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1964 Fender Stratocaster Foam Green su Surf Green - serie L56924 [IT EN]
1964 Fender Stratocaster Foam Green su Surf Green - serie L56924 [IT EN]
di [user #63578] - pubblicato il

Negli anni ’60 Fender offriva ai clienti una ricca scelta di Colori “Custom”, che andava dai classici colori pastello alle finiture metallizzate, disponibili per un costo aggiuntivo del 5% rispetto al costo della finitura standard (Sunburst o Blonde, a seconda dei modelli).
La Cartella Colori della Fender era una vera e propria selezione dei Cataloghi della General Motors / Dupont, e strizzava l’occhio al fiorente mercato automobilistico, assoluto protagonista del rinnovamento dell’America del dopoguerra. Il mondo dell’Automotive Americano aveva infatti capito in anticipo rispetto ai tempi quanto fosse importante offrire al cliente finale la possibilità di personalizzare i prodotti “su misura”, rinnovando offerta anno dopo anno.

Il legame di Fender con il design automobilistico era forte, e il primo tentativo di fondere l’uso di elementi in metallo cromato lucido e colori vivaci  visti nelle bellissime auto americane risale al 1946, quando Leo progettò gli ormai storici amplificatori “Woody”, dotati di un pannello frontale rivestito di tessuto color giallo/oro, rosso o blu, con strisce di metallo cromato lucido a contrasto nella parte anteriore.

Per mettere le cose nel giusto contesto, le finiture personalizzate sono state offerte sugli strumenti Fender ben prima che fosse rilasciata la prima cartella colori dell’azienda, intorno  al 1960. Gli  amplificatori “Woody” e   le “chitarre lap steel” risalgono infatti alla metà degli anni ’40, mentre la nota “disponibile in un colore DuPont Ducco a scelta del musicista ad un costo aggiuntivo del 5%” apparve per la prima volta nelle schede tecniche per la Stratocaster e il Precision Bass intorno al 1956.
Alcune delle più iconiche Fender Stratocaster della metà degli anni ’50 in colori custom  sono probabilmente  la Strat ’54 Gold di Eldon Shamblin, quella rossa di Pee Wee Crayton, la Black 1955 di Howard Reed o quella bianca di David Gilmour del ’54 con parti dorate, ma, anche se Fender offriva queste finiture già dagli anni ’50, è assai raro e difficile rinvenire strumenti dell’epoca ancora intatti e con una finitura diversa da quella standard.

Anche se Fender non ha mai mantenuto un registro di produzione analitico, oggi siamo in grado di stimare dei periodi e numeri di produzione dei colori custom, grazie anche agli strumenti pubblicati negli anni sui libri dedicati, alle liste redatte da Collezionisti (su tutte la celebre “Werner’s List”), ed anche grazie ai registri degli strumenti venduti presso i Negozi del settore.

Questo ha permesso di evidenziare quali di quei colori offerti nella tabella di Fender fossero più richiesti, tanto che oggi li possiamo considerare come “colori comuni”, mentre altri, che sono stati prodotti in quantità minori, sono considerati “rari”.

Bisogna logicamente considerare che solo una porzione di tutti gli strumenti prodotti negli anni ’50 e ’60 è arrivata a noi in condizioni originali, infatti, essendo di fatto “strumenti da lavoro” dei musicisti, moltissimi sono stati modificati, riparati, e il “rinnovamento della finitura” (re-fin) era una delle modifiche più comuni, per seguire la nuova moda del momento o per migliorare l’aspetto della verniciatura ormai deteriorata dall’uso.

Un altro aspetto interessante e degno di nota è che la Fender verniciava i corpi degli strumenti in lotti / sessioni di produzione, piuttosto che uno alla volta, anche se sono documentati piccoli lotti personalizzati “una tantum” in occasione del NAMM show o per altri scopi pubblicitari / endorsements di artisti.

In genere, le chitarre rosse erano le più richieste, soprattutto in Europa, grazie alla leggenda della chitarra britannica Hank Marvin ed alla sua iconica band “The Shadows”, infatti la richiesta di Fender Stratocaster in colore rosso era molto alta nella metà degli anni ’60.

Che ci crediate o no, la passione per la musica di Hank Marvin è il motivo principale per cui oggi vediamo molte chitarre Fiesta Red e Candy Apple Red, forse i due colori più prodotti  in assoluto tra quelli “comuni”.
Ma non per questo tutti i rossi offerti da Fender sono considerati “comuni”, ad esempio il Dakota Red, che è una tinta più scura e intensa rispetto al Fiesta, è difficile da trovare.

Una domanda tipica tra gli appassionati è quale sia il colore più raro mai realizzato, e dal punto di vista della Fender, questa domanda non troverebbe risposta, dal momento che tutti i colori venivano offerti al medesimo costo, ma come abbiamo appena spiegato, è stata in realtà la domanda dei clienti che ha determinato i numeri di produzione per ogni colore, risultando nella loro eventuale “rarità” al giorno d’oggi.

