di James Marshall [user #1289] - pubblicato il 24 giugno 2004 ore 08:37
James Marshall scrive "L'interessante articolo di Matteo Barducci, comparso su Accordo alcune settimane fa, mi ha fatto scoprire le chitarre Shergold, strumenti usati da uno dei più popolari gruppi rock-progressive. Io ho scoperto relativamente da poco questo genere musicale nato 35 anni fa, mi fa piacere scoprire siti Internet, libri (è ottimo "Progressive & underground" di Cesare Rizzi, di cui Accordo si occupò a fine 2003), ristampe discografiche che se ne occupano, ma trovo che in generale se ne sappia poco. E' un peccato a mio avviso, perchè il genere comprende una discografia vastissima che può dare nuovi stimoli ed ispirazione a chiunque ancora oggi. Un elemento importante del progressive è la presenza delle tastiere, in tutte le forme, dai "normali" Hammond ai proto-sintetizzatori quali mellotron, mini-moog e altre astruserie che oggi possono fare quasi sorridere ma per l'epoca rappresentavano nuovi universi sonori. Il ruolo delle chitarre è comunque tutt'altro che secondario nel progressive, e qui arrivo al punto dell'articolo. Dico che mi dispiace vedere sei triliardi di siti dedicati sempre alla solita dozzina di guitar-heroes, e non vedere nemmeno una paginetta su alcune figure chitarristiche che spesso ebbero intuizioni davvero geniali. A me personalmente, poi, fa impazzire quel sound "vero" e ruspante; e non si dimentichi che forse l'unico vero denominatore comune del progressive è l'elevata capacità tecnica dei suoi protagonisti.Per tutti questi motivi vorrei ora proporvi una piccolissima carrelata su alcuni nomi "minori", dove l'aggettivo è riferito esclusivamente alla loro popolarità, con ciò escludendo personaggi noti ai più quali Franco Mussida, Robert Fripp, Steve Howe, Greg Lake, Steve Hackett, Martin Barre, Peter Hammill. Non conosco certamente il progressive dalla A alla Z, in ogni caso, quindi ogni commento o aggiunta è più che benvenuta, soprattutto per quanto riguarda strumentazione e tecniche chitarristiche."