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Suddivisione in 12 note, perché?

di Sykk [user #21196] - pubblicato il 26 giugno 2020 ore 12:45
La distanza tra un DO e quello successivo è fisiologica (doppia frequenza, il cervello capisce che le note sono "parenti"), ma qualcuno mi sa dire se la suddivisione di un'ottava in 12 semitoni (quindi rapporto tra frequenza di una nota e quella successiva è 2 elevato a 1/12) è altrettanto fisiologica o solo una convenzione/abitudine?
Se dividessimo questo range di frequenze in 10 semitoni ad esempio (quindi rapporto tra frequenza di una nota e quella successiva = 2 elevato a 1/10), e uno dalla nascita sentisse musica composta con questo criterio, gli sembrerebbe normale oppure c'è qualcosa che mi sfugge nella divisione in 12?
Non dico tanto di matematico (so della divisione fatta da pitagora sul monocordo) ma appunto di riconosciuto come "sensato" dal nostro cervello.

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di TidalRace [user #16055]
commento del 26/06/2020 ore 14:29:11
Queste sono cose da sapere Sykk.
La cosa più importante è l'intervallo tra due note e non la frequenza assoluta delle note. Fu scoperto che i migliori intevalli erano quelli di 3° maggiore (5/4=1,25), di 5° (6/4=3/2=1,5) e di 8° (8/4=2) come rapporto tra le loro frequenze e che sono le tre note che ci compongono un accordo maggiore. Poi sono stati utilizzati rapporti meno gradevoli di 3° minore (6/5=1,2), di 4° (4/3=1,333) e di 6° (5/3=1,667). Qui c'è la 3° minore per l'accordo appunto minore e altri più ricercati e meno consueti. Per arrivare alle sette note abbiamo visto fin qui solo 5 note ovvero la 1° o fondamentale, la 3° maggiore, la 4°, la 5° e la 6°, tralasciando al momento la 3° minore e l'ottava che è la stessa nota ma a frequenza doppia. Mancherebbero la 2° con intervallo di 9/8=1,125 e la 7° con intervallo 15/8=1,875. Questa si può considerare la scala naturale dei suoni. Si era visto che gli intervalli tra due note adiacenti erano molto simili, ma non uguali con valori pari a 1,125, 1,111 e 1,067. Le prime due sono praticamente un tono, mentre la terza è un semitono. Per favorire la costruzione di strumenti musicali, la scala naturale non era praticabile e quindi fu adottata la scala temperata e fu adottata la suddivisione in semitoni pari alla radice dodicesima di 2 che equivale a circa 1,05946... minore del valore di 1,067, mentre il valore di 1,05946... elevato al quadrato per identificare un tono vale circa 1,12246... una via di mezzo tra gli intervalli giusti di 1,125 e 1,111. Per questo abbiamo sette note e 12 semitoni invece di 17 semitoni della scala naturale.
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 26/06/2020 ore 17:11:04
Ti ringrazio, era proprio quello che volevo sapere!
Nel frattempo ho trovato un video dove si possono ascoltare prima-terza-quinta nei vari sistemi, e si può facilmente percepire il battimento in quelli diversi da quello naturale.
Ma quindi se io accordassi un pianoforte in scala naturale di DO e poi mi spostassi su un'altra scala suonerebbe stonato, giusto?
Rispondi
di TidalRace [user #16055]
commento del 26/06/2020 ore 18:47:18
Giusto, ho fatto delle prove con il generatore di frequenze di un programma audio e sentendo un accordo fatto con la scala naturale lo trovi molto più bello rispetto allo stesso fatto con la scala temperata. Puoi anche fare una prova con un suono molto distorto, si sente subito che è un compromesso. La distorsione ti esalta le armoniche fino a far diventare una nota quasi un accordo maggiore, specie se hai un transistor.
Rispondi
di nls [user #39288]
commento del 26/06/2020 ore 18:32:
Aggiungo a quest'ottima risposta che ci sono svariati artisti che hanno sperimentato usando la scala naturale, soprattutto nella musica classica sperimentale (anni 40-70).

Per aver ben chiaro come la scala naturale possa suonare, consiglio l'ascolto di "the well-tuned piano" di La Monte Young, dove lui ha derivato l'accordatura "da varie frazioni della serie di armonici prodotti da un Mib calcolato 10 (!!!) ottave sotto il Mib più basso su un pianoforte Bösendorfer Imperial" (cit. wikipedia).

L'accordare lo strumento del sistema temperato per eccellenza secondo la scala naturale risulta particolarmente interessante, mostrando chiaramente le differenze timbriche e armoniche risultanti dai diversi rapporti armonici utilizzati.

Qui una performance:
vai al link
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 27/06/2020 ore 16:06:36
WOW! Dati precisi mai visti prima!! E mi pone l'occasione di citare il sistema di accordare "meno temperato" specifico per chitarre - il Buzz Feiten Tuning System. Lo cito perché ho un chjitarra Midi così equipaggiata. È una Washburn Jennifer Batten JB-1. Per partire col risultato finale, penso che ti dà un senso d'aria in più su accordi complessi. La BF-1 è locking nut + Floyd, look Strat, pickups attivi + GK Roland, output jack + 13-pin. Dal lato sonoro, tutto è a posto ma de gustibus! Prima di scrivervi, sono andato in rete per saperne di più, però difficle - non ho cifre esatte da raffrontare a quelle rivelate da Tidal...
L'ambizione di Buzz Feinten è stata di creare un manico "perfetto" e accordare in naturale e non in temperato tipo tastiera. Lato Midi, certi strumenti suonano anche più realistici di prima. Sono abituato ad avere come referenza un manico Gibson. La discrepanza tra Buzz Feiten e Gibson-Fender non è però evidente!
Rispondi
di wo utente non più registrato
commento del 28/06/2020 ore 18:02:03
Molto interessante!
Grazie per il tuo contributo.
Rispondi
di agos [user #31752]
commento del 26/06/2020 ore 15:39:18
Ciao! penso ti potrebbe interessare approfondire i sistemi microtonali!
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 26/06/2020 ore 17:11:59
sui sistemi microtonali per il momento sono fermo ai Radiohead :-)
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 26/06/2020 ore 16:59:31
difatti l'organo antico aveva una tastiera ascendente ed una discendente. poi fecero i tasti neri uno a destra e uno a sinistra a seconda della scala. Bach si ruppe i maroni e rivoluzionò tutto
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 29/06/2020 ore 00:12:48
E' una divisione che riprende la scala naturale, ma aggiusta gli intervalli per rendere possibili le modulazioni. E' un sistema universale? No, la musica non e' un linguaggio universale, e' un linguaggio ben specifico, con riferimenti sia culturali che temporali. Il sistema 12-TET e' quello su cui si basa la musica occidentale. Esiste molta musica in altri continenti con intervalli diversi, e poi c'e' la musica microtonale, dove negli anni e' stato sperimentato un po' di tutto, dal "sonido 13" di Julian Carrillo che usava un temperamento equabile ma suddiviso in quarti di tono, a quel pazzo furioso di Harry Partch, che ha costruito un sistema tonale tutto suo, uno che richiedeva strumenti fatti apposta per eseguire pezzi.
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 29/06/2020 ore 06:17:40
vai al link
:-))
Rispondi
di Denis Buratto [user #16167]
commento del 07/07/2020 ore 09:11:07
Se poi vuoi flipparti un altro po' su questo argomento c'è tutta la disquisizione sui commi, quando l'ho approfondita in conservatorio mi aveva affascinato un sacco!

vai al link(musica)
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