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In video la Artwood baritona e stereofonica
In video la Artwood baritona e stereofonica
di [user #116] - pubblicato il

Baritona, con doppio sistema di pickup e uscite stereo, la ACFS380BT è la Ibanez acustica dedicata ai fingerpicker amanti delle basse frequenze.
La serie Artwood indica il mondo acustico visto da Ibanez. Modelli come la ACFS380BT rappresentano alcune delle sperimentazioni più appetitose operate dall’azienda nipponica nel campo delle flat-top. La chitarra, pensata per gli amanti del fingerpicking con un debole per le derive elettriche più stimolanti, è un modello baritono con manico in cinque parti e due uscite indipendenti per amplificazioni stereo.

In video la Artwood baritona e stereofonica

Tavole in pau ferro disegnano la cassa della ACFS380BT, descrivendo uno shape grand concert con spalla mancante e una cassa dalla profondità maggiore per valorizzare la risposta sulle frequenze più basse.
Sotto la tavola armonica in abete massello Englemann si nasconde un bracing di tipo a X con listelli scalloped, progettati per massimizzare la resa acustica e conferire allo strumento un timbro bilanciato, presente sulle gamme più gravi ma capace di restituire acuti articolati e ariosi.
Il manico ricavato da cinque parti alternate di pau ferro e mogano africano descrive un profilo thin C per una suonabilità moderna e adatta a tutti i fisici. Abbinato a una tastiera in ebano Macassar smussata sui bordi, garantisce una scorrevolezza evidente fin dal primo approccio.

È in ebano Macassar anche il ponte, così come in legno sono tutti i dettagli estetici dello strumento, dal purfling alla rosetta in pau ferro.
Al fine di offrire una risposta tradizionale e una buona tenuta d’accordatura, capotasto e ponticello sono in osso naturale, trattato con olio per un attrito ridotto.

La baritona Ibanez conta 20 tasti su un diapason da 27 pollici, con una spaziatura di 11mm tra le corde per 45mm di larghezza al capotasto. Pensata per gli appassionati di fingerpicking, promette di dare soddisfazione a chi ama destreggiarsi con chord melody e parti di basso in movimento ad accompagnare accordi e melodie al canto.

In video la Artwood baritona e stereofonica

La finitura a poro aperto è infine scelta per valorizzare la resa acustica, dando particolare risalto alle caratteristiche percussive della cassa e alla vividezza delle note su tutto il range di frequenze.

Lo strumento dimostra tuttavia una certa propensione all’amplificazione attraverso un sistema Ibanez T-bar sotto il ponte e un pickup Block a contatto posizionato alla base del manico. Il tutto è collegato a un preamplificatore DP1 con uscite stereo per una flessibilità sonora assoluta, a dispetto di un’interfaccia decisamente minimalista composta da due sole manopole avvitate direttamente nella fascia dello strumento per regolare i volumi dei due trasduttori.
Il vano per la batteria, come i due jack d’uscita, è posizionato in corrispondenza dell’attacco inferiore per la tracolla.



Sul sito Ibanez è possibile vedere la ACFS380BT a questo link, con foto dettagliate e scheda tecnica completa.
acfs280bt chitarre acustiche ibanez ultime dal mercato
Link utili
ACFS380BT sul sito Ibanez
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di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 21/04/2020 ore 11:33:56
In che senso "stereo"?
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 21/04/2020 ore 11:48:41
La chitarra ha un sistema di elettrificazione con due trasduttori diversi: uno è collegato a un'uscita, l'altro alla seconda.
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 21/04/2020 ore 13:30:59
E cosa fanno?
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 21/04/2020 ore 14:25:57
In che senso? :D
I trasduttori sono i pickup: la chitarra ne ha uno sotto il ponte che va a un'uscita jack e un altro sotto la base del manico che va a un'altra uscita jack, prendi due cavi e li puoi collegare a due ampli diversi trattando a piacimento i due suoni.
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 21/04/2020 ore 15:03:4
Ma questa NON È stereofonia, è semplice binaurismo, nel senso di ascoltare uno stesso strumento da due fonti diverse. Un altro esempio è quello di prendere lo stesso segnale, sfasarlo di 90 gradi e rimetterlo nel circuito (l'ingresso del pre). Ma tutto questo, ripeto, non è la "stereofonia".
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 21/04/2020 ore 15:53:21
Sul piano tecnico, la stereofonia è la diffusione di due segnali indipendenti attraverso due o più diffusori ;)
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 21/04/2020 ore 16:37:55
In parte. L'altra parte è la riproduzione di un PANORAMA musicale.
In una orchestra sentirai distintamente la posizione di ogni strumento nel panorama del golfo mistico, non sentirai un oboe.... stereo.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 21/04/2020 ore 16:49:46
Si può disquisire a lungo se la tua descrizione si applichi meglio al concetto di stereofonia o audio binaurale, ma il concetto di base è che un audio stereo, per definizione, è "un segnale composto da due tracce". Il resto è fuffa :)
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 21/04/2020 ore 16:59:07
Per te, forse. Per me no. Se le due tracce sono uguali il segnale risulterà "mono", non stereo, e (provenendo dalla stessa fonte), è PROPRIO MONO.
Stereo è un'altra cosa.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 21/04/2020 ore 17:04:33
No aspetta, non "per me" o "per te". È così per definizione, giuro!
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 21/04/2020 ore 17:28:39
Lo dici tu. Vai a leggere cosa dice Wikipedia. Ti si aprirà un mondo....
(io non ci sono andato, ma so di che cosa parlo, e mi fido abbastanza di Wiki).
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 21/04/2020 ore 18:10:04
Abbi pazienza, non trovo elegante tirare fuori titoli, ma non sono io a dirlo: lo dicono i manuali e i libri di testo che ho avuto in mano in cinque anni di studi nell'elettronica e telecomunicazioni. Per la cronaca, la progettazione e la costruzione di un amplificatore stereo erano argomento del primo anno.

