Il primo a lanciarsi in questa inedita avventura è Bebo con un di 5 tracce, disponibile da oggi, scritto con le mani in tasca, metaforicamente e no: «Come uno che passeggia. Mettendo tutto in discussione».
“Expert of everyday-life”, come si autodefinisce citando la compagnia teatrale Rimini Protokoll, Bebo si conferma un paroliere assai prolifico, abile quanto tagliente nel fotografare la nostra società e tutte le contraddizioni che la animano. «“In principio era il verbo”, diceva uno più famoso di me, a cui preferisco accompagnare almeno un complemento e, se possibile, un soggetto. E da lì sono partito, perché è l’unica cosa che mi sento di saper fare con cognizione di causa, affrontando le immeritate solitudini di chi scrive.»
Il suo è un lavoro coraggioso sia per le sonorità scelte, che ricalcano la sua attitudine nel campionare e manipolare suoni algidi attraverso le più disparate chincaglierie elettroniche, sia per le tematiche che affronta a colpi di spoken word.
Ad accompagnarlo in questo viaggio, Bebo sceglie alcuni compagni di lungo corso, a partire dalla cabina di regia affidata a Matteo Romagnoli (storico produttore de Lo Stato Sociale) e Stefano Maggiore, passando per il “mentore” Francesco Brini, alla batteria in “Prima che tu dica pronto”.
Particolare cura è stata riposta anche nella scelta degli ospiti che sottolineano il carattere onnivoro di questo lavoro. È così che le chitarre college rock de I Botanici allargano l’orizzonte di “Fantastico!”, mentre il maestro Remo Anzovino dipinge la colonna sonora di “Sono libero” come se musica e voce diventassero le scene conclusive di un film capace di elidere il confine tra lacrime e sorrisi.
|