di redazione [user #116] - pubblicato il 26 luglio 2021 ore 20:00
Un vero archetto per strumenti ad arco adattato alle geometrie di una chitarra si infila tra le corde fin dentro la buca di un’acustica: ecco il Pickaso Guitar Bow.
Lo show di Jimmy Page in “Dazed and Confused”, con la chitarra elettrica sfregata da un archetto per emettere sonorità psichedeliche a metà strada tra una viola e il caos della valvola in distorsione, ha stimolato intere generazioni di musicisti a esplorare le possibilità timbriche ed espressive rese possibili da una delle più antiche alternative al semplice plettro.
Così sono nate numerose rielaborazioni e, nei decenni, anche alternative elettroniche che si sono poste l’obiettivo di rendere sempre più organico e controllabile quel peculiare attacco morbido delle note, le dinamiche in crescendo, la morbidezza di un legato altrimenti impossibile da ottenere.
La ricerca tecnologica è arrivata a scomodare i fenomeni di magnetismo per creare prodotti iconici come l’E-Bow, ma il carattere di un vero strumento ad arco è lontano. Manca lo sfregamento del crine contro la corda, l’imprevedibilità di un’armonica scomodata da un attacco fortuito su un preciso punto, tutte quelle sfumature che rendono violini e contrabbassi ancora oggi degli strumenti principe in qualsiasi orchestra, classica o moderna che sia.
Così qualcuno ha pensato di tornare “all’analogico”, ripercorrendo le meccaniche di un vero archetto che sfrega contro le corde, ma reinventato per risultare agevole nelle prassi esecutive di un chitarrista.
Pickaso Guitar Bow non è una trovata dell’ultimo minuto. Nasce nel 2019 da un’idea di Jonathan Shenhav, chitarrista di Tel Aviv che proprio dalle storiche esibizioni dei Led Zeppelin ha preso spunto per il suo percorso. La progettazione è passata tra le mani di un costruttore di violini e, insieme, la squadra è arrivata a mettere a punto un accessorio unico nel suo genere.
Pickaso nasce per la chitarra acustica e sfrutta la stessa buca dello strumento per risolvere un problema atavico dell’archetto applicato alla chitarra: la possibilità di sollecitare le singole corde centrali senza timore di scomodare quelle adiacenti e senza doversi limitare al cantino o al basso quando si richiede una corda singola.
Uno strumento ad arco tradizionale, infatti, fa uso di una tastiera dal radius molto bombato, così che le corde descrivano una curva accentuata il giusto per sfregarne una alla volta senza colpire per errore le altre, e la forma della cassa - stretta ai lati per non “trovarsi di mezzo” durante le torsioni del braccio - fa il resto.
Su una chitarra, dove le sei corde sono vicine tra loro e posizionate quasi su un piano parallelo, si è resa necessaria una strada diversa.
Così l’archetto diventa più piccolo, si infila di traverso tra le corde e, sfruttando la profondità stessa della cassa, affonda nella buca per sfregare liberamente solo la corda desiderata.
Pickaso è un archetto a tutti gli effetti. Di fatto, nasce da un archetto per violino, adattato agli spazi contenuti di una cassa per chitarra acustica e all’ergonomia necessaria a impugnarlo in maniera simile a un plettro.
Una originale struttura a doppia faccia consente inoltre di inclinare l’archetto fino a colpire due corde, per suonare parti polifoniche o bicordi.
L’impugnatura incorpora anche un piccolo plettro, così che il musicista possa alternare con relativo agio le parti ad arco allo strumming tradizionale.
Nel video ufficiale si mostrano alcune delle possibilità aperte dall’uso di un Pickaso e si pone un accento sulla curva d’apprendimento, che si preannuncia rapida e soddisfacente.
La curiosità di vedere il prodotto - visibile sul sito ufficiale a questo link - commercializzato anche sul territorio italiano, ammettiamo, non manca.