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Ibanez DT520FM: back to the future
Ibanez DT520FM: back to the future
di [user #16167] - pubblicato il

La Ibanez Destroyer è una chitarra in grado di smuovere molti cuori, soprattutto tra gli appassionati del marchio. Abbiamo avuto il piacere di avere per le mani l’ultima versione presentata nel 2013 la DT520FM con il suo look accattivante e una dotazione tecnica di tutto rispetto. Quindi ecco a voi un Quaini in un’inedita versione eighties ma senza capello cotonato.
La Ibanez Destroyer è una chitarra in grado di smuovere molti cuori, soprattutto tra gli appassionati del marchio. Abbiamo avuto il piacere di avere per le mani l’ultima versione presentata nel 2013 la DT520FM con il suo look accattivante e una dotazione tecnica di tutto rispetto. Quindi ecco a voi un Quaini in un’inedita versione eighties ma senza capello cotonato.

La giusta via di mezzo tra design moderno e retrò se si volesse riassumere in poche parole l’Ibanez DT520FM. Nata nel 1975 sulla base della Gibson Explorer, divenendo però nel corso degli anni sempre più aggressiva fino ad arrivare alla versione DTT700 armata di pick up devastanti e con un look da metallara di razza, degna rappresentante della serie X, uscita di catalogo qualche anno fa. La 520Fm invece è un vero e proprio salto all’indietro, abbandonati i colori tenebrosi eccola sfoggiare uno sgargiante cherry sunburst e un top in acero fiammato che poggia su di un body in mogano. Come da tradizione per questo modello il manico, anch’esso in mogano in un sol pezzo è incollato al body, l’origine gibsoniana del progetto si fa sentire. Tastiera a 22 tasti con splenditi inserti in madreperla e abalone.
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Per quanto riguarda l’elettronica invece troviamo una coppia di DI Marzio originali, made in USA, più precisamente un Tone Zone color crema al ponte e un Air Norton con cover cromata al manico. Scelta estetica ovviamente e che si abbina perfettamente al look retrò della DT520FM. Look non scelto a caso, ma che ricalca alla perfezione quello della DT400 a cui la 520FM si ispira.

L’elettronica si completa infine con un selettore a tre posizioni situato sul corno inferiore, in una posizione un po’ inusuale se si è sempre suonato con chitarre tradizionali e da tre potenziometri, due dedicati al volume e uno al tono.

Superata lo scoglio del cercare di farla stare su un normale poggiachitarre oppure di appoggiarla al muro nella sua gig bag in dotazione eccoci armeggiare con la forma non del tutto standard a cui abituarsi non è cosa da trenta secondi. Effettivamente la DT è una chitarra che dà il meglio di se suonata alle ginocchia, oppure molto in verticale, la cosa che all’inizio mette più in difficoltà infatti è la parte più pronunciata del body che impedisce al gomito destro di andare nella consueta posizione, ma insomma con un po’ di pazienza ci si abitua, in fondo una DT ha calcato numerosi palchi in giro per l’Italia al collo di Giacomo Castella, quindi la comodità nell’uso live non è certo messa in dubbio.

Veniamo però alla nostra DT520FM. Il manico a differenza di quello che ci si aspetterebbe da una Ibanez con questo look così 80’s è bello cicciotto e ricorda molto quello di una Explorer Gibson. Il psso è considerevole ma non eccessivo, inoltre la chitarra è ben bilanciata e si veste bene, nell’uso in piedi. L’accordatura è garantita sempre da un set di meccaniche all’altezza e dal ponte fisso Tight Tune, progetto originale ibanez che abbiamo visto montato anche sulla Roadcore.

Partiamo dai puliti. I due humbucker scelti per la DT non sono quanto di più spinto offrisse il catalogo DI Marzio ma certo non sono due can che dormono anzi. Il Tone Zone, bello ciccio e abbastanza compresso offre dei puliti sempre pronti a incresparsi al minimo variare del tocco, l’Air Norton, leggermente più garbato e carico di bassi non è da meno. L’idea di aggiungere uno split avrebbe certo giovato, ma non sarebbe stata una vera reissue. 

Il crunch, come ci aspettavamo è da subito bello corposo e carico di potenza. Il sustain dato dal manico incollato e dai legni è ottimo e si fa subito sentire, interessante ovviamente sia la posizione al ponte più aggressiva che quella al manico, perfetta per qualche ritmica hard rock. 

Passando alla distorsione vera e propria la DT mette a nudo tutte le sue caratteristiche migliori. L’output generoso dei pick up fa la sua parte, unito al sustain generale dello strumento permette di fare bending lunghi con vibrati di cuore, quelli perfetti per iniziare un assolo in una bella ballad.


In definitiva la DT520FM è una Limited Edition succulenta e ben realizzata. Materiali ottimi, cura nei dettagli, a partire dal binding fino agli inserti in madreperla per non parlare del look generale dello strumento che ricalca quello della 400 ma che a distanza di trent’anni fa ancora la sua porca figura. Se riuscite a trovarla in qualche negozio non fatevi sfuggire una prova. Il prezzo che si attesta intorno ai 650 euro è in linea con le caratteristiche dello strumento, soprattutto se si considera che è una limited edition. 

Ibanez è un marchio importato da Mogar
520FM chitarre elettriche DT ibanez
Link utili
Ibanez è importata da Mogar
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