Se però ritieni Wikipedia più affidabile, ecco anche la spiegazione che Wikipedia (o, per meglio dire, un utente a caso iscritto a Wikipedia) dà alla differenza tra segnale mono e stereo: "Nella stereofonia sono presenti più flussi informativi sonori ognuno dei quali destinato ad essere riprodotto da un diverso diffusore acustico posizionato nell'ambiente d'ascolto". Tradotto: più segnali diffusi attraverso più casse, né più né meno.
Il resto, ripeto, è fuffa.
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 21/04/2020 ore 18:17:11
Quindi, se davvero hai fatto elettronica e hai costruito ampli stereo, sai benissimo che sono due canali identici, che sottosti al medesimo segnale riportano un risultato monofonico.
Se uno (e sottolineo UNO) strumento e sottoposto a due ampli mono il risultato è mono.
Ma tu, dall'alto dei tuoi studi mi vuoi fare credere che il risultato sia stereo.
Ripeto: vai su Wiki e scrivi stereofonia, anche solo per mandarmi poi a quel paese. Altrimenti: never mind.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 21/04/2020 ore 18:20:48
Abbiamo assodato che per stereo si intende "due canali separati attraverso due diffusori", abbiamo assodato che la chitarra dell'articolo produce due segnali diversi attraverso due trasduttori diversi. Davvero non so più di cosa stiamo discutendo.
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 21/04/2020 ore 20:52:45
Dai, "separati da due diffusori" fa proprio ridere: si vede che non hai capito il punto.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 22/04/2020 ore 09:51:42
Non ho mai detto "separati da due diffusori". Due canali separati (virgola) attraverso due diffusori. Due canali, due diffusori. È la definizione tecnica di stereofonia nel campo audio, io non posso farci niente se non ti piace.
Lascio un ultimo commento per chi passerà su questa pagina, per cercare di fare un po' di chiarezza.

In elettronica, si dice "mono" un segnale composto da una singola traccia. Lo è quello della chitarra elettrica, pertanto i comuni amplificatori per chitarra sono mono. Erano monofonici anche i primi sistemi hi-fi e possono ancora essere ascoltati in mono gli album dei Beatles. La band è stata tra le prime a sperimentare la registrazione multitraccia, cioè a registrare separatamente più fonti sonore anziché registrare tutto ciò che accadeva contemporaneamente su un solo nastro. Ma poi, per i limiti dei supporti d'epoca, tutto veniva miscelato in una sola traccia per finire sul disco.

Il limite dell'ascolto mono è che tutto proviene da una sola fonte, così l'evoluzione tecnologica ha portato alla nascita degli amplificatori stereo per cercare di emulare la tridimensionalità dell'ascolto umano. Il ragionamento era semplice: due orecchie, due tracce.
Gli amplificatori stereo, all'atto pratico, sono composti da due amplificatori mono affiancati, ognuno dedicato a un singolo segnale in ingresso, che viaggia in maniera del tutto indipendente attraverso tutto il circuito.
Un cavo jack destinato a un impiego stereo si distingue da un cavo jack mono per la presenza di un "anello" in più sul puntale: serve a consentire la presenza di un segnale addizionale al suo interno rispetto al jack mono, che trasporta un unico segnale.

Viene da sé che avere due canali indipendenti e due diffusori permette di differenziare le tracce sonore tra loro. Così è possibile posizionare una traccia audio sul canale sinistro o sul canale destro, creando un panorama sonoro più ampio nell'ambiente. La tecnica impiegata per ricreare l'effetto acustico della stereofonia (ovvero la percezione umana della spazialità) consiste nel dosare l'intensità della traccia in uno dei rispettivi canali:
- due tracce identiche a sinistra e a destra daranno all'ascoltatore l'impressione di avere la fonte sonora davanti a sé
- un volume leggermente inferiore dalla cassa di destra gli darà l'impressione di avere la fonte leggermente a sinistra
- azzerare il volume sulla cassa di destra, cioè avere il segnale solo nel canale sinistro, darà all'ascoltatore l'impressione di avere la fonte sonora alla sua estrema sinistra.
È possibile ascoltare anche in stereo gli stessi album dei Beatles, che sono stati appositamente rimasterizzati in seguito per i nuovi sistemi.

