di Leon Ravasi [user #4] - pubblicato il 01 agosto 2004 ore 18:37
Ci sono dischi e ci sono brividi. Ci sono quei momenti in cui, senza rendertene conto, entri in vibrazione, in sintonia col disco che ascolti. E la vibrazione si insinua sotto pelle prima che negli altri centri motori. Quando poi un album di musica meraviglioso parla contemporaneamente alla testa, al cuore e ai sensi si ha la sintesi perfetta. Se non fosse perché la perfezione non è mai la cifra della vera musica popolare, che ha bisogno di essere sporca, stradaiola, caciarona, urlata, sarebbe questo il caso di Ambrogio Sparagna, disco e autore. Stesso nome. Un cantastorie nuovo, un musicista e musicologo antico che, con un piccolo aiuto dagli amici, ci regala tre quarti d'ora di piacere.