VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Yamaha SLG200S: la Silent Guitar al suo apice
Yamaha SLG200S: la Silent Guitar al suo apice
di [user #17844] - pubblicato il

Il desiderio di una chitarra acustica libera da problemi di feedback, con la trasportabilità di una travel guitar e la praticità di un’elettrica può diventare realtà con l’ultima Silent Yamaha.
Yamaha ha una lunga esperienza nel campo della “chitarra acustica silenziosa”. La Silent Guitar, con il modello SLG100 prima, con la serie SLG130 poi e ora con la gamma SLG200, ha insegnato che un’accurata progettazione e un’elettronica all’altezza possono essere capaci di dare vita a suoni più che convincenti accompagnati da una lista di plus impossibili nel mondo della chitarra acustica convenzionale. Ne abbiamo raccontato la storia in questo articolo. Di seguito, entriamo più in confidenza con una SLG200S per conoscerne peculiarità, vantaggi e limiti.

Yamaha SLG200S: la Silent Guitar al suo apice

La SLG200S è la versione steel-string della Silent Guitar Yamaha, cioè quella con corde in metallo sullo stile della chitarra acustica folk, o western.

A guardarla, l’ultima incarnazione della sei-corde giapponese priva di cassa armonica appare più come un’opera di design che uno strumento acustico. Un fine lavoro di pieni e di vuoti, aggraziato ed elegante, delinea i contorni di una chitarra acustica di piccole dimensioni, vicina alle curve di una Grand Concert cutaway ma con il profilo sfuggente di una thinline.
Una calda finitura suburst lucida impreziosisce l’estetica del mogano usato per la porzione centrale del corpo e per la spalla inferiore.

Non c’è una tavola armonica né una vera e propria cassa, ma due cornici per mettere a proprio agio l’occhio e anche il musicista, in quanto risultano essere la chiave per l’ergonomia naturale e accogliente dell’insieme.
Sono entrambe lasciate nude e satinate con venature avvertibili alla vista e alle dita. Acero e palissandro con un profilo rivisitato rispetto alle edizioni precedenti soddisfano chi è meno avvezzo ad abbracciare materiali sintetici.

Le due “ali” sono anche l’elemento che rende la SLG una perfetta chitarra da viaggio. Quella superiore è smontabile e, per entrare nella custodia imbottita in dotazione, occorre rimuoverla.
La chitarra risulta mediamente comoda anche senza il profilo assemblato, con una reminiscenza del mondo elettrico Steinberger e dintorni. L’ergonomia diventa semplicemente ottimale quando si decide di avvitare la porzione superiore mediante le due boccole, in pochi secondi e senza richiedere alcun attrezzo.

Il battipenna è in materiale plastico ABS, sospeso sulla parte vuota della cassa e di dimensioni maggiorate rispetto al passato per offrire un utile supporto alla mano plettrante, qualunque sia la zona delle corde in cui si intende pizzicare.

Capotasto e ponticello in urea generano una risposta familiare per i fan del mondo acustico Yamaha. Manico in mogano e tastiera in palissandro provocano una sensazione genuina da chitarra acustica, complici anche il classico capotasto da 43mm e un raggio relativamente piatto da 15 pollici e 3/4. Il diapason da 25 pollici contribuisce infine a definire un’action mediamente morbida, che non fa sentire il bisogno di abbassare le corde o ridurne la sezione per non affaticare troppo la mano, a tutto vantaggio di timbrica e range dinamico.

La SLG, così com’è, sprigiona un volume estremamente ridotto. Siamo a metà strada tra una chitarra elettrica e una archtop a cassa sottile, con l’ago della bilancia che pende nettamente verso la solid body.
Tale risultato è il perno su cui ruota la genialità della Silent Guitar. Avere uno strumento di fatto privo di cassa dà accesso a tutti i vantaggi di una chitarra a corpo solido. Sul palco non esistono fenomeni di feedback, in casa è possibile suonare letteralmente a qualsiasi orario del giorno e della notte senza temere di disturbare i coinquilini e tutto ciò che serve per registrare un suono di buon livello è un cavo jack.

Yamaha SLG200S: la Silent Guitar al suo apice

In molti sostengono che una buona struttura sia tutto quello che serve per ottenere un timbro accettabile in una chitarra dotata di pickup piezoelettrico. Il piezo però si limita a captare la vibrazione delle corde e non è la soluzione ideale per catturare le sfumature di uno strumento nella sua interezza. Per questo, Yamaha ha sviluppato un’elettronica apposita, basata su un duplice sistema di ripresa.

