di redazione [user #116] - pubblicato il 24 novembre 2021 ore 13:30
Per Angelo Tordini di Reference la cura del suono è una missione. Un incarico da vivere non solo nell’assoluta dedizione alla qualità nella produzione dei propri cavi, ma anche nell’impegno di divulgare esperienze, conoscenze e tecniche ai musicisti e agli addetti ai lavori.
Per questo, coerente alla sua filosofia, Reference a SHG mette in pista un fitto calendario di eventi, incontri, workshop: appuntamenti in cui, oltre a ottima musica, ci sarà moltissimo da imparare in tema di suoni e cablaggi.
Inoltre Reference sarà presente anche sul palco principale.
SABATO 27 13:30-14:00 MARIO RISO (batteria) & GIUSEPPE FIORI (basso)
dei REZOPHONIC guidati da Angelo Tordini offriranno un accurato workshop dedicato al cablaggio corretto di una ripresa di batteria e basso a regola d’arte.
DOMENICA 28
15.30-15.50 STEVE ANGARTHAL
15:50-16:00 PAOLA SELVA
Abbiamo deciso di incontrare Paola e Steve, musicisti splendidi, per farci anticipare qualcosa delle loro esibizioni, approfttandone anche per interessarci ai loro progetti attuali.
PAOLA SELVA
Paola tu parti dalla Classica ma poi racconti che la chitarra acustica ha portato nuove emozioni nella tua vita musicale: ce le racconti?
Pur essendo “nata” nella classica, sono sempre stata attratta da ogni tipo di musica, ascoltando di tutto e sperimentando attraverso la chitarra. Forse troppo presa dal mondo classico, ma anche con il timore di rovinare le unghie (dannazione dei chitarristi classici!), non mi ero mai avvicinata alla chitarra acustica finché un giorno di sei anni fa ho deciso di rompere ogni indugio. Sono entrata in un negozio di strumenti musicali e ho chiesto di provarne una. Naturalmente sono tornata a casa con quella chitarra. È stata una ventata di aria nuova e ho avuto la possibilità di dare voce alla mia musica attraverso uno strumento che non mi tenesse ancorata al linguaggio della musica classica, che peraltro ancora frequento tuttora con grande soddisfazione. Ho insomma allargato il mio ventaglio musicale, ho trovato nuovi stimoli e la cosa magnifica è che ho avuto una grande risposta da chi mi ha ascoltata. Tutto questo è davvero molto emozionante!
Descrivi la tua ispirazione come portata dal vento che crea scompiglio tra legno, corde e musica... pare la descrizione di una musicalità libera e vivace. Concordi?
Condivido pienamente. Il vento ha avuto un effetto determinante nella mia vita artistica: vivo in una zona che è spesso visitata da un vento molto forte che si chiama Bora ed è per colpa (o grazie?) a una violenta tempesta che mi è arrivato inaspettatamente in braccio questo meraviglioso oggetto in legno che è la chitarra. Avevo nove anni ed è stato un evento determinante per la mia vita, anche se naturalmente all’epoca non ne colsi l’importanza. È una storia singolare, che spesso racconto nei miei concerti, ma è anche l’espressione della libertà con cui mi muovo nella musica attraverso la chitarra acustica. E ammetto che nelle giornate di vento l’ispirazione è maggiore.
Cosa porterai sul palco di SHG?
Non ti nascondo la gioia e l’emozione di salire sul palco di SHG! Il focus sarà sui cavi Reference ma credo ci sarà spazio anche per far ascoltare qualche mio brano, tratto dal CD Legno e Vento o dal nuovo repertorio nato più di recente. Avrò un setup essenziale: chitarra acustica Lukas Milani del 2018, equipaggiata con pickup Fishman Rare Earth Blend, e uno speciale cablaggio Reference, null’altro fino all’impianto.
Quali prodotti di Reference utilizzi?
Il mio primo cavo Reference è stato il RIC01-A, acquistato dopo lunghe ricerche, seppur agli inizi della mia avventura acustica. Sono rimasta immediatamente colpita dalla qualità di questi cavi e nel tempo ne ho acquistati altri, sia jack per le mie chitarre che XLR per gestire il microfono sul palco e per raggiungere l’impianto. Attualmente ho anche un wiring speciale, appositamente configurato da Angelo Tordini per la mia chitarra Milani, che monta un pickup stereo: cavo RICT01 dalla chitarra a due DiBox RDB01 e da lì all’impianto tramite i cavi RMC.O. Zero e RMC01, rispettivamente per il magnetico e il microfono del pickup.
STEVE ANGHARTAL
A che progetti musicali ti stai dedicando Steve?
Sto scrivendo molto, anche troppo forse, sempre per il mio progetto Angarthal, che pur partito come heavy rock oriented ora spazia in più direzioni: poco prima della pandemia ho pubblicato due singoli di matrice blues “Hard Times Shuffle” e “Bye Bye Blues”, poi una mia versione di un classico tardo-romantico “The Swann”. Ora ho una pigna di spartiti (e relativi Gigabyte) di brani acustici e altrettanti elettrici, ma non ho ancora un piano di azione in termini di pubblicazione, vista la situazione “complessa” che stiamo vivendo…Nel frattempo ogni tanto mi esibisco con Purple Sky (uno spettacolo dedicato al periodo anni’70 dei Deep Purple) e con il progetto rock-blues “From Mississippi to Thames” sia in elettrico che in acustico.
Sei un fedelissimo del nostro palco. Qual è l'aspetto più suggestivo di suonare a un evento così seguito da musicisti e addetti ai lavori?
È sempre stato un onore e un piacere avere la possibilità di partecipare attivamente al SHG, che ho iniziato a seguire già dalle sue primissime edizioni. Questo genere di eventi è importante perché ci consente di confrontarci, di condividere la nostra passione e stimolare la motivazione nel progredire sia artisticamente che professionalmente: per cui ne approfitto per farvi i miei migliori auguri di longevità e invitare il pubblico a partecipare!
In cosa consisterà la tua demo?
Presenterò, per Reference Cables, le linee di punta per il mondo della chitarra elettrica prodotti dal 2020 ad oggi. Porterò con me un intero set-up composto di chitarra, pedaliera, testata e cassa interamente cablato Reference, mostrandone aspetti e caratteristiche. In particolare sarà possibile sentire la resa del cavo RIC.0.Zero e del multipolare Q4ttro.
Quali sono i grattacapi più seri in cui si può incorrere trascurando una scelta accurata del cavo?
Più di quelli che si possa immaginare! Il paradosso è che spesso si spendono cifre importanti per avere strumentazione di alto livello per poi connetterle con noncuranza, perdendo così tutti dettagli per i quali si è investito... in realtà, anche se non si mira ad avere una strumentazione top-level, un cavo adeguato ai propri fini può essere di grande aiuto: la resistenza meccanica e la durevolezza della connessione, per esempio, possono essere solo garantiti da un buon cavo.
I due fastidi più grandi che ho vissuto sulla mia pelle sono stati il cavo che ti molla in mezzo ad una performance live e un jack che si spacca dentro al socket bloccando e, a volte rovinando, l’apparecchio al quale lo avevi collegato…
Poi, sono consapevole che come esseri umani, ci adattiamo a qualsiasi genere di situazione; ma una volta che hai la possibilità di migliorare ciò che fai e come lo fai ti rendi conto di cosa mancava prima e, sempre se possibile, non torneresti più indietro!
Vi saluto con una massima inglese: ““Take care of Music and Music will take care of you!”