In netto contrasto con la dichiarazione «final f*ck you to 2020» che accompagnava “No Son of Mine”, “Waiting on a War” è invece una maestosa opera melodica con un crescendo continuo che esplode nel finale.
Dave Grohl ha raccontato il personale aneddoto che l’ha ispirato per la canzone: "Da bambino, crescendo nei sobborghi di Washington DC, ho sempre avuto paura della guerra. Avevo incubi di missili nel cielo e di soldati nel mio cortile, probabilmente causati dalla tensione politica dei primi anni Ottanta e dalla mia vicinanza al Campidoglio della Nazione. La mia giovinezza è stata trascorsa sotto la nube oscura di un futuro senza speranza. Lo scorso autunno, mentre accompagnavo a scuola mia figlia di 11 anni, si è girata verso di me e mi ha chiesto: "Papà, ci sarà una guerra?' Il cuore mi è affondato nel petto mentre guardavo i suoi occhi innocenti, perché ho capito che ora viveva sotto la stessa nube oscura di un futuro senza speranza che avevo sentito 40 anni fa. Quel giorno scrissi "Waiting On A War". Questa canzone è stata scritta per mia figlia Harper, che merita un futuro, come ogni bambino.
Il brano è stato presentato in anteprima live al Jimmy Kimmel Live.
Il nuovo album “Medicine At Midnight”, disponibile in , uscirà il prossimo 5 febbraio in diverse versioni: digitale, CD e vinile.
Prodotto da Greg Kurstin e dai Foo Fighters, registrato da Darrell Thorp e mixato da Mark “Spike” Stent, “Medicine At Midnight” racchiude in 37 minuti 9 tracce.
Si tratta del decimo disco della band che quest’anno ha festeggiato 25 anni di carriera costellata da dozzine di Grammy, numerosi premi, riconoscimenti e concerti in tutto il mondo.
|