di polaroidblog [user #26857] - pubblicato il 28 febbraio 2011 ore 18:47
Proprio adesso che sarebbe facile e prevedibile alzare il livello dello scontro (ovvero il muro dei feedback, le nebbie degli echi, le raffiche di fuzz), gli Asobi Seksu pubblicano il lavoro più limpido e terso, forse anche il più apertamente pop, della loro intera carriera. La band newyorkese, che con “Citrus” nel 2006 si era affermata come abile interprete di uno shoegaze imponente ed epico, ma capace anche di farsi impalpabile e sognante, ora decide di sciogliere parte di quel velo di mistero che circondava la propria musica.