Che dire... sarà anche passato un bel po' dalle vampate punk con gli imposters, sarà che quando uno ha il dono non è che può nasconderlo, sarà che lo adoro e quindi non sono molto obiettivo ma c'è da dire una cosa: questo è davvero un bel disco.
I precedenti (senza prendere nemmeno in considerazione le deludenti prove orchestrali, un po' oltre le capacità del nostro) erano sempre ottimi lavori ma molto più difficili, più stratificati. Prima dovevo comprare il cd, metterlo in macchina (dove ascolto il 90% della musica) e sentirlo almeno tre volte per metabolizzarlo e rendermi finalmente conto della sua bellezza. Questa volta invece, preso dall'impazienza e dal fatto che non posso uscire, l'ho scaricato e l'ho ascoltato direttamente dal pc ma...
Miracolo! Già al primo ascolto avevo un sottiso ebete di godimento sulle labbra mentre mi sorbivo un pezzo dopo l'altro gustandomeli al primo assaggio.
Un disco immediato, di country, certo ma molto pop, cosa che il nostro Elvis sa fare meglio, melodie semplici, canticchiabilissime, di quelle che ti si piazzano in testa sì ma con arrangiamenti degni della sua genialità con strati su strati di chitarre che i intrecciano con organi e tastiere che si intrecciano ancora con steel guitars, il tutto supportato da un groove di basso e batteria che non sbrodolano mai oltre i loro confini ma che si fanno sentire e apprezzare. Una cura maniacale per i particolari che ne fanno, come per un capo d'alta sartoria un pezzo di rara eleganza.
Ora penso che tornerò ad scoltarlo ancora e ancora perché già so che ad ogni ascolto coglierò una nuova sfumatura, un nuovo suono che prima non avevo notato ma, senza il quale, tutto sarebbe diverso e meno bello.
E naturalmente appena fuori correrò a comprare il cd perché si sa, anche il feticiscmo vuole la sua parte!