Ridgewing: la chitarra modulare in carbonio che entra in una 24 ore
di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 09 settembre 2015 ore 07:30
La chitarra Ridgewing sprigiona vibrazioni attraverso un reticolato in fibra di carbonio, si smonta in pochi secondi senza perdere l'accordatura ed è capace di entrare in una borsa dalle dimensioni di una 24 ore. È una novità del 2015, ma la sua storia comincia nel lontano 1981.
Un piccolo laboratorio nel New Hampshire ha lavorato alacremente per reinventare la struttura della chitarra elettroacustica pensando di pari passo al suono e alla trasportabilità. Quello sfornato da Ridgewing è uno strumento modulare e personalizzabile, leggero come pochi e seriamente incapace di passare inosservato su qualunque palco.
Nell'era moderna, Ridgewing Guitars fa la sua prima apparizione nella primavera del 2015, quando presenta al pubblico la sua invenzione in occasione dell'ultimo SXSW di Austin. Una chitarra elettroacustica componibile cattura l'attenzione dei visitatori con un corpo insolito, basato su una cornice single-cut spessa e solida a cui è fissata una sorta di graticola a fare da top. Il suono proviene da un piezo, ma il ponte in cui è montato non è fissato su un "manico di scopa" centrale, bensì proprio su quella serie di filamenti che, a quanto pare, sono il segreto della sua generosa capacità di risuonare.
La storia della chitarra Ridgewing, in realtà, comincia nel lontano 1981. In quell'epoca, il liutaio e ingegnere Tim White era alla ricerca di un'alternativa ai classici top per chitarra acustica al fine di incrementare il volume degli strumenti e conferire loro un suono più aperto e brillante. La sua prima creazione in questo senso fu una 12-corde modificata sostituendo il top con una griglia in fibra ottenendo risultati - pare - straordinari per tono e proiezione. Tutti i passi della sua storia sono raccontati a questo link, passando per l'infelice flop della prima Chrysalis con cassa in cuoio interamente realizzata dal suo team per finire con la svolta segnata dall'avvento del disegno CAD e della stampa 3D.
Nella sua ultima incarnazione, la Chrysalis ha un manico in fibra di carbonio con su una tastiera in palissandro. Si tratta di prodotti di alta fascia, costruiti artigianalmente e senza badare a spese, quindi non è raro trovare esemplari arricchiti da intarsi di impressionante complessità e rara pacchianeria. Pensate per gettare le basi di un'ipotetica chitarra del futuro, possono essere dotate delle classiche meccaniche Sperzel bloccanti ma non disdegnano l'opzione delle automatiche TronicalTune. Ma l'innovazione è nel body. Il corpo è composto da una cornice su cui è fissata una griglia in fibra di carbonio, studiata per favorire la trasmissione delle vibrazioni con una resistenza elevata e un peso minimo. La forma è ispirata alle ali di una libellula, che è anche il simbolo del marchio. Il ponte è fissato direttamente su questa come unico punto di contatto sul corpo e, stando ai produttori, il risultato finale riesce a richiamare sotto molti aspetti le proprietà dei più classici top in legno.
Per la sua particolare struttura, la chitarra Ridgewing può essere smontata pezzo per pezzo e diventare così una delle travel-guitar più interessanti in circolazione, capace di essere smontata in pochi secondi, entrare in una borsa dalle dimensioni di una 24 ore e di essere rimontata altrettanto velocemente senza perdere l'accordatura. La resistenza agli stress conferita dalla fibra di carbonio fa sì che il repentino cambio di tensione provocato dallo smontaggio del manico e conseguente allentamento delle corde non sortisca alcun effetto negativo sulla stabilità dell'insieme.
Se abbracciare un reticolato di carbonio con giochi di luci colorate che corrono tutto intorno (sì, c'è anche un prototipo con un centinaio di LED multicolore lungo la cornice) è troppo per l'utente tipo della chitarra elettroacustica da viaggio, Ridgewing produce anche versioni dall'aspetto più tradizionale con top di copertura in varie essenze. La struttura interna resta comunque invariata, come anche il suono, che proviene da un piezo con i relativi controlli posti appena sotto il ponte. All'interno c'è una batteria al litio, ricaricabile via USB e con un'autonomia di circa 100 ore per ciclo.
Il video diffuso da Ridgewing offre un'idea piuttosto chiara del suono della chitarra e della praticità nello smontaggio. Altri video sul canale YouTube ufficiale mostrano esempi suonati e brevi clip di approfondimento.
Sarà dura pensare di poter imbracciare una Ridgewing in Italia, ma l'esempio del liutaio statunitense potrebbe stimolare la fantasia di qualche creativo nostrano che sui materiali alternativi e sulla ricerca sonora sopra le righe ci ha basato la propria carriera, da DiDonato a Weapon. Resta il fatto che, a me, la Chrysalis nella versione blu e dorata fa semplicemente perdere la testa.