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D'Angelico Premier Mini DC: impressioni in 45 minuti
D'Angelico Premier Mini DC: impressioni in 45 minuti
di [user #51413] - pubblicato il

Una prova rapida in negozio può far innamorare di uno strumento scoperto quasi per caso. Lo racconta un nostro lettore sulla piccola semiacustica D'Angelico a cassa sottile.
Una visita in negozio per acquistare delle corde nuove è finita con uno sguardo alle chitarre in vetrina.
L'occhio cade sulla D'Angelico Premier Mini DC e vengo catturato dalla sua bellezza e fascino. Mi avvicino e, con una pennata a vuoto, noto che il volume è pazzesco per una semiacustica. Decido quindi di provarla.

D'Angelico Premier Mini DC: impressioni in 45 minuti

Purtroppo non c'era a disposizione un amplificatore valvolare, ma pazienza.
Assomiglia ovviamente a una 335 con il corpo ridotto. Prima impressione positiva: il peso davvero contenuto.
Non ho controllato la marca delle meccaniche ma, a mio avviso, sono egrege. Una volta accordata, non è stata più controllata l'intonazione per tutta la prova.
Il manico assomiglia per spessore a uno slim taper Gibson, ma secondo me è leggermente meno largo e di conseguenza più comodo.
L'action era discreta e la chitarra intonatissima su tutto il manico. Tasti perfetti e levigatissimi che sono una goduria da suonare.
I magneti ho letto che sono dei Seymour Duncan Designed e, nonostante tutto, suonano benissimo. Se la comprassi non li soistituirei mai perche suona egregiamente così (e ho da parte un set di Gibson '57).

D'Angelico Premier Mini DC: impressioni in 45 minuti

È una chitarra di stampo vintage e molto versatile con sonorità che spaziano dal jazz al blues fino al metal. Qualcuno storcerà il naso a questa affermazione e chiedo venia in anticipo per i sussulti e sincopi che ho causato ad alcuni lettori, tuttavia vi assicuro che anche in territori hi-gain è una belva. Sustain e attacco da vendere e le note non impastano mai, sempre definita e potente.

La prova è durata 45 minuti e devo dire sono stato piacevolmente colpito dal tono, suonabilità e bontà dello strumento. Non mi metto a giudicare la liuteria perché non sono del mestiere ma devo dire che il suono, la comodità e la versatilià li offre tutti questo strumento. Elettronica egregia: potenziometri e volume sensibilissimi al tocco.

Peccato per la verniciatura che non è alla nitro e, pur essendo piacevole alla vista, dà un senso di plasticosità allo strumento. Ma per 700 euro credo si possa anche chiudere un occhio, e forse aprire il portafogli.
chitarre elettriche d'angelico gli articoli dei lettori premier mini dc
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di LuigiFalconio1985 [user #53791]
commento del 26/07/2020 ore 10:49:58
Ma poi l'hai comprata?
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di sidale [user #29948]
commento del 26/07/2020 ore 12:13:1
Una sorta di 339,mi piacerebbe provarla almeno per capire se è più simile per suono ad una semiacustica a cassa tradizionale o ad una solida body come la controparte Gibson.
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di PiccolaOrchestraNAIF [user #51413]
commento del 30/07/2020 ore 07:38:43
Ciao, si è molto simile alla 339 come tecnica costruttiva: laminato top, fasce e fondo con blocco centrale di legno massello. A differenza della Gibson ha il manico da 25 come le PRS. Ho letto le specifiche dopo la prova della chitarra e avrei giurato fosse identico alla scala Gibson. Comodissimo, scorrevole e veloce
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di scheggia [user #2238]
commento del 30/07/2020 ore 11:07:52
Io ho comprato una Trans Red Wine, prima serie, con lo stop bar classico in stile 335. La scala è quella Gibson ma effettivamente dalla seconda serie in poi han fatto 25".
Secondo me son belle chitarre, fatte bene, con delle sonorità molto convincenti se si cerca il sapore hollow.
La pecca più grossa sono le meccaniche che non sono molto aggressive e fanno un po' di gioco però dando una strizzatina di cacciavite già la cosa si è un po' risolta.

Detto ciò son chitarre divertenti e se si trovano ad un prezzo giusto danno anche parecchie soddisfazioni. Sempre che la 335 non sia la vostra main guitar, allora nel caso mettetevi all'anima di spendere dal doppio in su del prezzo di listino di queste orientali americanizzate nel nome.

PS: io la presi da Thomann approfittando di una settimana di follia dello store tedesco che bacchettava di tutto, però son chitarre che meritano ampiamente i 700€ che chiedono.
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