Gran bella struttura il museo Sterner, ordinato, ricco di una moltitudine di pezzi ben catalogati… insomma, faceva al caso mio. Girovagando e rubacchiando qui e là, mi imbattei a un certo punto nella riproduzione di un catalogo di vendita tedesco degli inizi del 1900 della ditta Schuster & Co. Riportava il disegno di un tipo di capotasto mobile brevettato negli Stati Uniti nel 1894 da Lars L. Filstrup.
Il museo non lo possedeva ma per amor di completezza ne aveva riportato la rara immagine. L’oggetto mi parve subito familiare. Abbandonato il monitor del computer, aprii il cassetto dove tenevo le cose di chitarra ed eccolo lì, con il suo corpo in ottone, in splendida forma malgrado i cent’anni. Ce l’avevo da una vita ma non ricordavo e non ricordo da dove provenisse. Forse dall’interno della custodia di una delle tante vecchie chitarre acquistate, probabilmente una classica. La prima cosa che feci fu quella di fotografarlo e di mandare uno scatto al tenutario del Museo. Questi, Mr Anders Sterner si rallegrò per la scoperta e mise subito la foto nella categoria dei capotasti mobili caricati a vite. Questi dispositivi a vite sono noti fin dal 1800, sono molto affidabili e godono di una buona regolabilità.
I modi di impiego della vite sono molto vari. Questa in genere preme direttamente sul manico o su un suo braccio mobile che a sua volta preme sul manico. Altre volte serve a stringere il giogo, sia esso di materiale cedevole (spago, stoffa o altro) o rigido (metallico). Ovviamente questi dispositivi erano di fattura artigianale.
Vi offro la foto e la dicitura quale appare sul sito che vi invito a visitare.