mi ha spiegato, tra le altre cose come funziona il custom shop: Sostanzialmente una più accurata scelta dei legni... :-) al netto di speculazioni meramente commerciali.
Mi disse di provare quante più chitarre possibile, senza pregiudizi rispetto all’anno di costruzione e soprattutto senza badare se fossero custom shop o meno. Così feci, “sconfinando” anche su Ibanez (eccellenti!) ed Heritage (ricordo una cherry red assolutamente fenomenale), e, alla fine ebbi un autentico colpo di fortuna perché trovai “la mia” 335 (nata nel mio stesso anno tra l’altro, il 1968) ad un prezzo eccezionale.
Sono consapevole di non avere il pezzo più desiderabile per un collezionista, e comunque non mi sarei potuto permettere una 64, ma al momento non ho ancora sentito una 335 suonare meglio e dopo averla fatta provare ad amici esperti in vintage, liutai ecc posso dire che questa Gibson è realmente “una di quelle che suonano”... ma questo lo dicono le orecchie di chi l’ha suonata, non il seriale scritto dietro la paletta :-)
La mia esperienza Gibson finisce qui: una 335 e una gold top (anche per questa una ricerca durata anni), per il resto come dicevo preferisco stratocaster e telecaster, un mondo ancora più incasinato è pieno di pregiudizi...


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di bobchill [user #6868]
commento del 26/03/2020 ore 12:06:20
Massi secondo me quanto tu dici è il punto. Una delle più grandi chitarre che io abbia mai provato è una 335 del 1959-'60 (per inciso la si può ascoltare qui: vai al link) ma quella è una chitarra con una quotazione di mercato che gravita intorno ai 30 mila Euro!! Pur ammesso, e non assolutamente concesso, di essere trai pochi fortunati che possono permettersene una, non è certo una chitarra da poter portare in giro a suonare... Volendo trovare una valida alternativa, è estremamente difficile riuscire a trovare nella produzione contemporanea (di qualunque fascia di mercato) una chitarra che possa vincere il confronto con una valida "player" (con qualche problema dal punto di vista collezionistico) o con un modello vintage un po' meno prestigioso, come nel tuo caso. Il paradosso è che spesso Collectorìs Choice, Master Built, Signature e Custom Shop, costano più di molte originali vintage!
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di lassie [user #24566]
commento del 27/03/2020 ore 16:21:37
Ho diverse Les paul dalla special alla custom ma la Deluxe ha un suo timbro particolare che non hanno le altre, bassi un pò smorzati e timbro più chiaro abbinato ad un low output, che gli dà un fantastico suono sui puliti e, con un buon gain raggiunge l'aggressività di un humbucker.. Essendo la mia del' 80 ( prima serie 69/84) la preferisco sia per un bellissimo manico acero che per il corpo in un unico pezzo mogano, no pancake, il tutto per un dolce peso di 5 kg
Rispondi
di paoloprs [user #10705]
commento del 04/04/2020 ore 21:19:53
Gibson Deluxe ? Ora ho 68 anni .... quando avevo 30 ho comprato da un bravo chitarrista professionista
una Deluxe anni '80... Boh, per me troppo impastata. l'ho tenuta una settimana. Poi ho preso una Custom
black e l'ho tenuta una settimana ( troppo cupa ed impastata) poi una 175 ... mi sembrava di suonare con l'armadio di mia nonna... Ora suono con le PRS.
Le Gibson non hanno mai avuto un timoniere. PRS Sì... eccome !
Vostro Paolo
Rispondi
di bobchill [user #6868]
commento del 05/04/2020 ore 11:01:39
Caro Paolo, Gibson ha una storia lunga e complessa: ci sono gibson e Gibson, così come anche prs e PRS. Di sicuro le Gibson che ti sono capitate tra le mani non dovevano essere rappresentative della migliore produzione... Una Deluxe 1969 (io stesso ne ho avuta una stupenda) in genere non può essere paragonata con una anni '80.
Rispondi
di paoloprs [user #10705]
commento del 06/04/2020 ore 20:20:3
Certo, verso gli anni '84 '85 avevo una Gibson L5s (solid body) presa da Tomassone .
Con quella si che facevo di tutto e benissimo. Negli anni, ho effettivamente notato molta
alternanza nella qualità Gibson, mi ricordo una 175 che ho tenuto una settimana, mi sembrava di
suonare con l'armadio di mia nonna.
Di PRS ne avrò avute una dozzina e sono state tutte eccezionali
Paolo
Rispondi
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