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Ashdown Mibass - Piccolo e cattivo!
Ashdown Mibass - Piccolo e cattivo!
di [user #16167] - pubblicato il

La casse per basso con i loro sistemi di bass-reflex, i coni da quindici pollici e il legno spesso pesano svariati chili. Per evitare di massacrare le nostre vertebre oltre il dovuto meglio munirsi di una testata abbastanza piccola da nascondersi in uno zaino.
Sicuramente non è la testata per basso più piccola al mondo, ma sicuramente per le dimensioni merita il podio. Già dall’aspetto esteriore si capisce che non ci troviamo certo di fronte a un giocattolino, né tantomeno abbiamo tra le mani uno scadente amplificatore da casa giusto per allenarsi in vista delle prove in saletta.
Solido case in metallo ben rifinito un sacco di controlli e 220 watt scalpitanti. Possono sembrare pochi, ma dopo un pomeriggio speso a giocare con il MiBass collegato a una 8x10 possiamo garantire che di potenza non ne manca. Ma prima di shakerarci le budella con i 150Hz passiamo in rassegna la ricca dotazione di questa mini Ashdown.
Marchio di fabbrica il Vu-meter, qui in versione ridottissima, ma perfettamente funzionante con LED integrato per il clip, utilissimo per regolare al meglio il livello d’ingresso con il gain, dopo aver selezionato il pulsante active in caso si stia utilizzando un basso attivo. Proseguendo la panoramica verso destra, troviamo l’equalizzatore semiparametrico a sette bande perfetto per sagomare alla perfezione il nostro sound. Creare un enorme muro di suono per una rock song o emergere con decisione per una parte slap o un solo.
Con i potenziometri si possono selezionare le frequenze che con i fader potranno essere tagliate o boostate, con la possibilità di bypassare completamente il circuito di EQ e utilizzare esclusivamente quello del proprio basso. Per ampliare ulteriormente la tavolozza di colori offerta, troviamo i controlli Deep e Shape. Il primo aggiunge una quantità spropositata di basse rendendo il suono letteralmente enorme, perfetto per tener testa anche al batterista più chiassoso del globo. Con il secondo invece si passa a un suono definito sul sito ufficiale “slap happy tone”. Effettivamente l’aumento di medie riesce a far emergere il suono con decisione.


Ashdown Mibass - Piccolo e cattivo!


Sul retro, oltre alle due uscite speakon/jack, troviamo l’uscita DI, fondamentale su un amplificatore per basso, soprattutto di dimensioni così ridotte. Sarà possibile infilarsi nella custodia questa testatina e suonare in diretta nell’impianto una volta giunti sul palco senza dover rinunciare al suono ricercato in ore e ore di prove, un paradiso.

Per finire con la dotazione di bordo, troviamo ovviamente il controllo di volume e il comodissimo ingresso con mini-jack per poter suonare su una base senza bisogno di un PA, come nel caso del nostro test. Ultima manopola il potenziometro che agisce sul volume del line-in per mixare il sound del basso con quello della canzone.

Accendiamo finalmente la piccola testata, regoliamo il gain in ingresso. A ore nove con volume a circa un quarto già la pressione sonora è enorme. Sembra che i watt messi in gioco siano ben più dei 220 dichiarati. Ma spingiamoci ancora un po’ più su fino all’accendersi del LED che indica il clipping. Volume strabordante, ma quello che impressiona è il sound caldo, pieno di botta. Quello che ci si aspetterebbe da un buon amplificatore per basso di prezzo più alto. Inserendo il deep, le pareti dello studio iniziano a vibrare, ma nonostante tutto il suono resta sempre bello definito. Anche nei passaggi più veloci le note restano scandite e intellegibili. Forse ci saremmo aspettati un po’ più di variazione nel sound inserendo lo shape, ma nulla che non si possa rimediare con i controlli dell’equalizzazione. Da sottolineare la precisione con cui questi lavorano, permettendo di scolpire alla perfezione il suono per ottenere quello più adatto al contesto e al nostro gusto. I fader per boostare o tagliare le frequenze sono molto sensibili, già spostandoli di pochi millimetri trasformano il sound in maniera decisa, una caratteristica, questa, da non sottovalutare.

Ashdown Mibass - Piccolo e cattivo!

Nella prova video che trovate qui sotto abbiamo messo alla berlina il MiBass con Hermes Locatelli. Con l’ausilio di qualche base mandata direttamente nell’ingresso line-in abbiamo passato in rassegna i più svariati generi musicali. In nessuno di questi abbiamo faticato a trovare il suono ideale. Dal funk al pop passando per il latin e il rock. Promosso a pieni voti.

Un amplificatore dalle dimensioni ridotte, prezzo contenuto, ma una dotazione più che completa. Nel caso 220watt non bastassero, Ashdown ha inserito nel catalogo anche la versione da 550 che promette una buona dose di cattiveria. Da provare assolutamente, magari abbinato a una delle casse matched con cono da 10 o da 12 pollici.

In attesa di trovarlo dal vostro negoziante ecco la nostra prova con Hermes Locatelli. 

amplificatori ashdown mibass
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