Su questa scia, nei decenni sono nati diversi sistemi più elaborati. Un esempio è il dolby surround, dove l'utente è circondato di altoparlanti, ognuno collegato a un canale e quindi a un amplificatore indipendente, in cui viaggia una traccia diversa: l'effetto di tridimensionalità sarà ancora maggiore, ammesso che in studio le tracce siano state debitamente trattate.

Discorso a parte va fatto per l'audio 3D, binaurale o, com'è di moda chiamarlo ora, 8D. Questa tecnica sfrutta la tecnologia stereofonica mista agli studi sull'ascolto umano: la questione è un po' più complessa rispetto al "due orecchie, due casse". Il padiglione auricolare fa da filtro e modifica, ritarda, equalizza il suono a seconda del punto nello spazio da cui gli arriva. La stessa testa fa da filtro per le onde sonore e modifica il modo in cui queste giungono al timpano. Gran parte del lavoro la fa il cervello, nell'interpretare quelle informazioni e ricostruire intorno a sé un'immagine mentale dell'ambiente: per questo siamo in grado di riconoscere non solo un rumore alla nostra destra da uno alla nostra sinistra, ma anche uno di fronte a noi da uno alle nostre spalle.
Mediante appositi microfoni (vere e proprie teste con relative orecchie finte, con dentro le capsule) e complessi algoritmi è stato possibile replicare quei comportamenti. Il risultato può essere ascoltato nei numerosi esempi di audio binaurale disponibili online, anche sul canale YouTube di Accordo. Attenzione però: perché la "magia" avvenga, occorre indossare un paio di cuffie stereo.
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 22/04/2020 ore 10:14:2
AAAAGGGGHHH.
Quindi, secondo quanto tu affermi, è impossibile riprodurre una traccia mono con due altoparlanti.
Che dire poi sul 8d?
Semplice: non c'entra nulla.
Secondo te se io ho uno strumento ma lo registro con due microfoni MAGIA... diventa stereo.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 22/04/2020 ore 10:32:08
Non ho mai affermato neanche questo. Andiamo con ordine:

- "riprodurre una traccia mono da più altoparlanti"
Una traccia mono, inserita in un amplificatore mono, fornirà un segnale mono anche se collegata a un milione di altoparlanti, in quanto il sistema intero è mono: una traccia, un solo canale attraverso un solo amplificatore. Come spiegato nel commento precedente.
Una traccia mono collegata a un amplificatore stereo suonerà attraverso il canale a cui la colleghi. Se usi un jack mono per entrare in una presa stereo, è probabile che suonerà dal canale sinistro perché il destro verrà dirottato a massa (data l'assenza del conduttore extra spiegato nel commento precedente). Se sdoppi la traccia mono su entrambi i canali, dai vita a quello che in gergo viene definito "dual mono": l'effetto immediato sarà di un segnale posizionato davanti all'ascoltatore, se abbassi il canale destro la traccia si sposterà virtualmente a sinistra e viceversa, come già spiegato nel commento precedente.
Dal momento che ci stiamo interfacciando con due tracce separate, amplificate mediante un amplificatore stereo (ovvero due amplificatori separati e indipendenti), tutto questo avviene nel panorama della stereofonia. Mi dispiace che ti riesca così difficile accettarlo.

- "se registro con due microfoni diventa stereo"
No. Se registri uno strumento con un microfono hai una traccia. Se registri con due microfoni su due canali diversi hai due tracce. Se ora posizioni quelle due tracce su due canali diversi e indipendenti, amplificati da due circuiti separati, hai una registrazione che viene detta "stereofonica". Ancora una volta, giuro, è la definizione, non è "secondo me".

- "l'8D non c'entra nulla"
Credevo fosse sufficiente scrivere "discorso a parte va fatto per", però sì, non c'entra nulla.

