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Artec QDD Quadra Channel: overdrive on board
Artec QDD Quadra Channel: overdrive on board
di [user #32554] - pubblicato il

Piccolo, comodo, true bypass e con quattro sonorità differenti per tutti i gusti. Il Quadra Channel di Artec sound è un overdrive da montare direttamente all'interno della propria chitarra per spaziare dai leggeri boost fino ai suoni ad alto guadagno con lo scatto di un potenziometro.
Mi è stata appena consegnata dall'amico Gianni Zacchetti questa Fernandes, chitarra che tiene gelosamente come muletto per testare ponti, pickup, e soprattutto qualsiasi ammennicolo elettronico possibile e immaginabile.
Questa volta "mi tocca" provare un controllo/potenziometro Life Long Music, da montare direttamente nel vano posteriore della chitarra. In pratica è un piccolo circuito alimentato dalla classica pila 9 volt che, a detta del costruttore, dura ben 3mila ore e assicura una circuitazione perfettamente controllata e silenziosa.
Il modello in prova è l'Artec QDD Quadra channel sound controller, un overdrive on board in grado di proporre diversi suoni che vanno a ricostruire le più comuni distorsioni selezionabili mediante un potenziometro a scatto. I preset sono essenzialmente un boost, un crunch, un classico overdrive e un distorsore tipo Boss, come riferimento sonoro, in quanto lo richiama all'orecchio e mente.

Artec QDD Quadra Channel: overdrive on board

Vediamo nel dettaglio i vantaggi decantati dal costruttore:
- assenza totale di ronzio che normalmente il cablaggio di vari pedali potrebbe introdurre nel routing
- la dicitura "Clean tone" credo sia da intendersi senza perdita di frequenze acute, elemento che a volte con circuitazioni di bassa qualità risulta effettivamente un difetto riscontrabile, anche se nei suoni intermedi il tutto risulta un po' gommoso, tagliato sulle alte e un po' ingolfato sulle basse
- true bypass, infatti il controllo nella sua prima posizione disinserisce le sue funzioni lasciando intonso il timbro dello strumento sul quale è montato.

Il potenziometro si presenta come tutti i controlli di questa natura e fuoriesce dallo strumento con il solito alberino finemente zigrinato.
Gianni ha optato per una manopolina a becco, così da avere subito sott'occhio la sua posizione e quindi relativo suono, anche se credo possano esserci pochi dubbi visto la drasticità di cambiamento timbrico.
Resta il fatto che la forma lo rende facilmente "acchiappabile" e quindi di comodo utilizzo mentre si suona. Immaginandolo invece con la classica manopolina tonda, nel doverlo muovere sullo scatto successivo ci sarebbe bisogno di stringerlo tra le dita, e quindi sarebbe più difficoltoso controllarlo.


Passo finalmente alla prova. 
Le prime due posizioni, esclusa la prima che "spegne" il tutto, si presentano in successione per grado di presenza e disponibilità di volume. Suonano come un boost e un crunch molto leggeri di gain, quindi con una saturazione avvertibile solo suonando degli accordi. La reazione sotto le dita è buona da subito, ottima per linee solistiche con il pulito, però gonfio e intellegibile. Splittando i pickup sulla posizione al manico e provando il crunch rispetto al boost, si ottiene un livello di gain dignitoso fino a suonare gli AC/DC, ma quelli meno cattivi e saturi. Ottimo come il tutto reagisce alla forza che imprimo sulle corde. Ho utilizzato il termine "reagisce" non a caso, perché come vuol essere per sua natura un crunch, il primo elemento di piacere nell'utilizzarlo è la grande escursione di sonorità timbrica e dinamiche ottenibili con la sola sensibilità di tocco. Quindi accarezzando le corde, a patto di avere un buon volume sul master dell'amplificatore, il risultato è un timbro caldo e rotondo, spingendo con più forza il plettro le note escono come proiettili, precisi e senza sbavature, facendo comunque sentire il classico grattino che tanto può piacere sui duoble stop o bicordi e power chord.
La seconda posizione risulta una semplice accentuazione della prima.
Se comincio a picchiare con forza le corde mi fa quasi venir voglia di roteare il braccio tanto è l'innalzamento di volume e relativo gain.

Passiamo poi al terzo, quello prima definito come overdrive che ricorda vagamente il sound del pedale giallo Boss, con il difetto però di non poter agire con i relativi controlli, quindi te lo tieni cosi com'è, e molto dipende ovviamente sulla chitarra su cui è montato.
Nulla da aggiungere se non pregi e difetti radicalmente insiti in quel sound, per molti semplicemente un giudizio radicale: o lo ami o lo odi.

L'ultimo suono disponibile è un zanzarosissimo distorsore, (definito dal produttore hi-gain, personalmente ho molte perplessità su questa classificazione). Attenzione, non uso il termine "zanzaroso" in senso dispregiativo, anzi replica perfettamente certe sonorità rock/metal forse un po' retrò, ma valide e credibili, quindi poca dinamica, suono molto compresso, scarico sulle medie, sufficienti basse e sopratutto alte frequenze a gogo.
Sarebbe perfetto abbinato a tempi sopra i 200 bpm magari con batteria e doppio pedale, forse anche i capelli cotonati, ma sicuramente tinti!

Artec QDD Quadra Channel: overdrive on board

I suoni alla fine mi hanno convinto per quello che è, cioè un oggetto da 30/40€ comprese spese di spedizioni (attenzione, si compra in sterline).
Ammettendo di non avere conoscenze elettroniche di base, visto i pochi fili da saldare, potrebbero volerci, compreso magari un setup dello strumento, una o due ore di lavoro, magari facendo aggiungere un piccolo switch che divide l'humbucker se presente, andando così ad aggiungere ulteriori possibilità sonore.
Non da meno il pregio della reazione di natura analogica di poter quindi  scaricare le distorsioni tramite il volume, ottenendo così ulteriori sfumature, senza contare la praticità di avere tutto incorporato nello strumento.

Ho immaginato di andare a una jam senza ampli e pedale overdrive, ho provato la chitarra direttamente nel mixer, pensandolo come l'unico attrezzo in dotazione nel locale live. I primi due suoni sono ancora gestibili, il terzo è stato un po' come mettere un gatto al guinzaglio, mentre l'ultimo mi ha fatto pensare a un colpo di motosega impazzita verso le prime due file di pubblico, forse non troppo diverso dalla realtà di escludere l'amplificatore. Il risultato è stato davvero poco musicale, ma comunque lascia intravedere spazio di sperimentazione.

Nell'insieme è assolutamente da provare, e visto tutto sommato il basso costo da comprare quasi a scatola chiusa.
artec effetti e processori qdd
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