Oggi a Vintage Vault siamo felici di presentarvi questa incredibile chitarra Fender, che presenta forse uno dei colori custom più rari in assoluto:

1964 Fender Stratocaster Foam Green su Surf Green - Seriale L56924
Questo incredibile esemplare è stato trovato dal mitico Gil Southworth Jr. nel 1985, e da allora è stato conservato in alcune Collezioni di alto profilo, ragion per cui le cicatrici e l’usura che osserviamo oggi sono il risultato di quanto avvenuto nei primi 20 anni di vita dello strumento.

Neck
Il manico, realizzato nell’estate ’64, presenta una base di acero con una bella finitura originale vissuta, e una tastiera in palissandro brasiliano scuro con i mitici “clay dots”, decalcomanie originali, tasti con ancora una discreta suonabilità e il capotasto in osso anch’esso originale. Non ci sono modifiche né ai legni né alle finiture.

Body
Il leggero corpo in ontano presenta un’esclusiva finitura “Foam Green” di fabbrica, applicata su una base “Surf Green”, colore ancora più raro. Era assolutamente comune alla Fender applicare i colori in lotti di verniciatura, ed eventualmente “verniciare sopra” quei body che rimanevano inutilizzati per qualche motivo, per un difetto nella finitura o semplicemente perché non richiesti dal reparto vendite della Fender Sales.
Sebbene molte persone lo chiamino “SeaFoam Green”, Fender non ha mai usato quella  tonalità di colore, che è, in effetti, distinta. Il colore utilizzato da Fender, chiamato “Foam Green”, fu introdotto dalla GM/Buick nel 1956, con il codice Dupont 2253, e rimase disponibile nelle color chart fino al 1969.
Il Surf Green fu dismesso invece prima, nel 1965, ed è probabilmente uno dei colori più rari di tutti i tempi, con pochissimi pezzi originali documentati. Sviluppato da GM / Chevrolet nel 1957, con codice Dupont 2461, fu offerto da Fender, con scarso successo, tra il 1960 ed il 1965.
Questa Fender Stratocaster è stata verniciata alla fabbrica in Foam Green su Surf Green, sopra il tipico primer bianco utilizzato per i colori Custom di quell’epoca.
Il numero di serie dello strumento, che rientra nel range dei “L5xxxx”, fa parte di un lotto di produzione all’interno del quale ci sono diversi esempi documentati con finitura “Foam Green”, sia nella Werner’s List che recentemente rinvenuti, tra cui una “unico proprietario” anch’essa del 1964, scoperta alle hawaii nel 2021.
La chitarra è stata ampiamente suonata nei suoi primi 20 anni di vita, e mostra fieramente le sue cicatrici e l’usura, rivelando l’incredibile finitura Surf Green che appare al di sotto della mano finale in Foam Green.
Grazie al naturale ingiallimento del trasparente nitro, la finitura è ricca di sfumature che virano dal verde acqua all’azzurro, particolarmente evidenti nelle zone di usura naturale.

Hardware
Tutte le parti metalliche sono originali e non sono mai state modificate e/o sostituite, ed aldilà di una normale usura e un po’ di arrugginimento superficiale, si presentano tutte in ottime condizioni funzionali.

Plastic Parts
Tutte le parti in plastica sono originali, dal bellissimo battipenna “verde” in celluloide a 3 strati al set abbinato dei copri pickups, manopole e switch tip. Anche la piastra copri molle del tremolo è originale.

Electronics
La chitarra, costruita alla fine dell’estate del 1964, presenta 3 pickup “grey bottoms”, datati Settembre  1964 in timbro giallo e avvolti con il medesimo filo in Formvar usato in precedenza.   Tutte le connessioni di saldatura sono ancora quelle originali di fabbrica e i tre potenziometri CTS originali risalgono alla 20° settimana del 1964.

Tone
Le Fender Stratocaster prodotte tra la metà e la fine del 1964, le ultime “Spaghetti logo” rappresentano probabilmente una delle migliori versioni delle Stratocaster “curved board” (1962-1965). In particolare, la prima generazione di pickup “grey bottoms”, realizzati con filo Formvar, sono molto apprezzati tra musicisti e collezionisti. Questa chitarra non fa eccezione, e suona magnificamente, con una grande uscita bilanciata per tutti e 3 i pickup, ricca di armoniche e sustain.

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[EN] 1964 Fender Stratocaster Foam Green over Surf Green - serial L56924

Back in the 60s, you could have ordered your personal Fender guitar in your favourite custom color for a 5% additional cost, and Fender offered a very nice and broad palette ranging from classical pastels colors to metallic finishes, directly inspired by the Automobile market and its never ending quest for “made to measure” array of options for their customers. 

Fender’s connection to the Automotive design was strong, and the first attempt in merging the use of polished chrome metal elements and bright colors seen in the beautiful American cars dates back to 1946, when Leo designed the now infamous “Woody” amps, which were offered in bright Gold, Red and Blue colors, with contrasting polished chrome metal strips in the front.

To put things in the right perspective, Custom-color finishes were offered on Fender instruments well before the company’s first color chart was released, circa 1960. In fact, Factory finished, custom colored Amplifiers, “lap steel guitars” date back to the mid 40s, while the note “available in a DuPont Ducco color of the player’s choice at an additional 5% cost” only appeared for the first time in spec sheets for the Stratocaster and Precision Bass around 1956.

