Il è il fratello maggiore a 5 corde del di cui abbiamo scritto recentemente. Il DNA dei due strumenti è il medesimo e quindi, per una serie di considerazioni di base sulla natura e carattere di questo basso, si potrà fare riferimento alla
Di sicuro, anche di questo basso, colpisce una sorprendente cura delle finiture che si accompagna ad un prezzo veramente contenuto.
Per lo Spectra Bass JS3QV sono disponibili le colorazioni Purple Phaze e Alien Burst con corpo in pioppo e uno spettacolare top in acero quilt. Il manico avvitato è in acero con rinforzi di grafite, impreziosito da un binding bianco per la tastiera in alloro con tasti jumbo.
Il basso sfoggia due humbucker passivi, splittabili con l’apposito switch. Un potenziometro del volume push/pull permette di bypassare, od inserire, un’elettronica attiva con un equalizzatore a 3 bande. Questo equalizzatore è regolabile con gli appositi potenziometri di alti, medi e bassi, con interventi efficaci e sempre musicali anche in configurazioni estreme di eq.
La tastiera ha un profilo moderno piuttosto piatto con il radius variabile, permette un comodo accesso alla 5° corda anche nei range più acuti e ben sopporta set-up arditi, con action molto basse che stuzzicano digressioni solistiche nel registro acuto.
Come già evidenziato per il , questo JS3QV è un basso moderno e soprattutto versatile, perfetto per chi si avvicina al mondo dei 5 corde.
Soprattutto, potrebbe essere un prezioso jolly per il bassista devoto alla tradizione delle quattro corde che per esigenze lavorative o di repertorio, necessiti incursioni nei territori del SI basso.
Il JS3QV però, ha una caratteristica in particolare che ci ha aiutati a identificarne una peculiarità importante: la scalatura di 35” rende la corda del Si basso molto solida e ricca di armoniche e fa virare tutto lo strumento con un carattere sonoro più moderno rispetto al modello a 4 corde.
Per questo potrebbe essere il basso perfetto da consigliare anche al producer o chitarrista moderno, che tra Djent ed elettronica, ha bisogno di un basso da tenere in studio, con cui realizzare i suoi demo e le produzioni. Ricordiamo che la scelta di pick-up ed elettronica appena descritte, offre una scelta davvero ampia di configurazioni e di suoni, possibilità spendibili in differenti stili musicali e con un occhio di riguardo ai generi e sound più moderni.
Nel test, infatti, il basso ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per offrire un suono rotondo e preciso che ben si adatta tanto a scenari pop o nu-soul, tanto ai generi più moderni di derivazione metal. Infatti, basta qualche tocco di eq per enfatizzare quelle frequenze alte e croccanti che ben si sposano con le distorsioni più estreme.
Video e test di Luca Nicolasi |