In definitiva, ti prego di leggere con più attenzione quanto scrivo: dall'inizio di questa discussione ho come l'impressione di ribattere a tue risposte date a cose che non ho mai detto.
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 22/04/2020 ore 11:53:40
"che viene detta stereofonia" anche se poco più sopra la definisci "dual mono".
Ho letto giusto?
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 22/04/2020 ore 12:15:55
No. Ho definito "dual mono" lo sdoppiamento di una traccia singola su due canali identici di un sistema stereo.
vai al link
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 22/04/2020 ore 13:32:24
Quindi "che viene detta stereofonica" non l'hai scritto tu...
Ohibò.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 22/04/2020 ore 13:42:11
Copio dal commento in questione. Ancora:

- Se registri con due microfoni su due canali diversi hai due tracce. Se ora posizioni quelle due tracce su due canali diversi e indipendenti, amplificati da due circuiti separati, hai una registrazione che viene detta "stereofonica". -

Come puoi leggere, non fa riferimento al dual mono. Quella è un'altra cosa, che ho già spiegato. Ancora.
Ma è tutto già scritto in quel commento. Ancora.
Per favore, rileggi. Ancora.
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 22/04/2020 ore 17:46:23
Lo leggero' per l'ennesima volta.
Ma tu leggi questo vai al link
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 22/04/2020 ore 18:13:34
Cioè fammi capire, io scrivo 40 righe di commento in cui dico testualmente che:
1 - il segnale della chitarra elettrica è mono
2 - se registro uno strumento con due microfoni e tratto le tracce su canali separati si tratta di una registrazione stereo
e tu mi linki un forum in cui letteralmente le prime due risposte spiegano che:
1 - il segnale della chitarra elettrica è mono
2 - una registrazione con due microfoni su tracce distinte dà vita a una registrazione stereo.

Ma proprio le prime due risposte!
Cioè mi riporti come fonte una discussione tra utenti (che di per sé non può essere considerata una fonte) che per di più ribadisce quello che sostengo io?
No dai. Davvero. È stato divertente, ci sono cascato, ma adesso non ho tempo.
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 22/04/2020 ore 19:17:10
La questione che ho sollevato dall'inizio è che la chitarra dell'articolo non fosse stereo ma mono. Veramente se su questo sei d'accordo con me, perché hai continuato a smentire me e non chi diceva il contrario? Io ho sostenuto dall'inizio che fosse solo un espediente (e neanche tra i più riusciti) argomentando in tutti i modi e ADESSO tu mi dici che avevo ragione? Doppio ohibo'.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 22/04/2020 ore 20:35:01
Non ho mai detto che il circuito della chitarra protagonista di questo articolo è mono.
Non ho mai detto che avevi ragione.
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 22/04/2020 ore 21:01:55
Ma è dall'inizio di questo thread che io (contro TUTTI voi coalizzati) sostengo che quella chitarra NON È stereo.
Adesso lo dici anche tu.
Triplo ohibo'.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 22/04/2020 ore 21:23:53
Non so che dire... Credo tu mi stia prendendo in giro.
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 22/04/2020 ore 21:31:24
Basta solo che leggi il thread dall'inizio per toglierti qualsiasi dubbio.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 22/04/2020 ore 11:57:04
==Secondo te se io ho uno strumento ma lo registro con due microfoni MAGIA... diventa stereo. ==
a meno che tu non registri in una camera anecoica, la registrazione risultante è stereo. E se, per esempio con un software, la processi in modo che diventi mono, senti la differenza :-)
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 22/04/2020 ore 12:07:48
Me l'aspettavo: sei andato a tirare fuori la camera anecoica.... il fondo del barile.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 22/04/2020 ore 12:10:20
si.. perchè sarebbe l'unico modo per riuscire, forse, a registrare in mono con due microfoni... ma pensandoci bene anche in quel caso ho i miei dubbi, perchè comunque, il suono arriverebbe ai due microfoni, sfalsato, per cui potrebbe pure darsi che... .. .. :-)
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 24/04/2020 ore 20:39:02
Ho riesumato questo mio commento per una doverosa precisazione: il mio AAAAGGGGHHH è riferito SOLO al fatto che sono inabile al commento da cellulare: ho dita troppo grosse, che molte volte schiacciano tasti che non sono quelli desiderati, non riesco ad utilizzare il "cursore" per la correzione per lo stesso motivo, spesso sono così incapace che sfiorando inavvertitamente tasti tutto scompare e la cosa mi fa incaxxare parecchio.
Se è stato male interpretato è solo colpa mia, una cosa è comunque certa: le discussione mi interessava parecchio, e tutti quei problemi di cui sopra mi hanno senz'altro innervosito, rendendo più acidi e fuori scala i miei commenti.
Di questo mi scuso con tutti (vorrei essere capace di elencarli, ma mi spiace: io con 'sto cellulare non ne sono capace).
Ma spero di migliorare.
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 21/04/2020 ore 21:12:47
No. Lo è se la due tracce provengono da due programmi differenti. Qui lo strumento è uno solo ed è monofonico.
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 21/04/2020 ore 21:10:37
Parola magica:INDIPENDENTI.
Purtroppo qui sono uguali. A perte una differenza di colore (sul manico piuttosto che sul ponte) quando pizzico una corda è sempre... quella corda. Sarà stereo per te, non per me.
Rispondi
di Tubes [user #15838]
commento del 21/04/2020 ore 15:55:26
Scusa ma se ho due microfoni diversi e registro uno strumento mentre suona non ottengo due tracce diverse nella DAW ? Che suoneranno molto differenti, proprio perchè catturate da due trasduttori diversi e posizionati a destra e sinistra dello spettro sonoro nel momento in cui ascolterò la riproduzione su due monitor. D'altronde quando si fa una ripresa stereo non si posizionano due microfoni (o più) davanti alla sorgente sonora? Almeno questo vedo da sempre nei video di ripresa stereo degli strumenti acustici.
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 21/04/2020 ore 16:34:15
La stereofonia è "la riproduzione di un panorama musicale" : lì c'è la chitarra (a sinistra), lì c'è il basso (a destra), lì c'è il sax (a medio-sinistra), là c'è il cantante (a medio-destra), mentre la batteria avrò il rullante al centro, il tom alto a destra, il tom basso a medio destra... lo "vedi" il panorama di un normale programma audio? Ora o mi metti due chitarre (una a destra E una a sinistra, come i Beatles) oppure è una chitarra sdoppiata, MA UGUALE anche se i toni o la distorsione sono diversi. Non è " stereo", è una finzione di stereofonia: non aggiungi né togli alcunché al PANORAMA udibile. È sempre una chitarra monofonica, anche se tu la senti su due canali.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 21/04/2020 ore 19:04:5
Ciao Tubes, sì, è quello che si intende per ripresa stereofonica (o, in maniera più ampia, multitraccia).
Rispondi
di Tubes [user #15838]
commento del 21/04/2020 ore 20:08:59
Infatti. Grazie!
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 21/04/2020 ore 21:15:01
Cos'è la vostra? Comunione o comunella? Parlate entrambi di multitraccia ma a sproposito...
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 21/04/2020 ore 20:55:10
No. Multitraccia solo se nelle tracce c'è un programma diverso, altrimenti è mono. Ma mi rendo conto che per te è troppo difficile quindi ti do ragione e la chiudo qui.
Rispondi
di Mimmo66 [user #26026]
commento del 21/04/2020 ore 16:51:07
binaurismo non si trova nel vocabolario italiano, in compenso si trova "registrazione binaurale" e non è proprio una cosa semplice...
vai al link
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 21/04/2020 ore 16:57:27
È vero, il termine corretto sarebbe "binaurale" ma così rischiavo di confondere di più le idee.
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 21/04/2020 ore 18:40:13
No. Non sono né i canali né le casse. È la sorgente che, se è mono, tu puoi farci quello che vuoi. Rimane MONO.
Hai mai lavorato su un mixer? No, vero?
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 21/04/2020 ore 21:19:18
per quanto riguarda lo stereo..

