di fender64 [user #14522] - pubblicato il 20 gennaio 2014 ore 12:23
Giorni fa mi è capitato, non volutamente, di ascoltare la discussione accesa e furente che un giovane cantante faceva con il resto della band. La discussione era volta ad asserire che i Pink Floyd fossero una band che non sapeva suonare e che il loro lavoro "The Wall" era un prodotto scadente su tutti i campi. Avrei tanto voluto intervenire ma sono rimasto impietrito da cosi tanta ignoranza culturale sociale e personale. Posso capire che individualmente possiamo gradire o no un determinato artista o una determinata band. Posso capire che non ci piaccia un determinato tipo di genere musicale ma, quello che mi sconcerta e sentir dire...fa schifo...fa vomitare....non capiscono un c...zo di musica ecc. ecc. Anche a me determinati artisti o stili musicali non "mi piacciono" ma non per questo mi permetto di dire quello che ho sentito. La musica, secondo il mio vedere le cose, è un espressione d'arte e un espressione del libero pensiero dell'uomo e come tale va rispettata. Molti artisti che hanno fatto grande la storia della musica e del rock in particolare hanno posato le fondamenta per generi che senza di essi non avrebbero mai visto la luce. Il ascoltarli, analizzarli è fondamentale per ogni musicista o amante della musica per comprendere da dove veniamo e dove andiamo e per effettuare le nostre scelte stilistiche e del genere musicale che volgiamo sviluppare e quello che non vogliamo ripetere o fare. Che ci piaccia o no le scelte stilistiche, tecniche, politiche nei testi intraprese dai musicisti prima di noi sono spesso state dettate da esigenze sociali e politiche precise del periodo e anche perché no, emozionali personali. Asserire che il lavoro dei Pink Floyd "The Wall" sia un progetto pessimo su tutti i piani mi sembra a dir poco pretenzioso. Sicuramente una parte di colpa di questa ignoranza giovanile e dovuta in parte ai media che non informano più e ai giovani che sono disinteressati a tutto. Parte di questa ignoranza è generata anche dalle varie scuole e accademie moderne che non trattano le pietre miliari della musica con i loro allievi, soffermandosi all'approfondimento conoscitivo del perché e del percome, ma solamente "fa questo brano di tizio o di caio per la prossima volta!". Offrono un prodotto rapido e minimale, senza rendersi conto che se non spiegano loro agli allievi l'importanza di affrontare queste pietre miliari e delle loro invenzioni, la musica che piace ai loro allievi non sarebbe mai esistita. qui purtroppo non si tratta di gioventù immatura o di saggezza senile, si tratta a mio parere di approccio con il prossimo. Si tratta che il rispetto e l'analisi ponderale stanno scomparendo sopraffatti dalla frenesia del consumo, del voler raggiungere i traguardi bruciando le tappe.