di FBASS [user #22255] - pubblicato il 16 agosto 2020 ore 08:00
L'origine della chitarra elettrica è costellata di informazioni poco chiare. Un nostro lettore cerca di fare ordine tra i primi esperimenti di elettrificazione di uno strumento a corda.
Da anni si dà per scontato che il primo pickup magnetico fu l'horseshoe inventato da George Beauchamp, autore nel 1931 della Lap Steel "Frying-Pan" successivamente prodotta dalla Rickenbacker Electro (lo strumento fu ufficialmente denominato Rickenbacker Electro A-22).
Da qualche tempo, c'è invece la tendenza di assegnarne la paternità a Charles Stromberg. Immigrato svedese stabilitosi a Boston, Massachusetts, nel 1906, aveva imparato il mestiere di liutaio presso l'azienda Thompson & Odell. Fondò Stromberg Guitars, un'azienda americana che produceva chitarre principalmente per musicisti jazz operante tra il 1906 e il 1955.
La sua prima elettrica fu la Stromberg Electro datata 1927, dotata di pickup magnetico ma posizionato e operante in maniera molto diversa da quelli che ora conosciamo.
Nell'immagine che segue ho messo insieme le fotografie che sono riuscito a reperire in merito, di cui le tre superiori relative al pickup e le tre inferiori relative all'amplificatore sempre da lui realizzato.
L'uso di un elettromagnete per convertire le vibrazioni meccaniche di uno strumento musicale in impulsi elettrici non era affatto nuovo: qualcosa tentò anche Lloyd Loar nel periodo di collaborazione in Gibson. In questo caso, il pickup era dotato di un'asta di trasmissione delle vibrazioni e dell'attuatore che passava tra il magnete a ferro di cavallo e la bobina, facendo in modo passasse anche nella fessura tra questi magneti a ferro di cavallo, in più con la staffa di montaggio attaccata alla parte posteriore.
Per finire voglio citare un articolo di "The Music Trades" che spiegava: “Questo amplificatore di toni è azionato elettricamente da correnti alternate o dirette. Consiste di due unità principali: un pickup elettromagnetico e un'unità di amplificazione. Il pickup elettromagnetico è integrato nello strumento ed è fissato alla sua cassa di risonanza. L'unità è collegata all'amplificatore, che produce il tono e il volume richiesti allo strumento".