di gwynnett [user #9523] - pubblicato il 30 novembre 2012 ore 19:04
Se la divina Maria Callas riuscisse in qualche modo a tornare in questo mondo per indossare di nuovo gli abiti di scena e cantare a suo modo, ovattando i picchi con l’agilità della sua estensione e leggendo molto da lontano la rigidità delle partiture, ci offrirebbe una modulazione almeno diversa dai moderni stereotipi ed immediatamente riconoscibile nella sfera del belcanto. Ma fu dote naturale o meticolosità nella preparazione della voce, fu ricerca e continua correzione o genialità spontanea che le valsero l’appellativo di “divina” ?? Furono entrambe le cose per un risultato che raggiunse il culmine nell’Andrea Chenier di Umberto Giordano, quando offrì le innumerevoli sfumature di una voce da soprano emettendo frequenze irripetibili senza mai eccedere, stridere od urlare.
Quindi, scendendo nel pratico, una modulazione, nel canto come in una frase eseguita con uno strumento, potrebbe rimanere bellissima ed inconfutabile nell’ideazione, ma fortemente discutibile nella rivelazione qualora la voce o il mezzo meccanico od elettronico non fossero ideali.
Ed è proprio questo il traguardo che si cerca di raggiungere in un concetto ottimale di amplificazione, sia rivolto verso le frequenze basse che in quelle acute, partendo dall’identificazione di uno stile ed adeguando, con artifici elettronici, le risposte.
La più raffinata progettazione sarebbe vanificata dall’uso di componenti scadenti per quanto riguarda quelli passivi come resistenze, condensatori, potenziometri, e la non eccellenza di quelli attivi come valvole o semiconduttori penalizzerebbe inesorabilmente la resa finale.
Il mercato mette a disposizione tubi a vuoto costruiti diversi anni addietro e mai usati, come pure semiconduttori eccellenti costruiti con criteri rigidissimi ed ottimi materiali. Un sistema di amplificazione non deve avvalersi necessariamente di valvole termoioniche per suonare al meglio e vi assicuro che un progetto con ottimi semiconduttori offre maggiori garanzie rispetto ad un altro con pessime valvole a corredo.
Il New Old Stock presenta a volte prezzi proibitivi aggiungendo troppo valore alla categoria ma il risultato può lasciarci attoniti per l’incredibile diversità del suono a parità di circuitazione. Il sistema di saldatura interna, molto particolare fino ai tardi anni settanta, costituisce già una differenza essenziale ed a questo si può aggiungere la fierezza costruttiva di tutto il resto, come i supporti ed i materiali usati.
Ossido di bario, leghe ricche di nichel, impalpabilità delle numerose volute dalla forma ellittica o elicoidale conferiscono quella unicità irripetibile con gli attuali sistemi costruttivi, certamente più veloci e precisi ma che non si avvalgono della purezza e dell’irrinunciabilità di alcuni materiali, ormai troppo costosi per la produzione attuale condizionata dai grandi numeri e da una inopportuna frettolosità di immettere il prodotto sul mercato.