Questa chitarra non sembra stereo perchè semplicemente i due pick up o pick up e microfono vengono mandati ad uscite differenti (sempre se ho capito bene).
Ma nel linguaggio chitarristico può essere corretto chiamarla stereo, perchè un sacco di chitarre definite stereo, hanno semplicemente un'uscita per ogni pick up.. mi vengono in mente alcune rickembacker ...

riprendere una chitarra acustica con due microfoni offre un segnale stereo, perchè se i microfoni sono distanti anche di poco e/o sono puntati verso zone differenti dello strumento, al riascolto viene riprodotta una certa ambienza, una certa spazialità perchè, per esempio, come succede con le orecchie, ai due microfoni lo stesso suono è arrivato in tempi sfalsati, leggermente differenti, cosa che il nostro cervello interpreta come "ambiente"
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 21/04/2020 ore 21:43:15
Lo accetto per quanto riguarda l'ambienza, non per la stereofonia. I tentativi di rendere una chitarra in stereo si riferiscono ad una percentuale di ritardo mandata al diffusore opposto o di una sfasatura di 90 gradi del segnale iniettato (di nuovo) sul canale opposto. La chitarra è uno strumento monofonico, che occupa UN POSTO SOLO E BEN DEFINITO nello spazio e nella riproduzione di un normale programma musicale (voglio rassicurare la "comunella" : per "iniettare" il segnale sull'altro canale non si usa una siringa, ma un semplice delay).
Il resto è pallida illusione di una stereofonia che però stereofonia non è.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 21/04/2020 ore 22:53:15
in realtà non considero la chitarra (acustica) realmente monofonica perchè il suo suono proviene da molti punti dello strumento. Se ti metti ad una distanza ridotta da un chitarrista che suona, le tue orecchie ascoltano segnali differenti anche se fossi in un ambiente che non "ambienta" e quindi ascolti in stereofonia.

