Per coloro che sino a qualche minuto fa avessero vissuto sulla luna più esterna di Plutone scriverò queste righe, ma anche per me, uno dei tanti che di quei giorni ne ha bisogno come dell'aria che si respira.
Via gli stronzi da sarzana credo non lasci adito a nessuna dubbia interpretazione, mi sembra chiaro: razzismo allo stato puro della peggior specie nei confronti di quegli esseri tuttologi arroganti maleducati e strafottenti che avrebbero ed hanno la possibilità e le capacità berlusconiane di rovinare anche solo con la loro presenza, un ambiente come quello del Acoustic International Guitar Meeting di Sarzana
(www.armadilloclub.org).
Sarà il luogo, l'atmosfera che si respira, sarà la concezione che appassionati hanno di quello strumento che non mi stanco mai di indicare come il più bello del mondo, sarà che per quelli che andando al Meeting di Sarzana lasciano a casa pericolosi ego, frenesie e frustrazioni, sintomi di onnipotenza, prepotenze, tensioni; è vero che sono tre-quattro giorni che definire intensi è riduttivo ma sono "cose" che oltre ad ingentilire gli animi avvicinano persone dallo spirio affine: avete altri 360 giorni all'anno per scatenarvi, ma proprio in quelli no, quelle sono "cose belle" come diceva il mai troppo rimpianto Pistolesi, vediamo di non rovinarle per favore.
Sarzana non è un DISMA, non è un Music Messe, non è un SHG, non è uno Show non un Music Italy MetalPop&HipHopStreetHouse Meeting in cui George Benson duetta con DiPietro, Borghezio e Mosconi (senza nulla togliere sia chiaro, a ciascuno il suo), affrontare la rassegna sulla chitarra acustica con la stessa ottica sarebbe l'errore più grande ed assurdo da commettere; chi ha intenzione di venire al Meeting di Sarzana lo faccia perchè è sempe un piacere incontrare chiunque senza bisogno di urlargli in faccia per farsi sentire ma lo faccia consapevole di cosa trova.
E' il luogo in cui si prova una chitarra rispettando chi sta provando un'altra chitarra di fianco a voi mentre venite rispettati a vostra volta e magari vi viene pure da suonare qualcosa insieme, poi vi ritrovate ad un bar, fate amicizia e la suonata continua, è il luogo in cui tutto profuma di legno, è il luogo in cui toccate con mano storia, tradizione e ricerca, costruzione e didattica, è il posto ove ... PER GRAZIA DI DIO ... i telefonini fanno fatica a collegarsi, è il posto in cui incrociate un amico che non vedete da un anno, prendete due acustiche al volo e vi sedete a provare un arrangiamento di Nuovo Cinema Paradiso o Something (per esempio).
Quindi ... stronzi ... STATE A CASA, NON VENITE, ANDATE A NESPOLE (funghi se preferite) ... lasciateci liberi per quattro giorni all'anno di lasciare le maschere di ogni giorno di uffici, banche, studi, per essere in sintonia con persone che incontriamo per essere liberi di parlare di legni, corde, assetti, salami, ragù, focacce genovesi, sigari e tutto quel che segue; come uomini, semplicemente.
Quindi, sursum corda, lodi e plauso ad Alessio Ambrosi che si è inventato la rassegna; sapeva cosa stava per fare ? Si è reso conto di cosa è diventata la rassegna ? In buona fede, ne dubito. Ciò non ne diminuisce il merito perchè, aspetto più importante, la rassegna negli anni è diventata NOSTRA, della gente che ogni anno ivi si reca e ha bisogno di pace, li la cerca e li la trova.