Nel pomeriggio del 9 maggio 2020, la notizia della morte di Little Richard infligge un duro colpo alla tradizione del rock n roll.
Insieme a personaggi come Chuck Berry, scomparso già nel 2017, il pianista afroamericano ha rappresentato uno degli ultimi baluardi del rock degli esordi.
Richard Wayne Penniman, in arte Little Richard, nasce in Georgia, nella cittadina di Macon come secondo in una famiglia con 12 figli. Avrebbe lasciato la propria casa da adolescente trovando poi accoglienza presso una famiglia di bianchi, proprietari del primo locale in cui il musicista si esibirà.
Richard suonava il pianoforte, con uno swing spaventoso. Aveva una voce graffiante, un look aggressivo e uno stile capace di catturare il pubblico in un attimo. Di fatto, è stato uno dei primi grandi frontman a comprendere il potenziale della presenza scenica che sarebbe poi divenuta un elemento cardine per il movimento rock n roll.
lo hanno indicato tra le loro principali influenze artisti del calibro di David Bowie, James Brown, Michael Jackson, Jimi Hendrix e Bob Dylan.
Bob Dylan racconta di essere cresciuto suonando le canzoni di Richard al pianoforte.
Jimi Hendrix, da giovanissimo, faceva parte della sua band in qualità di sessionman, salvo poi interrompere la collaborazione in maniera brusca: il chitarrista raccontò di non aver ricevuto il compenso pattuito, mentre Little Richard anni dopo confesserà di aver allontanato Hendrix perché il suo magnetismo avrebbe rischiato di metterlo in ombra.
Michael Jackson ne riconosceva l'immenso valore e, come fatto con i Beatles, lo aveva raggiunto per acquistare i diritti delle sue canzoni.
Richard ha avuto un forte ascendente su artisti come Elvis Presley e i Beatles, entrambi autori di cover di suoi brani.
Non tutti sanno, infatti, che l’inno del rock n roll “Tutti Frutti” è stato scritto e inciso per primo da lui nel 1955, e solo un anno più tardi il Re lo ha fatto suo.
La stessa “Long Tall Sally”, rifatta tra gli altri dai Beatles che le hanno persino dedicato un EP, è una composizione del "nostro". I quattro di Liverpool, che hanno avviato la loro carriera come gruppo spalla per Richard, ne faranno il brano di apertura di un lavoro in studio nel 1964.
Little Richard era un animale da palcoscenico. Le sue movenze, gli occhi sbarrati mentre “raccontava” le storie dei suoi ritmati e saltellanti blues al suono di un genere che ancora doveva delineare con precisione il proprio vero sound sono gli elementi che hanno permesso a un’intera generazione a seguire di creare quello che oggi conosciamo come rock.
Iconica è la sua registrazione di “Lucille”. Giacca e pantaloni, più larghi del necessario come si usava all’epoca, Little Richard è al pianoforte, rigorosamente in piedi.
Ha continuato a esibirsi fino a tarda età, nonostante i problemi di salute lo costringessero in sedia a rotelle.
Richard è morto nel pomeriggio del 9 maggio 2020. Aveva 87 anni e lascia un profondo vuoto.
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