Il preamplificatore incassato nel sottile “body” della SLG200S si basa sulla tecnologia SRT (Studio Response Technology) e sfrutta due sensori per ricreare le caratteristiche di una microfonazione convenzionale senza le complicazioni e i vincoli che ne conseguirebbero.
Sotto il ponte della Silent Guitar c’è un piezo con elementi separati per ogni corda. Nella chitarra si cela anche un microfono, e l’utente ha la possibilità di miscelare i due segnali fino a trovare l’equilibrio più adatto al caso.
Il risultato è il suono di una chitarra acustica in piena regola, di quelli che non dovrebbero arrivare da uno strumento così ergonomicamente attento, contro ogni logica della liuteria “unplugged”.

Yamaha SLG200S: la Silent Guitar al suo apice

Il sistema SRT lavora su una semplice coppia di pile stilo, oppure attraverso un trasformatore esterno da 9 volt da collegare al bordo inferiore, dietro il battipenna, accanto all’utile presa jack Aux In per esercitarsi o esibirsi su basi esterne.
I controlli comprendono un volume, un blend per miscelare il segnale del piezo a quello del microfono e un equalizzatore a due bande. L’impronta generale è decisamente moderna, con un senso di hi-fi che rende la Silent particolarmente adatta a contesti pop o quando si è di accompagnamento a una band al completo. È un piacere scoprire come i bassi siano curati e come la percussività di corde e “colpi” sul ponte si trasferisca in maniera fedele all’amplificatore. Non c’è traccia, invece, dei rumori da sfregamento contro corpo e cornici. Dettaglio apprezzabile per i musicisti più legati alla tradizione, potrebbe rappresentare un “contro” per chi avrebbe desiderato picchiare e malmenare lo strumento per immergerlo negli scenari più sperimentali.
L’espressività non trova comunque particolari limiti, grazie alla grande sensibilità dinamica dimostrata e alla presenza di alcuni effetti essenziali già a bordo. Un cursore rotativo consente di richiamare due tipi di riverbero e un chorus, incrementandone la presenza man mano che si procede in senso orario.
Il primo tipo di riverbero suona più scuro e mostra un pre-delay minore.
Il secondo si distingue invece per una punta più brillante e un pre-delay maggiore. 
Il chorus suona infine sorprendentemente presente. Utile a bassi livelli per colorare un arpeggio, trova ampia applicazione nei contesti meno convenzionali quando si porta il potenziometro a fine corsa, dove il suono diventa più vicino a quello di un flanger.
Peccato non poter avere chorus e riverbero insieme: il suono asciutto della modulazione potrebbe far sentire la mancanza di un pizzico di ambiente. Nulla che non si possa risolvere con gli effetti ormai presenti in qualsiasi mixer o amplificatore dedicato.

Tutto quello che sentite nel video proviene in diretta dal jack da 6,3 millimetri montato sul retro della SLG. Particolarmente apprezzata è la presenza di un’uscita minijack per le cuffie accanto ai controlli, con cui suonare nel silenzio totale anche adoperando gli auricolari in dotazione.



Il fine ultimo della Silent Guitar è offrire al musicista uno strumento pratico da trasportare, che regali un approccio il più naturale possibile e che non faccia rimpiangere l’assenza di una cassa armonica. La SLG200S è tutto questo e solletica le voglie del chitarrista moderno con dei risvolti appetibili per il professionista quanto per l’amatore. Se sul palco i vantaggi di uno strumento acustico privo di cassa armonica - da amplificare via jack senza troppi complimenti - sono evidenti, la Yamaha si dimostra infatti una compagna ideale anche del semplice appassionato in cerca di una soluzione per non rinunciare alle nuance e all’espressività di una chitarra acustica ma senza dover badare al volume sprigionato e alle distrazioni ambientali.
Nell’era post-Covid, caratteristiche simili diventano d’importanza centrale: i musicisti in convivenza familiare forzata e smart working casalingo converranno.
chitarre acustiche slg200 yamaha
Link utili
SLG200 sul sito Yamaha
La storia delle Silent Guitar su Accordo
Mostra commenti     3
Altro da leggere
L'acustica come non l'hai sentita: Cort Masterpiece e SpiderCapo all'opera
La fenomenale chitarra a cinque corde di Jacob Collier
Le entry level in alluminio e altre stranezze all’asta
Le grandi donne dietro grandi chitarre
Lowden replica la chitarra di Ed Sheeran per una limited edition pregiata
Edge è l’acustica Soundsation con armrest ergonomico
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?
Massa, sustain, tono e altri animali fantastici
Ho rifatto la Harley (Benton ST-57DG)
Il suono senza fama: per chi?
Rig senza ampli per gli amanti dell'analogico
Gibson, Fender e l'angolo della paletta "sbagliato"




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964