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lokusta scrive: Sono ancora frastornato dal concerto di ieri sera. Neil Young in grande spolvero, perfetto,non sbaglia niente, intimista e impaccabile sull'acustica, al banjo e al piano. Una voce meravigliosa e inalterata, come 30 anni fa. Repertorio storico, molto Harvest, Harvest Moon e altriclassici; sentire la sua voce sulla D18/45 mi ipnotizza, il più bel suono acustico mai sentito dal vivo! Seconda parte di Hard Rock furioso, pezzi molto tirati e un paio di ballad, sembra di essere dentro al dvd di Rust never sleeps! Le luci del teatro degli Arcimboldi si spengono e da dietro un cartellone esce Neil Young in completo bianco, come se non ci fosse un teatro pieno in visibilio, come se fosse nel salone del suo ranch imbraccia una Martin D18 molto vissuta e attacca con “From Hank to Hendrix”, non riesco ancora a credere di essere li, la voce è la stessa del disco, la ritmica inimitabile di Neil riempie il brano di accenti che ci riportano a Nashville…proseguirà con Harvest, Heart of Gold, mellow my mind (al banjo) A man needs a maid, Old Man, Don’t let it…ecc…Esco dal teatro a mezzanotte e venti....penso a quel gruppo di ultrasessantenni che mi ha fatto sognare, commuovere, emozionare, con la semplicità (apparente) di un country rock che oramai si sente solo sui vecchi dischi e che in qualche modo finirà con loro; stordito prendo la macchina e mi inoltro in un muro di nebbia incredibile, penso alle Martin D18/45 alle J200, alle Fender telecaster/stratocaster, Gibson Lespaul junior, Fender jazzbass, armoniche MarineBand, amplificatori Fender, alla irruenza dei Crazy Horse, al vecchio cowboy solitario....mi sento meno solo stasera.Il più bel concerto della mia vita.
Grazie ancora Neil.
bul |