Vandenberg: "Van Halen, il solo Guitar Hero degli '80"
di Gianni Rojatti [user #17404] - pubblicato il 07 dicembre 2020 ore 10:30
Abbiamo chiesto ad Adrian Vandenberg di parlarci degli anni '80, degli spazi enormi che chitarra e Guitar Hero avevano nella musica di quegli anni e dello stato di salute della chitarra rock nello scenario musicale attuale.
"Si dice che gli anni ’80 siano stati la decade dei Guitar Hero. Mi lascia un po’ perplesso questa cosa: bisognerebbe pensare agli anni 70, a che chitarristi c’erano in circolazione e chiedersi se questa affermazione non sarebbe magari più pertinente se rivolta a quel decennio. Forse, prima di tutto, bisognerebbe chiedersi chi è un Guitar Hero.
Negli anni ’70 Eric Clapton era considerato una divinità. C’era gente che scriveva sui muri “Eric Clapton è Dio”: questa cosa è diventata leggendaria! Ma basta andare un attimo indietro negli anni e trovi Jimi Hendrix, per me il più grande chitarrista di tutti i tempi. Così, da quei nomi, la figura del chitarrista solista è diventata sempre più importante fino ad arrivare agli anni ’80. Un decennio in cui - diciamolo - anche chitarristi mediocri hanno iniziato ad essere considerati Guitar Hero.
Se vogliamo usare questa espressione, dobbiamo davvero pensare a chitarristi straordinari, musicisti che portano la chitarra al livello più alto della sua espressione artistica e musicale.
Per intenderci, ti dico chi sono per me degli autentici Guitar Hero; uno è Keith Richards per quanto riguardo l'aspetto meno tecnico e più sanguigno della chitarra. Mentre sul fronte opposto, quello del virtuosismo, l'altro mio Guitar Hero è Eddie Van Halen. In mezzo, perfettamente bilanciato e pronto a prendere il meglio di queste due attitudini, Jimi Hendrix.
Invece, negli anni ’80 era pieno di chitarristi con questa immagine pazzesca, pose da rockstar e quest’aurea da divinità della sei corde. Ma questo succedeva perché c’era di mezzo il music business. La chitarra era popolare e quel rock zeppo di chitarre e chitarristi spopolava. Quindi era il business stesso interessato a spingere e pompare l’immagine dei chitarristi, la popolarità che gli gravitava attorno. Esattamente il contrario della scena jazz, dove trovi dei tizi normalissimi che - senza alcun clamore - se ne stanno seduti e suonano cose che ti fanno cadere la mandibola.
Invece nel business musicale degli anni ’80 c’erano queste capigliature assurde, questi vestiti sgargianti…per carità, era divertente ma non sprechiamo la parola Guitar Hero per tanti di quei musicisti. Se dobbiamo parlare di Guitar Hero degli anni ’80, c’è un solo nome che dobbiamo fare ed è quello di Eddie Van Halen. Da quando è uscito alla fine degli anni ’70 ha cambiato ogni cosa: con la chitarra tenuta alta sul petto fsuonava delle cose incredibili sul palco e faceva sembrare tutto così semplice e naturale!
Quanto a ciò che succede oggi, di sicuro la chitarra non ha un posto predominante nella musica pop e rock: si sono un sacco di synth, beat elettronici, sequenze. Ma ti dirò: non sono dentro a questi generi e non me ne curo molto. Quello che conta è che se scavi appena un po’ sotto la superfice del mainstream trovi un sacco di musica rock, hard rock e metal dove la chitarra continua ad avere un ruolo predominante. Penso, per esempio, alla mia band, Vandenberg 2020: siamo quattro ottimi musicisti che fanno un sacco di fracasso con batteria e amplificatori. Certo, la chitarra non ha lo spazio che aveva negli anni ’80. E questo tipo di musica non passa alla radio. Ma chissenefrega…"