di Andrea Bagnasco [user #70] - pubblicato il 15 novembre 2000 ore 13:27
Da un po' di tempo a questa parte mi sono fatto la personalissima
convinzione che le G&L siano tra le migliori (o proprio le migliori)
elettriche disponibili sul mercato, nella grossa famiglia delle chitarre
che per look e per suoni possono dirsi di ispirazione 'fenderiana'. Tra
l'altro sarebbe un errore considerarle semplici cloni, in quanto le G&L
sono vere e proprie sorelle minori (in senso cronologico) delle Fender,
figlie di quello stesso Leo Fender che tutto cominciò nel lontano 1948, col
primo prototipo di Broadcaster. Infatti, dopo aver venduto l'omonima
azienda nel famigerato 1965 alla CBS, e dopo aver collaborato con la Ernie
Ball Music Man durante gli anni '70 (sfornando tra l'altro lo splendido
basso Sting Ray), il beneamato Leo pensò che fosse noioso starsene con le
mani in mano a contemplare i risultati del proprio lavoro e fondò, insieme
con l'alter-ego George Fullerton, la G&L guitars (e G&L infatti sta proprio
per George & Leo). In seguito, Fullerton vendette la sua quota societaria
a Leo Fender, così l'acronimo G&L cambiò significato e diventò Guitars by
Leo. Mica male, no? Oggi la G&L produce su scala medio-piccola nel suo
stabilimento su Fender Av. a Fullerton, California (e dove, se no?!)
chitarre e bassi che rappresentano la naturale e definitiva evoluzione del
Fender-pensiero. Ma passiamo all'oggetto in questione.Già
introdotta (con scarsi risultati) negli anni '80 come proposta G&L sul tema
'shred guitar', la Comanche è stata epurata sia nelle forme che
nell'elettronica per diventare quello che adesso rappresenta essenzialmente
una variazione sul tema Stratocaster (il nome, un po' pacchiano, però è
rimasto).Finita in un tipico, immacolato 'blueburst' traslucido,
questa Comanche propone un 'contoured body' (finalmente 'contoured' come si
deve, come era sulle belle Strato vintage) in swamp ash (letteralmente:
frassino di palude), legno tipico delle solidbody Fender, piacevolmente
leggero ed essenziale per un suono arioso e 'twangy' (il frassino è un must
per le telecaster!). Il manico è in acero (lievemente marezzato) in 2
pezzi, caratteristica dovuta alla particolare tecnica di inserimento del
truss-rod tipica di tutte le G&L. Questa costruzione garantisce una
maggior stabilità e robustezza, rispetto al classico metodo utilizzato
sulle Fender ('skunk'). Tastiera in palissandro tagliato (finalmente!)
'sul quarto' e di generoso spessore (anche qui, come nelle Stratocaster pre
'65). La forma del manico è un bell'ovale, con poca spalla e dorso curvo,
con sufficiente legno da permettere una presa 'classica' con pollice 'che
avvolge', in pefetto stile Hendrix. La finitura del manico è un satinato
scorrevolissimo. La giunzione manico-corpo è ineccepibile. Non presenta
il minimo spiffero e passa a pieni voti la prova della scheda
telefonica.L'hardware è di prima qualità: potenziometri CTS,
selettore a 5 posizioni CRL, tremolo 'dual fulcrum' di brevetto G&L (bello!
Ottimo feel e resistente ad una dose canonica di abuso. Non garantisco per
le dive bombs...ma in questo caso, proprio tutta la chitarra sarebbe
sbagliata). Il capotasto è il Graphtech, per garantire scorrevolezza con
l'uso del tremolo, meccaniche autobloccanti Schaller (cambio corde in 30
secondi netti!). Ma passiamo al piatto forte: i pickup.La Comanche
monta 3 pickup 'Z-Coils', di brevetto e costruzione G&L (no, non sono in
vendita come parte di ricambio, purtroppo!). Hanno una caratteristica
forma a 'Z', data dalla particolare costruzione: 2 bobine, la prima per le
prime 3 corde, la seconda per le altre 3. Quindi, questi pickup sono
single coil (in quanto 1 solo avvolgimento insiste su ciascuna corda), ma
ottengono un effetto humbucking perché le 2 bobine sono avvolte in senso
opposto. Geniale! Definire il suono di questi pickup devastante è fare
poco. Sensibilissimi al tocco e con un output molto superiore a quello dei
single coil 'normali', sono in grado di produrre uno spettro tonale
impressionante. Questa è la classica chitarra da 'isola deserta': anche
grazie ad un micro switch, le possibilità di suoni offerti coprono tutto il
consueto terreno Stratocaster (e con che qualità!), e vanno oltre. Sono
infatti disponibili le configurazioni che vedono il p-up al manico e al
ponte attivi (tipo Telecaster), e tutti i 3 p-up insieme (per il massimo
del funky!). Qualcosa di analogo si era già visto sulla Fender Strat negli
anni '80 (quella con la paletta colorata, per intenderci). Completano il
quadro dell'elettronica i controlli passivi separati su bassi e acuti, e il
volume (collegato con un piccolo trucco che permette degli 'swells'
assolutamente progressivi, alla Roy Buchanan).Avevo già avuto modo
di provare e apprezzare G&L (Legacy, George Fullerton), così come altre
chitarre, di ispirazione Stratocaster (comprese le varie Buscarino, Tom
Anderson, ecc.), ma questa Comanche ha una personalità tutta sua. Non sto
a tirarla alla lunga perché non serve: ben fatta e appagante, suona bene in
tutti i modi, distorta, pulita, in between, all'amatriciana, ecc.
Nonostante i miei sforzi, non sono riuscito a cavarci un suono meno che
ottimo, non uno solo. Copre con autorevolezza tutto l'ambito Fender e si
spinge oltre (da ridere di gioia il pickup centrale da solo: è in grado di
tirar fuori dei colori alla P-90 sorprendenti! Puro Neil Young!).Se
siete arrivati fin qui e non avete ancora sbavato, siete senza speranza.
Se invece come me avete la smania per i bei suoni e le belle chitarre
Fender vintage, questa Comanche è il miglior regalo che possiate farvi.
Buona musica a tutti!