Il colosso Amazon è ormai senza freni: dopo aver monopolizzato i maggiori ambiti della vita quotidiana, dall’informatica al reparto casalinghi, la mastodontica creatura del miliardario Jeff Bezos si appresta a fagocitare anche il mercato degli strumenti musicali.
La notizia è freschissima: sul negozio americano compare la prima serie di stompbox dedicati alla chitarra elettrica, tutti marchiati AmazonBasics e offerti ai prezzi super-accessibili a cui il brand ha abituato i clienti con accessori di ogni genere, dai cavi USB alle borse per macchine fotografiche.
Booster, Compressor, Delay, Distortion, Looper, Overdrive e Tuner compaiono in catalogo con prezzi a partire da $ 24,99. Per il momento, sembra che gli stompbox AmazonBasics non siano ancora disponibili sullo store italiano, ma possono essere ordinati dagli USA.
La notizia, di per sé, non è una di quelle che fanno saltare sulla sedia: il mercato degli effetti a pedale è quanto mai affollato e l’arrivo di AmazonBasics era forse questione di tempo. D’altra parte, per una realtà delle sue dimensioni, lo sforzo imprenditoriale è ampiamente sostenibile: non è un segreto che Amazon non produca in prima persona i prodotti AmazonBasics, ma si limiti piuttosto ad acquistarne alla fonte per apporvi il proprio marchio e rivenderli con un prezzo appetibile grazie alla filiera corta.
Tutto fa pensare fin da subito, insomma, che si tratti di pedali rimarchiati, cosiddetti re-branded. D’altra parte, l’estetica dei mini-stompbox ricorda fin troppo da vicino prodotti già noti coi nomi di Kokko, Mosky, Musiclily e altri ancora, acquistabili su Amazon stesso, su Wish, Aliexpress e presso tutta una serie di grossi rivenditori per lo più orientali.
Quella del re-branding, però, non si tratta di una semplice teoria e sono già emerse le prove circa la reale fattura dei modelli: nella sua demo, il canale YouTube Gear Gods ne ha smontato uno e il circuito all’interno rivela nientemeno che la firma di NUX sul circuito stampato.
Dalla sua, NUX ha dimostrato negli anni di avere tutte le carte in regola per godere della stima e della fiducia dei musicisti. E qui nasce una riflessione.
Attualmente in commercio esistono decine di esempi che dimostrano quanto facile possa essere realizzare stompbox interessanti a prezzi contenuti, in particolare se ci si rivolge alla costruzione asiatica e a circuiti già ampiamente rodati dai maggiori marchi, e non abbiamo alcun motivo di dubitare che gli stompbox siano validi. Tuttavia, nel campo musicale come in ogni altro, è importante poter contare sul know-how del produttore: l’acquisto di uno strumento musicale non è un mero scambio di moneta, ma una sorta di contratto di fiducia stipulato tra il musicista e il costruttore. Per un chitarrista è importante sapere che il suo interlocutore è appassionato, competente e in generale “vicino al suo mondo”. Ne va dell'assistenza che il marchio è in grado di offrire, pre e post vendita. Ne va della sua stessa credibilità.
Con Amazon, per ovvie ragioni, tutto ciò non succede, ed emergono subito strafalcioni come le indicazioni nel manuale per cui “il prodotto è inteso per uso personale, non commerciale”, sul cui significato ancora ci interroghiamo.
Curiosa è anche la linea che spiega: “dispositivo con due modalità di funzionamento”, quando gli stompbox non riportano alcuno switch né interno né esterno per modalità d’uso alternative. La questione è così nebulosa che qualcuno ha supposto si riferisse nientemeno che allo switch di bypass del circuito il quale, in effetti, agli occhi di un profano dà accesso a due sonorità diverse. E ci mancherebbe altro.
Una X grossa come una casa sulla questione, infine, la mette la fotografia di corredo agli annunci sul sito. Anche qui, servirsi di un fotografo e di una squadra pubblicitaria competente diventa cruciale quando si ha a che fare con un pubblico così attento, e basta guardare l’immagine con un po’ di attenzione in più per rendersi conto che qualcosa davvero non va, come vedere un pianoforte con sei tasti neri.
Ve la lasciamo qui, certi che il vostro occhio clinico individuerà l’errore in un lampo.
In un mondo che va verso la globalizzazione a tutti i costi, la perdita d'identità è un rischio concreto. Non so voi, ma chi vi scrive non è certo di voler vedere questo, almeno in un campo fatto di pura passione come quello dello strumento musicale.
L’arrivo di nuovi strumenti tra cui scegliere è sempre una lieta notizia e la firma di NUX è una garanzia. Ma, in ogni caso: sul serio, Bezos? Sul serio? |