Ciao a TuttiSono Paolo...chitarrista da sempre ed accordiano da poco.
Volevo fare una piccola riflessione su alcune problematiche che chi suona dal vivo conosce bene, ed a cui spesso si pone poca attenzione o quantomeno ci si rassegna dinanzi ad esse.
Dopo parecchi concerti (comunque sempre in piccoli contesti) in pub o palchi sono sempre più convinto di aver trascorso più tempo a:
- Accordare
- Riaccordare
- Sperare che questo o quel cavetto non saltassero
- Che nessuna corda si rompesse
- Che i jack non frigessero o che l'alimentatore non ronzasse
- Trasportare pesi sovraumani
piuttosto che suonare , essere tranquillo, lasciarmi andare mentalmente alla musica che eseguivo.
Non so se rendo l'idea ma questo, a prescindere dalla strumentazione che si usa, specie se complessa e pesante è sempre avvenuto....e l'aggiunta di questo o quel pedale (perchè è più figo o è più buono...) da un lato mi dava soddisfazione, ma dall'altro complicava le cose.
Ma allora, tolti i casi in cui si è dei professionisti con backliner in contesti super mega..., non ha più senso una strumentazione minimale? una strumentazione comunque affidabile ma povera (in termini di quantità)? Non ha più senso un combo comodo e leggero, una chitarra di media qualità e 5 pedali tutti in front?
Personalmente ritengo di si, ed ecco perchè sto risolvendo con un setup cosi fatto:
- Marshall DSL 40C
- T rex soulmate (sto pigliando informazioni ) ottima perchè ha tutto con un unica alimentazione e zero cavetti
- VGS stage pro, con p.u. buoni e ponte evertune "inscordabile" e rivoluzionario "mentalmente"
Voi avete anche questo problema? Come lo avete affrontato? E lo avete risolto?
Un abbraccio!