Anni 40, un certo Lester Williams Polfuss, nato nel 1915 a Waukesha, Winsconsin, che già verso la fine degli anni 20 suonava country cimentandosi con l'armonica a bocca suo primo strumento e successivamente col banjo e la chitarra, ottenne di poter utilizzare il laboratorio di falegnameria della Epiphone, ditta con sede a New York, però nei giorni di riposo delle maestranze della stessa. Quì lui realizzò quella che chiamò "The Log", cioè un ciocco di pino che sembra un pezzo di una trave delle dimensioni di 4”x 4”, forse ricavata da una traversina ferroviaria, a cui attaccò due metà ricavate da una cassa hollow Epiphone, appositamente scelta per salvare l'apparenza, un manico Gibson, una tastiera Larson Bros, un vibrato Kauffman e un pickup da lui realizzati. Ma sia alla Epiphone subito che, quando nel 1946 circa si recò a Chicago alla sede della CMI, dal ’44 era proprietaria della Gibson, per mostrare al boss, Maurice Berlin, la sua creatura (che nel frattempo aveva subito varie modifiche e migliorie compreso un secondo pickup), si sentì dire che quest'ultima rassomigliava ad "un manico di scopa dotato di pickups". Intanto una Brand in concorrenza, tra il 1950 e 1951, la "Fender Electric Instrument Manufacturing Company" di Leo Fender e George Fullerton, aveva immesso sul mercato la Esquire e la Broadcaster, quest'ultima diventata Telecaster dal 1951, chitarre solid body che avevano attirato l'interesse di nuove generazioni di chitarristi, diventando un successo, Les Paul invece continuava a sperimentare e dopo “The Log”, modificò due chitarre con un paio di pickup Bigsby ciascuna e vibrola Kauffman, chiamandole “Clunkers”, una per sé e una per la moglie Mary Ford (ma per la moglie, niente vibrola). In Gibson dal 1948 era diventato manager Ted McCarty, che era approdato dopo 12 anni alla Wurlitzer, che capì velocemente che dall’Ovest era arrivata una sfida commerciale epocale a cui decise di non sottrarsi, raccogliendola in fretta, infatti già poco dopo il novembre del 1950 alla Gibson si cominciò a lavorare sul progetto della nuova solid body che però non doveva essere una "tavolaccia tipo tagliere" con manico avvitato come la chitarra di Leo Fender, anche in questo caso la Gibson fece valere la sua tradizione sia nella costruzione più liuteristica, sia nell’aspetto deciso di farlo per nulla spartano. Ted McCarty per tutto l'anno 1951 si era dedicato, insieme ai suoi collaboratori, ad un prototipo e fu così che a quel punto credette di avere lo strumento giusto e decise di mostrarlo al chitarrista più celebre del momento, che d’altra parte era già endorser Gibson ma che non aveva mai visto il prototipo stesso. Anche se poi secondo Les Paul le cose andarono diversamente, cioè secondo la sua versione nel 1951 Maurice Berlin, ricordandosi della sua strana “The Log”, quella costruita col pezzo di trave in pino massiccio, lo fece chiamare e fu così che durante una riunione alla CMI di Chicago, presenti gli stessi Berlin e Polfuss oltre al numero due della CMI, Carlucci, vennero determinate le specifiche dello strumento, passo invece alla versione "Ted McCarty". La "Legenda", cioè come raccontato dal succitato grande manager, vuole che l'incontro con Les Paul avvenne in una casa da caccia dove Les Paul aveva costruito uno studio di registrazione. La località era Stroudsbourg, in Pennsylvania, ove Les Paul, Mary Ford, la sorella di lei e il suo marito, contrabbassista, si erano rinchiusi per effettuare delle registrazioni, ma era un posto così fuori mano che Ted McCarty l'aveva chiamata la "Casa del Diavolo", ma dove, verso la fine del ’51 o l’inizio del ’52, lui ed il procuratore di Les Paul, dovettero recarsi in automobile, sotto un "Autentico Diluvio" e per tutta risposta furono contattati solo dal cognato che via telefono li guidò fino allo studio, ma non senza difficoltà per via della viabilità e la posizione geografica dello stesso. Infine i due si accordarono per un 5% di royalty su ogni strumento venduto, stipulando un contratto della durata di cinque anni, ma la Les Paul Model, prototipo nato per essere stata mostrata al chitarrista, subì alcune modifiche poichè Les Paul volle che fosse realizzata anche secondo il suo parere, infatti nei primi esemplari del 1952 montava "Il Trapezio di Les Paul" ma che per un errato posizionamento del manico, costringeva le corde ad essere passate per sotto, sistema di fissaggio corde sostituito l'anno dopo dallo stop "Tailpiece", mentre il top arcuato fu voluto invece da Berlin, appassionato collezionista di violini. Esse fino al 1957 montavano i pickups P90 e solo da quell'anno in poi alcuni modelli furono dotate anche dei PAF, pickups humbucker del tecnico della Gibson Seth Lover, però testati nel 1956 prima su una Lap Steel. Comunque anche per la Les Paul varrebbe il detto "Sposa Bagnata, Sposa Fortunata"
|