di gwynnett [user #9523] - pubblicato il 10 dicembre 2012 ore 23:58
L’ultimo Second Hand è stato per me una vera scuola, un vasto territorio di scambio, che mi ha fatto uscire dal pragmatismo rigido e silenzioso delle mie circuitazioni rivelandomi, solo attraverso un pacato discorrere, soluzioni che nessuna ricerca o sperimentazione avrebbero mai potuto svelarmi.
Con l’occasione voglio ringraziare la direzione di Accordo ed in particolare l’ottimo Jurgen, che con tanta amicizia ha voluto concedermi un angolo in quel magnifico trionfo di musica e di comunicazione che tutta la manifestazione si è dimostrata.
Ero lì anch’io, insieme con il mio Lorenzo e con un piccolo amplificatore che ha suonato con forza e dignità a dispetto della sua piccola potenza, destando interesse e curiosità tra i numerosi visitatori tra i quali anche molti musicisti, alcuni molto noti, altri soltanto splendide testimonianze di un lavoro assiduo, sia con lo strumento che con i modi ed i mezzi per rivelarlo.
Già alcuni mesi prima diversi accordiani mi avevano chiesto di disegnare e realizzare qualcosa che fosse idoneo principalmente per amplificare l’acustica, meraviglioso strumento dalle mille sfaccettature, prezioso mezzo di espressione che tuttavia presenta un atteggiamento abbastanza ostico all’atto di essere amplificato.
Il suo pickup di tipo piezoelettrico si dimostra spesso troppo esuberante, gonfiando i bassi a dismisura o premendo troppo sulle frequenze acute, tanto da rendere molto spesso laboriosa un’accurata modellazione del suono per la rassegnata dannazione del musicista.
Un piccolo ragazzo dai modi gentili e le dita agili era seduto in un angolo imbracciando una vecchia Ovation e discorreva con un amico sulla seria difficoltà di un “live” con l’uso di un amplificatore. Dopo il tempo di una birra ne sapevo molto di più riguardo questo strumento e già cercavo di elaborare, solo mentalmente, una soluzione elettronica per attenuare senza troncamenti e per esaltare senza esagerazione il vasto pull di frequenze da manipolare con cautela e giudizio.
L’incontro con un grande della chitarra acustica che voi tutti ben conoscete, Paolo Pilo, e le poche parole scambiate nel rumoroso ambiente del SHG hanno forse disciolto le ultime perplessità ed oggi, ad un mese dalla manifestazione, posso dire di essere abbastanza avanti in una mia idea di amplificazione di questo strumento, idea forse non avveniristica e neppure innovativa ma senz’altro valida o almeno giusta per la mia poca esperienza maturata in una condizione di “non chitarrista”.
Ci siamo salutati con il grande (anche fisicamente) Paolo con la promessa, da parte mia, di tenerlo informato sugli sviluppi di un eventuale apparecchio adatto a quel tipo di strumento sul quale lo pregherò di esprimere un giudizio severo ed autorevole.
Penso sarà necessario ancora qualche mese e spero vivamente che sbocci come un fiore a primavera.