Ieri, forse DAVVERO per la prima volta, ho percepito il "piacere" dei risultati dell'autocostruzione di baggianate (perché sì, ho sempre pensato in ottica baggianata).
Con la scusa di provare quasi in anteprima la nuovissima Stratocaster American Vintage del mio caro amico, ho tirato fuori quintali di pedalanza e ampli boutique.
La boutique è la scrivania di camera mia.
Abbiamo collegato la Strato al Boosted Muff (di cui parlo nel mio secondo post del diario), al Multifuzz e al RuviDDistortion. In sequenza sono un Muff Fuzz con in cascata un LPB-1, poi un approccio al Big Muff di nuova filosofia, e uno spudorato clone di MXR Distortion+. Il primo e l'ultimo hanno come differenza sugli originali, l'uso di diodi al germanio.
Il tutto entrava nel Ruvid'FCT, di cui ho parlato nel mio primissimo post sul diario. In pratica una mini testata da mezzo watt con cascode boost. Il cono un banale Celestion Tube 10.
Beh il tempo è volato via. Ci siamo divertiti per due orette circa, mentre il mio amico suonava e io gli attaccavo la roba sotto ai piedi. E mi sono meravigliato da solo, in senso positivo, della purezza del suono. Tutti circuiti molto semplici, ma a quanto pare molto efficaci. E' stata proprio una bella soddisfazione.
Commentate chi vuole, dite la vostra, quanto siete boutique o vintage, o se avete anche voi scoperto quanto è buono il big muff con le pere.