Se si vuole avere un panorama completo della chitarra classica non si può certo non avere questo tris di assi nella propria biblioteca.
affronta la chitarra dal punto di vista non del guitar hero, ma del suo fidato compagno, il chitarrista ritmico. Spesso dimenticato è il vero motore della band. Malcolm Young, James Hetfield, ma anche Prince, Bob Marley e David Evans, in arte The Edge. Tutti maestri nell’arte del ritmo che hanno saputo creare delle vere e proprie ritmiche devastanti. Dal blues al country passando per Chuck Berry e Van Halen. Ce n’è veramente per tutti.
, invece, guarda tutto dall’occhio del chitarrista solista. Dopo aver approfondito le ritmiche non si può certo disdegnare qualche bell’assolo no? Ecco quindi che in una raccolta con centinaia di lick si affrontano gli stili dei più grandi, partendo da Steve Vai passando per B.B. King, finendo tra le braccia di Knopfler Moor e Malmsteen. Una concentrato di note, alcune velocissime, altre profonde e accorate. Ce n’è davvero per tutti.
, infine, raccoglie il meglio di quanto successo a partire dal fango del Mississippi fino all’inghilterra di Clapton per finire dai più recenti Moore e Ford. A differenza degli altri due si concentra di più sugli stili generici di blues, rispetto agli stili personali ma ai chitarristi famosi come King, B.B. e Albert, Carlton, Ford, Moore è dedicato ampio spazio.
Si finisce con una disamina che si spinge fino al Metal, attraversando qualche decade in un solo colpo per finire a parlare di Jazz, perché alla fine le radici le ha piantate anche lui, belle profonde, nel fango del delta. |