Some of the most iconic mid 50s Fender Stratocaster in custom colors are probably Eldon Shamblin’s gold ’54 Strat, Pee Wee Crayton’s red one, Howard Reed’s Black 1955, David Gilmour white ’54 with gold parts, but although, as explained earlier here, Customer requests for non-standard finishes were indeed a reality in the early days, that said, finding genuine custom colored Fender finishes from the 50s other than Blonde (which was a custom option when not used on Teles and Esquires) remains a fairly rare occurrence nowadays.

Nowadays, thanks to a number of resources, from book charts, collector’s lists, to Dealers sold gear portfolios, we have been able to determine that some of those colors offered in Fender’s chart were the most requested, hence they’re labelled as “common”, while some others, that were produced in less quantities, are considered to be “rare”.

Another interesting note worth mentioning is that the Fender Factory typically produced colored guitars bodies in production painting batches, rather than a one-by-one “custom” thing, although small “one off” custom batches are documented, especially for a trade show or advertisement / endorsement purposes.

Typically, red guitars were the most requested, especially in Europe, thanks to British Guitar Legend Hank Marvin and his iconic band The Shadows, so those were in high demand in the mid 60s.

Believe it or not, Hank Marvin is the main reason why today we see a lot of Fiesta Red and Candy Apple Red guitars, possibly the two most produced colors ever among the “common” ones.
But not all the reds offered by Fender are considered “common” at all, for example Dakota Red, which is a darker and richer tint compared to Fiesta, is hard to find.

A typical question among Guitar aficionados is “which is the rarest color ever made?”, and technically, that was never a thing at Fender, since any of those colors available in their chart had the same cost, but as we just explained, the customer’s demand determined the production numbers for each color, resulting in their eventual “rarity” nowadays.

Today at Vintage Vault we’ve this very rare guitar, a 100% original and Factory finished:

1964 Fender Stratocaster Foam Green over Surf Green – serial L56924
This incredible example has been found by American Guitar legend Gil Southworth Jr., back in 1985, and it’s been part of an important collection for years, thus its scars and wear has been earned in the first 20 years of the guitar’s life.

The neck
The neck, made in summer ‘64, features a solid maple with a beautiful worn-in original finish, dark Brazilian rosewood fingerboard with clay dots, original decals, frets with still some decent playability in them, and the original bone nut. There are no modifications done to either woods or finish.

The body
The lightweight Alder body features a unique, factory “Foam Green” finish, sprayed over a even rarer “Surf Green” undercoat. It was absolutely common at Fender to spray colors in batches, and eventually spray-over those among the batch that remained unused for some reasons, from a flaw in the finish or just because not requested by Fender Sales.
Although many people call it “SeaFoam Green”, Fender never used that color shade, which is, in fact, distinct. The Fender Color, called “Foam Green”, was introduced by GM / Buick in 1956, with Dupont Code 2253, and lasted in Fender Color charts up until 1969.
Surf Green was abandoned earlier, and it’s probably one of the all-time rare colors for Vintage Fenders, with very few genuine pieces documented. Developed by GM / Chevrolet in 1957, with Dupont Code 2461, it was dismissed by Fender in 1965.
This very guitar has been Factory Painted Foam Green over Surf Green, over the typical white primer used for Custom Colors in that era.
Featuring a serial number that falls within the L5xxxx range, it’s part of a “Foam Green” painted production batch, with a few other examples documented in Werner’s List and another, one owner, Fender Stratocaster 1964 discovered in Hawaii in 2021. The guitar has been extensively played in its first 20 years of life, and it fiercely shows its scars and wear, revealing the incredibly cool Surf Green Finish appearing from underneath the final Foam Green coat.
Thanks to the yellowed clear coat, the finish has achieved a beautiful warm color, with a broad palette of blues and greens due to the exposed areas from play-wear.

The Hardware
All the metal parts are original to this instrument, and in excellent working conditions besides showing the typical rust and play wear, from the Kluson Tuners to the Pat Pend saddles, from the bigger jack cup screws to the neck bolts.

The Plastic Parts
All the plastic parts are originals, from the 3 ply celluloid “green” guard to the matched set of pickup covers, knobs and switch tip. The tremolo back cover plate is also original.

The Electronics
The guitar, built in late summer 1964, features 3 powerful and awesome sounding “grey bottoms” pickups, September dated in Yellow stamp and featuring the earlier used Formvar wire. All the soldering connections are pristine from the factory and the 3 original CTS pots date to the 20th week of 1964.

The Tone
Fender Stratocasters made in mid to late 1964, the last of the “Spaghetti logos” are possibly one of the best sounding Stratocaster made during the “veneer” board era (1962-1965). In Particular, the first generation of the “grey bottoms” pickups, sill made with Formvar wire, are widely appreciated among players and collectors. This very guitar is no exception, and sounds magnificent, with a great balanced output within all 3 pickups, with a spanky treble edge and amazing sustain.
chitarre elettriche fender stratocaster vintage vault
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