di Fabio Cormio [user #50760] - pubblicato il 03 marzo 2022 ore 10:40
La strada verso la nostra prossima condann... ops chitarra, di solito comincia con un pensiero innocente, del tipo “beh un’altra Strat mi farebbe comodo, eh”.
Un sorrisetto vago chiude lì il discorso. In teoria. Ma in realtà è solo l’inizio di un loop.
Nei giorni successivi ti accorgi che a quella Stratocaster ci stai pensando eccome: strano a dirsi ma in breve tempo body Fiesta Red, spaghetti logo, manici roasted e altre chicche cominciano come ectoplasmi dispettosi a infestare il tuo feed Instagram. Perché Zuckerberg, che - dicono - possiede coda, forcone e ami le temperature altissime, ha capito prima di te come andrà a finire la faccenda.
Ed ecco che quel pensierino, dapprima lieve come una petalo e fluido come acqua sorgiva, si addensa e si rapprende. Si gonfia, si fa ingombrante, tetragono, inevitabile, totalizzante.
Ben presto arriva il momento della ricerca sui portali di annunci. All’inizio menti penosamente a te stesso, “vabbé, ci butto un occhio così, tanto per farmi un’idea”. Passare al “provo a rispondere, ma così, per gioco” è questione di attimi. La fronte imperlata di sudore è inclusa nel pacchetto.
Nel mare magno dei siti specializzati, è molto probabile che l’oggetto dei tuoi desideri esista. Magari vicino casa. Forse persino a un prezzo decente. Che poi le percezioni, per loro natura, sono soggettive: perciò il “prezzo decente” è per te l’offerta della vita. Se non compri te ne pentirai (non è fiction ragazzi, è davvero così: ci sono appena passato con una Telecaster Thinline Super Deluxe MIJ con i TV Jones. Non aggiudicarmela è stato molto doloroso. Poi mi sono iscritto ai Fenderisti Anonimi, ci sediamo in cerchio e raccontiamo le dinamiche della nostra dipendenza, tipo quanto è stato facile passare in sei mesi dalla Squier Affinity alla Signature dal top fiammatissimo. Ma è un’altra storia, poi magari ne parleremo).
E quindi siamo arrivati all’individuazione e alla trattativa, a quelle ore febbrili in cui attendi che il venditore risponda al tuo messaggio. Capita anche a voi che a quel punto le fantasie comincino a farsi quasi romantiche? Con un semplice “sì”, uno sconosciuto può aprirti le porte dell’amore: dite che la cosa comincia a prendere una piega un po’ troppo Dolce Stil Novo? Può essere. Se vi ritrovate a parlare in terzine, o a spiaccicare frasi tipo “io voglio del ver la mia ghitarra laudare” (è più frequente di quanto crediate!) rivolgetevi a un neurologo.
Comunque, se la trattativa si conclude, ossia se il venditore non ci ripensa (capita drammaticamente spesso: il venditore indeciso è una piaga dei nostri tempi e tutti noi gli auguriamo di smarrire i plettri sotto il divano) arriva il momento dell’acquisto. Che è anche l’attimo della palpitante sublimazione. Il contatto, il profumo del legno, persino i segni, i graffi prodotti da quell’essere incauto che l’ha posseduta prima di noi (quanto ti ferisce il solo pensiero!). Di lei ti piace tutto, da lei vuoi tutto. Con lei, sì, sarà per sempre. E in auto, mentre torni a casa, ti ritrovi a parlarle mentre guidi, una mano ben salda sulla custodia a suggellare l’autenticità del sentimento.
E poi che succede? Beh, qui la casistica è varia: c’è chi quella chitarra la terrà in casa nei saecula saeculorum, chi invece si ridesterà presto dai fumi della passione e dopo un mese sarà già pronto a scambiare la nuova arrivata.
Ma che tu sia un accumulatore seriale o uno scambiatore compulsivo, una cosa vale per tutti: quelle emozioni, l’intensità di quel desiderio, il sogno di quella chitarra sono assolutamente irripetibili... fino alla prossima volta.