In ogni caso l'ambientazione è certamente rilevante .. se registri un clarino, un rullante, un flauto in una stanza con due microfoni, anche piazzati a distanza ravvicinata fra di loro, anche se tali sorgenti sono relativamente puntiformi, ottieni un segnale stereo perchè riascoltando la maggior parte del suono arriva dal centro, ma una certa percentuale ti arriva anche dai lati ..
E se crei tale stereofonia artificialmente, come hai descritto, applicando un delay nel modo che descrivi tu, o sempre un delay ma in altri modi, un riverbero o un effetto di modulazione, sempre di stereofonia si tratta. Non mi risulta che la stereofonia raggiunta artificialmente non si chiami stereofonia .. tanto per dirne una, gli effetti specifici che fanno quello che hai descritto tu parlando di delay, vengono chiamati di solito qualcosa come stereo makers, stereo expanders, stereo enhancer o altro del genere
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 22/04/2020 ore 05:47:57
O non capisci o fai finta: tu dici che se registro un carino o una chitarra non riesco ad individuarli spazialente? E vi considerate musicisti?
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 22/04/2020 ore 11:34:32
io non capisco, faccio finta di non capire e mi considero un casinista.. ma non capisco cosa tu mi stia dicendo e cosa c'entri con quello che ho detto sopra....

Ricordandoti anche, non per me, ma per come stai trattando gli altri, che quando uno scrive un messaggio in questo spazio, una scritta lo avverte di esprimersi educatamente :-)
Rispondi
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di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 22/04/2020 ore 11:55:00
Sono stato maleducato? Ti ho offeso in qualche modo? Non mi pare....
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 22/04/2020 ore 11:59:20
non pensare a me... rileggi come ti rivolgi agli altri.. anche nel caso in cui tu avessi ragione o fossi più competente degli altri, dovresti rivolgerti in altro modo..
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 22/04/2020 ore 12:01:29
Apri un dibattito su come rispondo: mi interessa.
Rispondi
di Tubes [user #15838]
commento del 22/04/2020 ore 13:16:48
Ciao Yaso,
facci caso (rima involontaria) : ogni tanto qui su Accordo spunta uno così. Sono inevitabili, come il piccione che prima o poi ti caga sul colletto bianco della camicia. Generalmente saccente, più o meno informato, più o meno competente, ma il comune denominatore è la maleducazione, l'arroganza nelle risposte, la presunzione di possedere il Verbo, cosa spesso smentita come anche in questo caso dal buon Direttore, che stavolta avrei preferito Rozzo ma invece è stato solo Aristocratico. Alla fine, trovano sempre qualcuno più maleducato di loro e appare la magica scritta : utente non più registrato. Aspettiamo con pazienza, dài, ce la faremo, slogan che attualmente tira parecchio.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 22/04/2020 ore 13:22:20
aperto e chiuso il dibattito :-)
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 22/04/2020 ore 13:29:2
Maleducato esattamente quanto chi cerca l'appoggio altrui contro una rerza persona. Meno male che siete identici, intercambiabili, senza un minimo di personalità. Il prossimo passo sarà per te chiamare la maestra?
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 22/04/2020 ore 14:12:52
pure il preside...
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 22/04/2020 ore 15:39:56
Pure lo spiritoso, fai.
Se io avessi tutto il tuo spirito metterei su una distilleria, al posto di bermelo tutto come fai, evidentemente, tu.
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 22/04/2020 ore 19:39:26
Bravo.
È ora leggi cosa scrivevi 10 anni fa vai al link
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 23/04/2020 ore 00:45:41
leggere no.. una scorsa veloce .. :-)
Rispondi
di mrc.mgg [user #198]
commento del 26/04/2020 ore 15:16:45
Ciao Tubes, stavo esattamente pensando a questo, ed alla eventuale possibilità di non postarlo data la quasi matematica certezza che non fosse di alcuna utilità.
Ma visto che mi hai preceduto ti appoggio,

Marco
Rispondi
di Tubes [user #15838]
commento del 26/04/2020 ore 17:43:16
Ehilà Marco,
innanzitutto grazie per avermi letto e commentato. Poi grazie per l'appoggio e un plauso di stima all'utenza 198 ! Ho un grande rispetto per i "vecchi" di Accordo, quelli con l'utenza a due, tre, quattro cifre, perchè anagraficamente, nella vita reale, occupo già da un pò la parte di là dello schema con cui dividiamo i giovani dai meno giovani (chiamiamoli così) . E poi perchè molto spesso qui su questo forum, i più longevi producono commenti altrettanto saggi e ponderati. Sarà un caso? Non lo so, io penso di no, perchè l'età comunque può generare, non è detto ma spesso lo fa, una forma di competenza se non altro provocata dal sedimentare dei giorni, dalla quotidianità, dal vissuto. Ne approfitto per dire che non ce l'ho con l'utente in oggetto. Le sue precisazioni possono essere anzi condivisibili e fonte di accrescimento culturale perchè si capisce che scaturiscono da osservazioni coperte da esperienze e magari da studi specifici. E' il modo con cui vengono offerte agli altri, ovvero esposte in odore di santità, di rivelazione, di Tavole della Legge. In un momento storico in cui tutto ciò che è scienza e rigore viene purtroppo giornalmente messo in discussione perchè tutto appare a volte il contrario di tutto, figuriamoci se sono disposto ad accettare un diktat sul concetto di stereofonia, laddove in effetti sono stati scritti fiumi di inchiostro e dove pure la nostra esperienza, microscopica ma valida, può realmente raccontare una verità. Ciao e grazie, mi fa piacere averti conosciuto.
Rispondi
di Telecaxx [user #48305]
commento del 22/04/2020 ore 00:42:16
Noi esseri umani siamo dotati di un sistema stereo. Abbiamo due orecchie (left e right). Però ho sentito dire una volta che c'è qualcuno che ha le due orecchie da una parte sola...
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 22/04/2020 ore 05:38:
Eccone un altro che non ha capito che una sorgente monofonica amplificata con quanti microfoni vuoi rimane sempre una sorgente monofonica.

