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Ibanez back to 80's RG350M
di [user #16167] - pubblicato il

Ok, capelli cotonati ci sono, chiodo di tre taglie più grandi, c'è, pantacollant zebrati, perfetti, stivaletti, presi! Chitarra... Dannazione, la strato non è proprio anni 80! Quante volte vi siete trovati in questa situazione? Non disperate! Ora l'Ibanez, vi viene incontro, proponendovi un oggettino che non sfigurerà accanto ai vostri stivaletti Buffalo Bill pitonati!
Ibanez back to 80's RG350M
L'RG350M Limited Edition, si presenta come una normalissima RG, anche se normalissima non è proprio la definizione corretta. Corpo in tiglio, o basswood per chi legge dall'estero, manico Wizard II, in tre pezzi di acero e tastiera 24 tasti anch'essa in acero con dots neri con tasti jumbo ed infine ponte Edge III. Fin qui tutto ok direte, la solita Ibanez RG, ma è proprio qui che casca l'asino! Ovviamente non si parla di voi, ma di un ipotetico asino. Questa trasgressiva chitarrina infatti presenta delle features davvero interessanti. La più evidente, anche al buio, è il colore: giallo, anche se garantisco che definirlo giallo è riduttivo. Continuando sul tema dell'estetica non si possono non citare la paletta in tinta e cosa non da poco il logo Ibanez cromato, che contribuisce non poco all'appariscenza (o tamarraggine che dir si voglia) del risultato finale! Completano il tutto le manopole nere in metallo e il battipenna anch'esso nero a tre strati. Dal punto di vista tecnico invece vanno citati i pick up, nella classica configurazione H-S-H, rispettivamente un Infinity 3 al manico, Infinity S al centro e Infinity 4 al ponte. Ma basta con questa tecnica lista della spesa e passiamo al suono e al feeling di questo gioiellino tutto glam!
Ibanez back to 80's RG350M
Imbracciandola si nota subito che oltre a essere tutto sommato leggera, è perfettamente bilanciata. Cominciando a coccolarla qua e là si nota subito che tutto è al posto giusto, leva, potenziometri e selettore sono tutti dove vorreste che fossero. Il manico (avvitato) è scorrevole come ogni buon manico Ibanez e assieme ai tasti jumbo rende facilissimo schiacciare le corde, fino al 24° tasto, facilmente raggiungibile grazie all'ormai famoso smusso. Attaccati tutti i cavi del caso diamo un primo orecchio alla chitarra con il volume a zero. Ok, non è una chitarra acustica, però vibra bene, anche se il tiglio non è il miglior legno per questo tipo di test, ma la lucente nippo/cinesina si difende bene! Ora con un ultimo accordo silenzioso ruotiamo la manopola del volume, che aumenta in modo progressivo e lineare da zero a dieci, o da zero a sei milioni, insomma usate la scala che volete tanto numerini sulle manopole non ce ne sono! Fa sempre piacere sapere che si può sfruttare l'intera corsa di un potenziometro, cosa che spesso sulle chitarre di fascia media risulta un po' problematica. Ora non resta nient'altro da fare che mettere un bel loop aggressivo di batteria e iniziare a rockeggiare!
Iniziando il test sonoro, si capisce in men che non si dica che questa sei corde è studiata per molteplici usi, anche se i puliti non sono di certo fenderiani, sono comunque ottimi e per niente freddi, le posizioni due e quattro utilizzano gli humbucker splittati, regalando un tone adatto alle ritmiche un po' come in una stratocaster. I due pick up doppi in posizione uno e cinque stupiscono per la corposità e non risultano per niente freddi, come si poteva pensare data la filosofia costruttiva della serie RG, molto votate al metal e all'high gain. Come era prevedibile però questa non è una signora in abito da sera ma una donna con chiodo e catene! Con i distorti infatti tira fuori il meglio di sé. Il suono è semplicemente pauroso, aggressivo, potente, saturo, e mai impastato, nemmeno al manico, che pur avendo un suono molto più carico di medi e bassi, restituisce sempre note ben distinte e cristalline. Il pick up al ponte ha ovviamente molti più acuti e medi rispetto al cugino e gratifica il rocker con note belle potenti e precise ideali negli assoli. Ci siamo dimenticati del piccolo single coil li mezzo, starete pensando! Per niente invece! Nonostante la “manovra a tenaglia” dei due Humbucker non si fa per niente intimorire, passando dalla posizione 1 o dalla 5 alla posizione 3 noterete semplicemente un cambio di timbro, e un suono più tagliente (ovviamente resta un single coil), ma non sarete assaliti da crisi di astinenza da volume! Ovviamente l'uso del singolo è indicato soprattutto per le posizioni 2 e 4, come detto prima.
Ultimo dettaglio, non per importanza, è il ponte. L'Edge III è veramente un signor ponte, stabile e fluido, in accoppiata col blocca corde permette dive bomb estremi senza ritrovarsi al chitarra accordata sei toni sotto!
Prima di concludere la recensione però è doveroso citare i pochi difetti riscontrati qua e là. Per prima cosa va citato il set up di fabbrica, abbastanza scarsino, con l'action non molto alta, ma molto abbassabile, cosa ovviamente risolvibile in quattro e quattr'otto. A livello estetico invece non si nota niente di strano, tutto è realizzato con cura, i colori sono ben stesi addirittura la paletta ha un micro binding nero. Unico neo nella costruzione è un nodo nell'acero del manico, nella parte posteriore che risulta comunque trascurabile.
Bene amici accordiani, Porkie Pig direbbe “Que..que..questo è tutto!”, se siete rimasti affascinati da questa chitarra vi consiglio di andarla a provare, e affrettatevi perchè è una serie limitata (e meno male diranno alcuni!). Esiste anche una versione tutta nera per chi si facesse scoraggiare dall'eccessiva lucentezza!
Vi lascio ora al video, in cui ho cercato di far sentire quanto anni ottanta fosse questa chitarra!
350m chitarre elettriche ibanez rg
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