A volte il suono soddisfa ma la potenza non basta. Raddoppiare le testate può essere un'idea, ma come collegarle tra loro? Ecco come impostare due amplificatori come master e slave o farli andare su due canali separati e indipendenti.
Ho una testata Laney Cub Head, dalla potenza di 15 watt, che abbino a una classica 4x12 Marshall. La testa ha due possibilità di uscita (8 o 16 ohm).
La mia idea era quella di acquistare una seconda testa, visto anche il prezzo davvero basso, e "gemellarla" alla prima entrando nella stessa cassa, con lo scopo di duplicare potenza e impatto sonoro. In pratica ottenere 30 watt.
Vi chiedo: è possibile? Se sì, quali collegamenti andrebbero fatti per ottimizzare tale accoppiamento e, soprattutto, evitare di arrecare danni alle attrezzature?
Inoltre, con due testate, la chitarra andrebbe mandata ai due input utilizzando, per esempio, un line selector? Ho inoltre sentito parlare di abbinamenti Slave/Master.
Confesso il mio smarrimento, e ringrazio chi mi potrà aiutare.
Risponde Pietro Paolo Falco: accoppiare amplificatori è possibile e si fa anche piuttosto spesso. Il metodo da te citato, del master e slave, è l'ideale. Basilarmente si tratta di collegare l'uscita di un amplificatore all'ingresso di un altro. È un sistema solitamente usato per portare il proprio suono preferito in palchi troppo grandi o troppo piccoli per l'amplificatore che lo produce. Bisogna sottolineare, però, che il collegamento non va assolutamente fatto inserendo l'uscita dell'altoparlante di un amplificatore nell'ingresso strumento di un altro: sarebbe un bel guaio.
Quando un chitarrista crea il suo suono con un piccolo amplificatore e poi si trova a suonare su un palco più grosso, una soluzione può essere usare come slave un ampli più potente. Per fare ciò entra con la chitarra nel suo ampli di sempre, fa il suo suono e poi collega il line out (o un'uscita Slave apposita) al line in (return, per intenderci) di un amplificatore più potente. Facendo ciò, viene sfruttata la sezione preamplificatrice (con tonestack e tutto il resto) del primo amplificatore accoppiata al finale del secondo. Bisogna comunque ricordarsi di collegare un carico al primo amplificatore, senza il quale un valvolare rischia seri danni. Qui entrano in ballo apparecchi come il THD Hot Plate, che viene collegato all'uscita dell'altoparlante e dispone anche di un line out ideale per uno slave (e fondamentale qualora il tuo ampli master non disponga di un line out). Così facendo puoi sfruttare il primo ampli a pieno, non solo il suo preamplificatore, e insieme godere della potenza di quello che hai scelto come slave.
Il tuo slave può essere un amplificatore di potenza superiore o inferiore al master, a seconda del volume di cui necessiti, pur conservando il tuo sound di sempre.
Naturalmente questo utilizzo viene a cadere dal momento in cui vengono usati due amplificatori uguali. Se il tuo fx loop è in parallelo, però, puoi uscire dal send del primo ampli ed entrare nel return del secondo. In questo modo entri con la chitarra nel primo ampli, fai il tuo suono da quello e sfrutti due finali insieme.
Anche un box ABY può essere una soluzione valida: in questo caso, potresti creare anche due regolazioni di tono differenti sui due amplificatori.
Se con due amplificatori vuoi usare un solo cabinet, infine, devi fare i conti con l'impedenza. Le casse 4x12, anche se hanno due ingressi, solitamente sconsigliano di usarli contemporaneamente: non puoi infilare due segnali negli stessi altoparlanti. Per usare una sola 4x12, dovresti separare i coni a due a due, assicurarti che l'impedenza sia giusta per l'ampli e solo allora potrai collegarli ai due finali, ognuno col suo jack elettricamente separato. Sarebbe come usare due 2x12, ma immagino tu debba modificare il wiring della tua cassa.
Se te la senti di fare quest'operazione, puoi approfondire il discorso sulle impedenze con .