Io ho sentito dire che c'è gente col prosciutto sugli occhi. Anche per te: sorgente acustica puntiforme e propagazione dell'energia: TU senti in stereo, non è detto che la sorgente lo sia. Anche un martello pneumatico lo senti stereo (proprio perché hai due orecchi) ed il ritardo è quello che FA la stereonia. Ma il martello pneumatico NON È stereo.
Non mi pare così difficile...
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 23/04/2020 ore 08:38:19
Comunque, a mio modesto parere, ha ragione Aiace Telamonio.
Quella chitarra ha semplicemente due uscite, che derivano da due trasduttori diversi, ma il concetto di stereofonia è un'altra cosa.
Una chitarra, forse, si potrebbe definire stereofonica, se avesse un trasduttore (e una relativa uscita) che rileva le tre corde basse e un altro trasduttore (e relativa uscita) le tre alte, in modo da potere metterne una a destra e una a sinistra.
Ma in questo caso quando pizzichi una corda esegui una nota che va sia in un canale che nell'altro, e non credo possa definirsi "stereofonia" nel puro senso del termine; è finta stereofonia.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 23/04/2020 ore 13:00:35
a mio parere la stereofonia sussiste quando uno ascolta un suono e lo sente per una certa misura integrato in un ambiente che lo avvolge.. quindi un suono di chitarra, in origine monofonico, diventa un segnale stereo se fatto passare da un riverbero stereo, delay stereo, chorus stereo ecc.

però è considerabile a mio parere corretto anche chiamare stereo la chitarra di cui sopra, per il semplice fatto che ci sono diverse chitarre, dette (impropriamente) stereo che semplicemente indirizzano i pick up a jack differenti :-) .. tipo alcune rickembacker o gibson ;-)

Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 24/04/2020 ore 19:26:32
Ma la chitarra, come strumento, non lo è: è un artificio elettronico che snatura lo strumento.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 24/04/2020 ore 22:35:18
boh.. la chitarra elettrica in natura non esiste, quindi se passata da un riverbero o altra cosa che ne "stereizzi" il suono a me va bene lo stesso. Però mi va certamente bene che uno la pensi in modo differente. E' comunque oggettivo che quel suono, chitarra + riverbero è stereo
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 24/04/2020 ore 19:22:17
È quello che ha fatto la Gibson, mi pare, ma la resa sonora dell'insieme è veramente deludente: sembra un'altra cosa, non una chitarra.
Rispondi
di fa [user #4259]
commento del 23/04/2020 ore 14:07:41
Ciao a tutti, il numero di post mi ha incuriosito ed ho letto tutta la discussione. Per capirci di più ho cercato la definizione di stereo, che da quanto ho capito è l’abbreviazione di stereofonico. Dalla Treccani: “Il termine stereofonico è usato nella tecnica della registrazione e della riproduzione sonora per indicare sistemi di registrazione discografica, magnetica, digitale ecc., o sistemi di radiofonia capaci di riprodurre suoni in modo che l’ascoltatore abbia l’impressione di trovarsi nello spazio sonoro originale; tale effetto è ottenuto facendo uso di almeno due distinti canali di registrazione-riproduzione, corrispondenti a captatori (microfoni) e diffusori (altoparlanti) opportunamente disposti rispetto alle sorgenti sonore e all’ascoltatore”. Se prendiamo per buona la definizione dell’Enciclopedia, secondo me, hanno ragione tutti e due... la spazialità originale della chitarra è unica rispetto all’ascoltatore. Se vedo un concerto dal vivo di un’orchestra che suona con la chitarra a sinistra e il contralto a destra, io sento la chitarra da sinistra e il contralto da destra. Riprodurre questo spazio sonoro tramite cd, grazie alle registrazioni in multi traccia e diversi microfoni è una riproduzione stereofonica. Quindi l’ascoltatore sente la chitarra a sinistra e il contralto a destra. Pertanto la chitarra in sé non può essere stereofonica, come dice Aiace Telamonio.
Se però prendiamo la definizione alla lettera, il suono prodotto dalla chitarra in due punti diversi, per esempio, sotto le corde o dentro la buca, è differente. Di conseguenza se catturo questi due suoni con due pickup diversi e li riproduco separatamente con due diversi diffusori, il suono diventa stereofonico. Per essere assolutamente precisi, a quanto capisco e se prendiamo per buona la Treccani, dovremmo disporre i diffusori in modo da ricreare lo spazio sonoro originale dello strumento, quindi, nel nostro caso, rispettando le distanze tra i due pickup. In questo modo avremo il suono stereo, come scritto da Pietro Paolo Falco. Questo quello che capisco io. Ciao Fab
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 23/04/2020 ore 18:34:45
Scusate se intervengo, ma venendo da 50 anni di HiFi conosco questo argomento. Se indossate un paio di cuffie stereo ed il segnale è stereofonico (riproduce un "panorama" musicale ampio), sentirete il suono distintamente nelle due orecchie. Se il suono è monofonico (riproduce un "panorama" stretto, al limite del puntiforme, succede quando i due canali sono identici), sentirete il suono in mezzo alla fronte. E' la ripresa (la registrazione) che fa la differenza, se anche uno strumento solo, suona al centro della scena, ma le pareti laterali e posteriore, ma anche quella anteriore, alle spalle della microfonazione, non sono speculari, i due microfoni registreranno due segnali diversi, non per le fondamentali, ma per le riverberazioni e le ribattute, producendo in chi ascolta, specialmente in cuffia, il suono nelle due orecchie separatamente e dando quella "visione" spaziale (stereofonica) di ciò che si sta ascoltando e, addirittura, dell'ambiente stesso. Quando poi, nello spazio ci sono più strumenti distanziati fra loro, la "visione spaziale" di come sono posizionati gli strumenti aumenta l'impressione di spazialità (stereofonia) del segnale sonoro. Walt Disney, nel 1932, per il film Fantasia (la stereofonia, la registrazione su due canali, sarebbe nata solo 30 anni dopo), registrò la colonna sonora a 32 (trentadue) canali, 16 + 16 per poter sprofondare lo spettatore in un'immersione sonora oltreché visiva, ma lo scopo era, già allora, quello di ricreare l'immagine sonora in 2 dimensioni la larghezza dello schermo e la profondità. La stereofonia si basa su soli due canali (quindi verrebbe da dire 1 dimensione), ma essendo i microfoni in grado di rilevare segnali debolissimi e contemporaneamente segnali fortissimi ed essendo riprodotti distintamente tutti segnali, anche quelli ribattuti e ritardati, pur se più deboli, il nostro cervello riesce, con due soli segnali di qualità, a ricostruire una scena bidimensionale. Qualsiasi chitarra posta al centro di una stanza, di un auditorium, viene ripresa stereofonicamente, e chi ascolterà la registrazione percepirà distintamente un segnale stereofonico, pur se inamovibile in quel punto, ma il nostro cervello, grazie ai due segnali che presenteranno pur minime differenze nella riverberazione e nelle ribattute d'eco, sarà in grado di ricostruire la scena bidimensionale e potrà ovviamente percepire la posizione spaziale dell'unico strumento. Prelevare due segnali, in modo diverso, dallo stesso strumento nello stesso momento dell'esecuzione, non ne fa perciò un segnale stereo, ma un solo segnale come i 2 (Wet e dry) che escono da un pedale dopo elaborazione. Ne' si può considerare stereo un segnale solo in quanto col panpot, lo si sposta da un canale all'altro (cosa peraltro artificiosa e fastidiosa, per i miei gusti), solo per dare un "effetto stereo". In conclusione: la stereofonia è un sistema di ripresa audio che permette di riprodurre l'immagine sonora bidimensionalmente, questo risultato è ciò che definisce l'aggettivo "stereofonico". Paul.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 23/04/2020 ore 23:27:47
Grazie della spiegazione.
Non avrei saputo assolutamente spiegare in questo modo il concetto di stereofonia, ma conferma quello che pensavo.
Rispondi
di fa [user #4259]
commento del 24/04/2020 ore 10:09:03
Grazie mille per la risposta! Tutto più chiaro ora! Grazie ciao
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 24/04/2020 ore 19:36:33
Clap clap clap: è quello che vado dicendo dall'inizio del thread. Tu l'hai reso intelleggibile a chiunque.
P. S. : anche per me se non sono 50 anni sono 45.
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 25/04/2020 ore 16:08:32
Grazie a tutti per l'apprezzamento, ho voluto portare il mio contributo alla conoscenza dell'argomento, partendo dalla mia esperienza, come dovremmo fare sempre tutti sul Forum, Saluti, Paul.
Rispondi
di Aiace Telamonio [user #51168]
commento del 24/04/2020 ore 19:31:0
Quel che dici è vero, ma la confusione è nel considerare l'oggetto finito (la registrazione e/o l'ascolto in un determinato ambiente) con la sorgente che è, e rimane, monofonica, il punto centrale della questione.
È il tuo cervello che ricostruisce l'ambiente, non la sorgente.
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