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Fender Telecaster: un'anima spietata e rock
Fender Telecaster: un'anima spietata e rock
di [user #35497] - pubblicato il

Rozza, diretta, inconfondibile: la Telecaster non perdona, ma si fa amare come poche altre. Lo ha scoperto - e ce lo racconta - un nostro lettore che ha trovato nella single-cut Fender la sua nuova anima musicale.
Ho sempre avuto un’ammirazione, una stima, un debole per questo marchio che voi non avete idea.
Sognavo di avere una Fender già all’età di 8 anni, quando vidi per la prima volta Andrea Fornili tenere tra le braccia la sua Stratocaster HSS. Rimasi letteralmente folgorato: tecnica incredibile, suono pure, e poi... la Stratocaster, che non ha bisogno di presentazioni.
Decido così, due anni dopo, di riavvicinarmi allo strumento frequentando il corso pomeridiano delle scuole medie. Dopo tre anni di chitarra classica, decido di fare il salto di qualità: voglio prendere lezioni di chitarra elettrica. Ed è così che mia mamma mi accontenta: visto la promozione con dei buoni voti, per il mio primo anno di superiori ricevo la mia prima chitarra elettrica, che era poi il mio sogno: una Squier Stratocaster Candy Apple Red SSS. Che devo dire, una chitarra di tutto il rispetto visto il prezzo.
La mia passione verso Fender si arricchisce e si fa sempre più forte, tant’è che quattro anni dopo arriva la mia prima vera Strat: una Highway One HSS Sunburst a tre toni.
Sentivo di dover fare un upgrade date le mie migliorie grazie all’accademia che frequentavo. Nel 2014 entro al CPM e con i lavoretti estivi, giusto per mantenersi un po’, decido di comprare la mia terza Stratocaster, una American Vintage 1962 Fiesta Red prodotta l’8 ottobre del 1994 a Corona.
È così che si forma un trio incredibile, con tre sonorità differenti: si realizza il mio sogno di avere una “collezione” di Stratocaster, con caratteristiche differenti.
Io, convinto che la Stratocaster sarebbe stata la mia compagna fedele di vita, durante il primo lockdown, sono stato travolto dalla... Telecaster!

Fender Telecaster: un'anima spietata e rock

Quasi per gioco, ho voluto scambiare la mia Squier Strat con una Telecaster Mexico Standard (sempre Candy Apple Red) del mio alunno. È stata la mia rovina: me ne sono innamorato dopo due minuti.
Non mi sono mai chiesto come mai non ho mai approfondito ad hoc il mondo Telecaster, infatti me ne pento. È una chitarra tremendamente imperdonabile, ti salta addosso senza se e senza ma e, soprattutto, è precisa!
Rabbiosa, tagliente, rozza, acida, sferragliante, ostica, difficile, spigolosa. Spietata, ma allo stesso tempo sa essere docile in quella che è la sua comfort-zone, il twang.
Un Vox AC30 Top Boost anni '60, un riverbero a molla o un tremolo, posizione centrale... e il mondo casca! Tiri fuori dal cilindro le sonorità di tantissimi dischi Pop (e non solo, 007).

Con la GAS che esce da tutti i pori, decido di comprarmi la Telecaster Classic Vibe ‘50 nella sua colorazione storica, il Butterscotch Blonde.
Da quel giorno, le Stratocaster non sono mai più state toccate, se non per essere usate alle prove nei miei progetti.



Ero preso dalla frenesia del nuovo acquisto, ero davvero incredulo.
Col tempo poi ho reintegrato l’utilizzo delle Stratocaster, anche se necessitavo di una seconda Telecaster, soprattutto per i miei progetti musicali.

Decido quindi di permutare la mia American Vintage per far entrare la nuova serie che sta facendo le fortune di Fender: la American Professional II nella colorazione Dark Night (manco fosse Il Cavaliere Oscuro di Nolan).

Come ben saprete, la serie American Pro ha sostituito la American Standard, infatti ha portato dei notevoli upgrade in termini di costruzione e suono.

Qui di seguito, le specifiche:
- Body: Ontano
- Tastiera: Acero
- Manico: Acero
- Finitura: Uretano satinato "Super-Natural" con paletta in uretano lucido
- Battipenna: 3-Strati nero
- Intarsi: Dot bianchi Telecaster
- Profilo: Deep "C"
- Scala: 25.5" (648mm)
- Raggio: 241mm (9.5")
- Tasti: 22, Narrow Tall
- Capotasto; Osso, 1.685" (42,8mm)
- Pickup: 2x V-Mod II Single-Coil Tele
- Controlli: Volume, Tono, Selettore 3-Vie
- Manopole: Cupola zigrinata
- Hardware: Nichel / Cromo
- Ponte: Tele Top Load / String Through con sellette compensate Bullet 2 in ottone
- Meccaniche: Fender Standard Cast / Sealed Staggered
- Finitura: Dark Night

Fender Telecaster: un'anima spietata e rock

La chitarra al momento dell’acquisto si è presentata in ottime condizioni, non ha necessitato di nessun intervento liuteristico.
Estremamente morbida da suonare grazie alle sue meccaniche staggered che cambiano l’angolo di attacco delle corde, ha un suono moderno rispetto a una qualsiasi Telecaster che riprende i modelli anni ’50.
Infatti, i due Single-Coil sono i V-Mod II (un upgrade della serie I), che contengono una miscela di Alnico. Ma non è finita qui: il pot del tono infatti è push-push e ti dà la possibilità di mettere in serie/parallelo i single coil nella posizione centrale.

Fender Telecaster: un'anima spietata e rock

Un’altra peculiarità di questo modello è che, al posto di avere il tradizione body in frassino o pino, Fender ha deciso di usare l’ontano come sulle Stratocaster. Infatti, nei suoni più dirty, la chitarra sa essere più aggressiva e più mediosa. Ha un attacco incredibile. Questa caratteristica si nota anche nei suoni più puliti, che non rispecchiano a pieno il vero suono twang.
Il manico e la tastiera risultano piacevoli e non stancano, risultano ben tarati e scorrevolissimi dal primo al ventiduesimo tasto: complice anche il tacco del manico che risulta smussato.
Nel complesso rispetto alla Classic Vibe, risulta anche più leggera di qualche grammo.



Sono pienamente soddisfatto dell’acquisto.
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