Quando ero bambino, il mercoledì mi ricordava tre cose belle:
- ero nato di mercoledì;
- Topolino usciva di mercoledì;
- il mercato del paese si tiene di mercoledì.
Dal momento che non nascero più d mercoledì, che crescendo il mio interesse è migrato dal Topolino alla Topolona, ho deciso stamattina di salvare almeno il mercato e farci un giro, aprofittando di una commissione (leggi, riprendermi l'acconto dall'aenzia di viaggi, visto che non sono riusciti a trovarmi un volo Ibiza-Treviso o Verona).
Devo dire che un po' per il lavoro, un po' per il PC e un po' per le amicizie che mi hanno negli ultimi anni portato un po' fuori dalla vita mio paese, i piccoli cambiamenti che ho colto mi son sembrati significativi:
Anzitutto, il parcheggio (che quando ero bambino era un campo di grano e che da poco ospita pure un ripetitore al centro) sembrava un formicaio di auto in cerca di posteggiarsi tra due linee bianche (altre facevano a meno di una linea, accontentandosi del ciglio della strada).
Hanno aperto due nuove banche... Sulla stessa strada dove ce ne stavano già sette. Fortuna che ho il conto in posta, sennò non ricorderei qual è la mia, però se un giorno decido di rapinare passo con un caterpillar e sono a posto!
Il 50% del mercato è tenuto da cinesi, sorprendentemente sembra che li ccomprino in pochi i loro vestiti mal cuciti e coi coloranti cancerogeni. I più preferiscono quelli cinesi, venduti dai miei connazionali, son sempre cinesi, ma sembrano fatti un po' meglio...
In ogni caso, alle 10:30 il banchetto delle brioche aveva finito i bomboloni e tutta la pasticceria e finché i bomboloni vanno a ruba, vuol dire che l'economia locale va bene.
La bancherella di articoli caccia-pesca già non c'era da anni (quanti soldi c'ho buttato!), perché il commerciante era riuscito ad aprirsi un negozio, ma ora ha chiuso pure il negozio e al suo tempo non ho trovato ne la vecchia bancherella, ne tantomeno un megastore della caccia-pesca.
L'omino che vendeva polli, galline, pulcini, anatroccoli, conigli, anatre che da bimbo mi facevano impazzire nonostante la puzza che distribuiva, ho preferito tenermi l'illusione che, magari, esiste ancora.
Ho visto un uomo comprare una pentola in ghisa da uno dei commercianti della "vecchia generazione". Mentre la metteva in una busta, l'uomo spiegava al cliente tutte le raccomandazioni per un corretto utilizzo, lavaggio e manutenzione per garantire al prodotto una lunga durata. Porca vacconza, questo tipo di commercio lo stiamo perdendo! Ora vai in un supermercato, dove il prodotto sai a malapena dove è stato fabbricato e quando si rompe lo butti via. Ci vendono roba di cacca, a basso costo (mca tanto poi) ma irreparabile, perché tanto se si rompe lo ricompri e va a finire che non siamo manco più capaci di ricucrci un bottone della camicia! Stiamo disimparando pure a cucinare, addirittura i ristoranti ci stanno cascando perché metà dei listini spesso è pieno di prodotti precotti!
Io le cose son sempre stato abituato a farmele, se potevo, da piccolo mi ci divertivo, mi ci diverto pure ora. Sono andato in un negozio di elettronica per prendermi un po' di materiale che mi serviva per farmi una ciabatta per le spine del rack come volevo io e c'ho speso quindici volte tanto che comprarmela al supermercato!
A uno dei banchi alimentari ho visto Matteo, era mio compagno di liceo, ottimo studente, lo avrei visto bene all'università, ma ha sceltodi seguire l'attività di mercato di suo padre. Lo saluto da distante, credo non rimpianga la sua scelta coraggisa e penso di poter stare contento per lui.
Rientrando verso casa trovo un vigile giovane mai visto. Piccolo comune il nostro, li conosciamo tutti, ma siccome in provincia ci tengono a coprire il territorio di autovelox, i comuni hanno messo "in comune" le forze dell'ordine. Praticamente una cooperativa!
Il giovane vigile parlava con una coppia anziana, le poche parole che ho colto del discorso son bastate: ".. se esci fuori a cena hai fretta di rientrare in macchina per la paura..."