Continuiamo a studiare le sezioni più interessanti del brano di Ralph Salati, brano di cui si può leggere un ricco approfondimento a
Dall’analisi ritmica affrontata nelle precedenti lezioni, oggi ci spostiamo sul versante melodico e lavoriamo sul primo chorus di assolo. La progressione di accordi è quella : B, G, Em, C.
Pur concentrandoci su una parte solista, la raccomandazione - prima di mettersi al lavoro - sarà quella di studiare questo assolo con una chiara e solida gestione ritmica delle sue parti, anche quelle più espressive.
, infatti, abbiamo visto come sia decisivo curare la parte ritmica del linguaggio espressivo: bending, release, vibrati, slide…questo è un aspetto cruciale della mia didattica perché ritengo che, soprattutto per chi si avvicina allo studio del linguaggio chitarristico più moderno e shred, sia imprescindibile padroneggiare una scansione ritmica degli aspetti espressivi curata quanto quella di ogni altra meccanica esecutiva (plettrata, legato…). Per chi studia, quindi, non devono esistere tecniche più semplici o da trattare con maggiore sufficienza. Una tecnica diventa semplice nel momento in cui è stata affrontata in maniera corretta e la si gestisce senza problemi.
Il lick studiato in questa lezione, inizia al minuto 00:26
La partenza stessa dell’assolo, tutta in sedicesimi, richiede una certa attenzione ritmica dal momento che parte in anacrusi; la frase inizia sul quarto sedicesimo del terzo movimento della battuta di C, e prosegue sul quarto movimento con altri quattro sedicesimi, tutti in legato. Arriviamo quindi sul battere della prima vera e propria misura dell’assolo, sul B, con un fraseggio d’apertura di cinque sedicesimi che parte in legato e contempla anche uno slide.
La nota su cui atterriamo dopo questo fraseggio, necessita di particolare cura nell’intonazione, visto che interessa un bending di semitono.
Nella seconda misura del B, ci serviamo di un approccio d’ispirazione rubata al fraseggio Country, ovvero l’utilizzo delle corde a vuoto: rispetto al Country però, non siamo in prima posizione e dobbiamo gestire un suono carico di distorsione. Questo ci costringerà a una certa attenzione esecutiva! Il rischio di far risuonare eccessivamente una corda a vuoto o di stopparne il suono prima del dovuto non è trascurabile. L’utilizzo delle corde a vuoto convive con tecniche che non sono solo legato e plettrata ma anche slide e il bending; infatti, il bending di un tono e mezzo (attenzione all’intonazione!) che chiude la battuta arriva in levare, sul secondo ottavo del quarto movimento, proprio con uno slide!
Altro dettaglio esecutivo insidioso è che questo bending di un tono e mezzo non scende con un release alla nota originale: si abbasso di solo un tono, il tutto in legato. Un approccio decisamente alla David Gilmour!
L’assolo prosegue con un fraseggio più Blues e, al rilascio del bending, arriva un piccolo slide, questa volta di un semitono, eseguito con l’anulare. Un lick riconoscibile in tanti fraseggi di Andy Timmons o Marco Sfogli. Anche questo piccola espressione blues andrà studiata con grande attenzione ritmica.
Spostiamoci alla frase finale: la fitta sequenza in sedicesimi che chiude l’assolo non è di per sé particolarmente difficile. È necessario però prestare attenzione al fatto che in una scansione tutta in pennata alternata, facciano capolino due passaggi in slide e legato: questi non devono interrompere il flusso ritmico e sonoro del fraseggio creando uno stacco ritmico ed espressivo troppo evidente!
Ora concentriamoci sull’aspetto armonico dell’assolo.
La frase di apertura fa da ponte tra l’accordo da cui parte, il C, e quello dove tende il B.
Se consideriamo la frase come propria del C da cui inizia, la scala di riferimento sarà un C Lidio #2 (C, D#, E, F#, G, A, B)
Se, invece, la pensiamo come un’anticipazione del B da cui l’assolo inizia, sarà un E Misolidio b2/b6 (B, C, D#, E, F#, G, A). In entrambi i casi, ci troviamo di fronte a due modi derivanti dalla scala di E Minore Armonico (E, F#, G, A, B, C, D#) costruiti rispettivamente sul suo sesto e quinto grado, il C e il B.
Sulla parte in B la frase, complice anche l’incedere melodico lento, rimarca i Chord Tones dell’accordo. A questo, si aggiunge una certa enfasi all’intervallo di quarta giusta che sulla scala Misolidia funziona egregiamente e aggiunge un sapore sonoro particolare, direi “egizio”!
Sull’accordo di G, gli intervalli enfatizzati sono la nona A e la sesta maggiore E.
Sul Em ho utilizzato la scala di Em Armonico, ben rimarcata dall’utilizzo deciso della settima maggiore D#.
Interessante quello che succede sull’ultimo accordo, il C. Qui, è messo in gioco un interscambio modale ed alla scala di C Lidio #2 descritta prima, si affianca quella di C Ionico #5 (C, D, E, F, G#, A, B) modo costruito sul terzo grado minore della Scala di Am Armonico. Il C maggiore, quindi, è trattato tanto come sesto grado minore della scala di Em Armonico che come terzo grado minore della Scala di Am Armonico.
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